Ero stesa sul divano a fare un po' di zapping per la TV, ma nessun programma mi attirava tanto da fermarmi a guardare qualcosa. Erano le 5:20 di pomeriggio e decisi di andare a fare un giretto per la mia città. Non amavo molto Napoli ma in fin dei conti era un bel posto dove vivere anche se a me annoiava a morte. Ma volevo passeggiare per l'ultima volta per Via Roma e fare un giro per i negozi. Da qualche giorno avevo saputo che l'indomani sarei dovuta partire per trasferirmi a Pomezia, una piccola città di Roma, esattamente nella località di Torvajanica. Avvertii mio padre che sarei uscita e dopo aver avuto il suo consenso, chiusi la porta alle sue spalle e mi incamminai verso il centro. Papà aveva trovato un'ottimo lavoro ed è grazie a lui se ci dovevamo spostare tutti lì, e l'idea di andarmene da Napoli mi rallegrava, mi sarebbe mancata si, ma dovevo andarmene via da questo posto, dovevo lasciare alle spalle tutto il passato che mi ha fatto solo del male e trasferirmi era cosa buona. Per mio fratello Carlo invece era il contrario, l'aveva presa malissimo e fino a ieri ha cercato in tutti i modi per convincere mio padre a restare, ma lui non aveva battuto ciglio per fortuna e anche Carlo si era arreso all'idea di dover lasciare la sua città e i suoi amici. Io il problema non me lo facevo, nell'ultimo mese avevo litigato con la mia migliore amica Diana perché aveva fatto la stronza con Giacomo, il ragazzo che mi piaceva, portandoselo a letto e gli altri "amici" avevano deciso di seguirla nonostante avesse torto. Ormai non ci facevo più tanto caso a lei e nemmeno Giacomo mi faceva più effetto, dopo aver pianto per loro fino a qualche settimana fa. Ero immersa nei miei pensieri e il vento caldo di inizio maggio scompigliava i miei capelli lunghi e ricci. Camminai ancora un po' fermandomi ogni tanto davanti a qualche vetrina di diversi negozi. Verso le 7:00 decisi di tornare a casa per finire di preparare le valige.
Appena aprii la porta di casa, Carlo mi si fiondò addosso e iniziò a urlare.
-Carlo: NON VOGLIO PARTIRE! Ti prego Maria fa qualcosa..
Io: Carlo!-
Me lo scrollai di dosso e lo guardai spaventata ma allo stesso tempo divertita.
-Io: Sembri un bambino, a volte mi chiedo se hai 20 anni o 2! -
Ridacchiai e lui mi guardò male. Salii in camera lasciando Carlo nella sua disperazione. Iniziai a estrarre tutte le cose dall'armadio e le infilai nella valigia.
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Ero sfinita e alle 9;10 qualcuno entrò nella mia stanza.
-Papà: Piccolina la cena è pronta! Oh.. Vedo che hai finito di mettere le cose nella valigia. - mio padre è sempre molto dolce e calmo con me, da quando mia mamma l'aveva lasciato, è sparita con un'altro, aveva sofferto molto è l'unica cosa che gli rimanevano eravamo io e Carlo, mi alzai e lo andai ad abbracciare senza dargli spiegazione.
-Io: scusa papà, sono sfinita e non ho fame, credo che andrò a dormire.-
Lui annuì e scese di sotto. Io mi buttai sul letto e sprofondai in un sonno profondo.
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La sveglia mi fece sobbalzale e cerai di spegnerla il più in fretta possibile. Presi il telefono e socchiudendo gli occhi cercai di intravedere l'orario. L'iPhone segnava 5:30. Mi alzai e corsi in bagno per farmi una doccia. Mi spogliai mi infilai nella vasca e un getto d'acqua fredda invase il mio corpo. Ero su tutti i giri, tra poco avrei iniziato una nuova vita e avrei incontrato gente nuova, poi io essendo una persona abbastanza sociale, riuscivo a prendere quasi subito confidenza e avrei cercato di far andare la mia vita il più bene possibile. Chiusi il rubinetto e mi asciugai velocemente. Mi legai l'asciugamano intorno al corpo, ritornai in camera, mi infilai un paio di jeans e una maglia semplice bianca, le mie vans nere ed ero pronta a partire. Mi legai i capelli in una coda ti cavallo e non mi truccai (mi trucco raramente).
-Io: Quando partiamo?!-
Chiesi entusiasta. Carlo mi fulminó con lo sguardo e io mi sedetti affianco a lui facendogli un sorriso beffardo.
-Papà: Finisci di fare colazione e partiamo subito. -
Addentai subito il cornetto e lo finii in in pochi secondi. Ero euforica e la cosa infastidiva a mio fratello ma non potevo farci niente, ero stra felice di andarmene.
Quando mio fratello finì la colazione, papà aiuto entrambi a caricare le valigie e subito partimmo. Misi le cuffiette, chiusi gli occhi e partì 'Halo' di Beyoncé.
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Il viaggio duró circa 3 ore e mezza ed io ero stata sempre con le cuffie nelle orecchie ad ascoltare musica mentre mio fratello non ha fatto che lamentarsi per tutto il viaggio. Scesi dalla macchina e diedi fretta a mio padre per darmi le chiavi della nuova casa mentre lui e Carlo scaricavano i bagagli.
Girai le chiavi nella serratura ma prima di aprire la porta mi girai e notai che il il viale era tranquillo e c'erano solo tre case vicino alla nostra. Ritornai a guardare la porta della mia nuova casa e girai la maniglia per entrare.
Appena entrai non potei fare a meno di notare il grande salotto e del grande divano che occupava metà stanza, la televisione era posizionata di fronte al tavolo da pranzo e oltre il tavolo c'era un bellissima cucina, salii le scale curiosa di vedere la mia camera. Il corridoio del secondo piano era lungo e comprendeva 5 stanze. La mia, quella di Carlo, quella di papà, una stanza per gli ospiti e un grande bagno. Osservai le prime due porte che mi ritrovai di fronte e su una di esse c'era infisso un foglietto con scritto 'Maria' e supposi fosse la mia camera. Entrai, era spaziosa e il letto era di una piazza e mezza, la stanza era spoglia ma io già sapevo come arredarla. L'armadio era altrettanto grande e il viso mi si illuminò quando vidi che avevo un bagno personale, era piccolino ma sospirai al solo pensiero di non condividere il bagno con qual maiale di Carlo. La stanza poi era illuminata da una piccola finestrella che affacciava su la casa dei vicini dove potevo vedere il terrazzo e intravedere la camera di uno di essi e speravo di non assistere a scende imbarazzanti. Quel pensiero mi fece sorridere.
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Avevamo appena finito di scaricare tutto e la mia camera aveva già preso più colore, attaccando alla pareti i poster dei miei cantanti preferiti. Erano già le 7:00 e io già mi ero ambientata nella nuova casa, buttandomi sul divano a guardare la televisione.
-Carlo: Mary, vuoi andare a fare un giro del quartiere oppure rimani ad invecchiare su quel divano?-
Riso nervosa, ero stanca del viaggio e di uscire non ne avevo voglia, poi mio padre alle 8:30 già aveva invitato un suo nuovo collega dal nuovo lavoro che già conosceva e mi dovevo preparare per far bella figura, sarebbe venuto con la moglie e i figli e non si sapeva mai.
Scossi la testa e Carlo capì poteva anche uscire da solo, così subito dopo si dileguò.
Io feci di fretta le scale e andai subito a farmi la doccia. Non sapevo cosa indossare ma alla fine optai una gonna nera a vita alta che arrivava un po' più sopra al ginocchio, indossai una camicia a giro manica di color carne che infilai nella gonna per poi sfilare per farla "abbuffare" in vita. Come scarpe indossai le mie immancabili vans nere, asciugai i capelli e li feci lisci, ma la frangetta mi dava fastidio così misi un ferrettino per tenerla su. Mi truccai leggero, matita nera e un po' di mascara e giusto il lucida labbra color pesca, solo perché volevo fare bella figura e non potevo sembrare una stracciona. Per le 8:25 ero pronta, anche Carlo era tornato e anche lui era abbastanza elegante per la serata, ma il più elegante era mio padre che si era messo addirittura lo smoking.
-Papà: come sei bella amore mio.-
Disse quando mi vide entrare dal soggiorno, io gli sorrisi e mi guardai per capire se stessi davvero bene.
-Carlo: ma che dici papà, è bruttissima. -
-Io: oh, ma smettila stronzo!-
Mi fece una smorfia e mio padre ci guardó preoccupato.
-Io: che c'è papà?-
-Papà: niente.. Solo.. Cercate di non litigare, e di non dire parolacce.-
Mi indicò e chiesi scusa.
Dopo poco il campanello suonò e mio padre si irrigidì, guardandoci ancora una volta, io gli feci segno di non preoccuparsi e quando aprì la porta io e Carlo eravamo dietro mio padre, e sulla soglia della porta c'era un uomo non molto alto, un po' in carne, i capelli quasi non c'erano ed era anche lui molto elegante. Era affiancato da una donna anche lei bassina con i capelli biondi lunghi e un bellissimo sorriso. L'uomo e la donna salutarono mio padre.
-Papà: Gianbattista, Francesca questi sono i miei due figli, Carlo e Maria.-
I due signori ci guardarono sorridendo e io sentii e guancia andare a fuoco, la situazione peggiorò quando Francesca ci presentò i suoi due figli.
-Gianbattista: Vincenzo.. -disse rivolgendosi a mio padre. - questi invece sono i nostri due figli, Erika e Mirko.-
Mio padre sorrise e io guardai Erika erica che tese la mano a mio padre poi a me e infine a Carlo. Puoi il mio sguardo si posò su suoi fratello. Aveva una chioma di capelli ricci e gli occhi color nocciola, ci stavo morendo dentro quando lui mi porse la mano e mi sorrise. Il suo sorriso mi trafisse gli occhi, era splendido anche se non credevo che fosse del tutto sincero.
-Mirko: piacere, Mirko.-
Il suo tono scocciato mi fece ricredere sulla sua bellezza, e notai che masticava la sua gomma rumorosamente e la cosa mi infastidiva parecchio. Stavo per sbuffare quando notai che tutti ci fissavano e accennai un mezzo sorriso. Lui mi sorpassò e io alzai gli occhi al cielo. Poteva essere bello, davvero bello, ma da come si era presentato già mi stava sul cazzo.
-Carlo: che hai?- disse Carlo sottovoce. Non notai che mio fratello mi stava guardando è probabilmente aveva notato il mio sguardo disgustato che avevo rivolto a quell'alzato di culo poco prima.
-Io: mi sta sul cazzo Mirko.-
-Carlo: nemmeno lo conosci già ti sta sul cazzo? Acidella che sei.-
Lo guardai male e ci dirigemmo verso la tavola apparecchiata dove già la famiglia Trovato era seduta per iniziare la cena. Notai Mirko guardarmi dalla testa ai piedi e io sbuffai silenziosamente.
Sarebbe stata una lunga serata.SPAZIO AUTRICE. 🌸
Questo è il primo capito della mia storia, spero ci piaccia anche se fa un pochino schifo e ci saranno sicuramente errori grammaticali. Comunque spero la leggiate e vi appassionate a questa fan fiction dedicata all'attore Mirko trovato.
Vi mando un bacio. Al prossimo capitolo. ♥️
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Love will change. ||Mirko Trovato||
FanfictionNon credevo nell'amore finché non ho in trovato lui. Non voglio sprecare molto parole a spiegare con mi sono ritrovato nel cerchio dell'amore. Mi chiamo Maria, ho 16 anni, vivo da poco a Pomezia, non sono molto alta, non ho un fisico da modella, ho...