Libero da ormeggi - Parte II

422 24 1
                                    

Aloïs era chiuso in bagno da tempo, convinto che la sua vita facesse schifo. L'acqua lambiva leggera la sua pelle e la bruciava un poco per la sua elevata temperatura. Non si capacitava del fatto che lui lo avesse lasciato, che avesse sussurrato poche parole e che queste fossero bastate per farlo stare zitto come sempre e uscire di casa. Non sapeva perché l'avesse fatto, sarebbe dovuto essere lui stesso a lasciarlo, non lui: così non aveva proprio senso.
Certo, da una parte era meglio che fosse finita in quel modo, finalmente si sentiva libre, libero, ma non era la sensazione che si era immaginato: era libero da ormeggi, libero da ancore o da qualsiasi altra cosa che lo legasse alla terraferma, ma ora era anche in completa balia dell'acqua e dei suoi capricci e si stava fondendo con essa, stava perdendo la cognizione di sé. La sua ancora l'aveva abbandonato e, nonostante avesse sognato giorno e notte che questo accadesse, ora si sentiva semplicemente una persona insensibile e inutile: aveva permesso che il suo ormai ex petit ami lo lasciasse al posto suo e, soprattutto, aveva desiderato che lo facesse per non sentirsi in colpa per ciò che aveva fatto. D'altronde gliel'avevano sempre detto che era un ragazzo insensibile e, in fin dei conti, cattivo: non doveva stupirsi quindi di ciò che provava e la confusione che infuriava nella sua mente era del tutto meritata.
Ora che finalmente aveva il via libera per fare ciò che voleva, aveva paura di aprire la porta del bagno e toccare chi per mesi aveva bramato di avere totalmente per sé senza doversi preoccupare di altri. Aveva bisogno del suo tempo per scusare se stesso e per mettere a tacere il "basta" che continuava a rimbombare nella sua testa, come una cantilena di cattivo gusto; così facendo stava però ferendo di nuovo qualcuno che amava e da cui era amato: ma tanto lui era così, una mauvaise personne (4), e niente l'avrebbe mai cambiato.
Solo l'acqua lo capiva, solo lei lo accoglieva come un figlio con tutti i suoi difetti, e solo lei poteva dargli sollievo; vi affondò completamente il suo corpo, chiuse gli occhi e sperò di addormentarsi per sempre, anche se sapeva che, naturalmente, non sarebbe accaduto: c'era qualcuno dietro a quella porta che lo aspettava, e lui, per questa volta, avrebbe tentato di non deluderlo.
Uscì quindi dalla vasca e aprì l'ingresso del bagno, senza curarsi minimamente delle gocce che colavano lungo il suo corpo atletico e che bagnavano il pavimento.
Due occhi lo incontrarono e sorrisero. Era a casa.

****

Perché si fosse rinchiuso nel bagno proprio non lo capiva: ora potevano stare insieme, potevano avere la vita che da sempre avevano desiderato e lui era dentro quel cazzo di bagno da circa centrotrentasei minuti. Troppo tempo certamente per fare un bagno, ma abbastanza per commettere qualche stupidaggine. Rémy non aveva idea di cosa stesse facendo il suo garçon ben-aimée (5) in quelle quattro mura, ma aveva la sensazione che non stesse accadendo nulla di piacevole, non per loro almeno.
Aveva lottato mesi per liberare le sue ali, troppo sporche di fango per prendere il volo, e aveva lottato mesi perché lo spirito naturalmente libero di Aloïs prendesse il largo e si allontanasse dalla persona che lo aveva ancorato a terra per anni... eppure, da quando finalmente il suo scopo era stato raggiunto, nemmeno un contatto fisico era avvenuto tra i due, nemmeno un singolo sguardo. Che non si amassero davvero? Che fosse tutta un'illusione, una mera passione fisica scattata per il gusto del proibito, una sensazione di nostalgia senza senso? Ma no, non era possibile, non era assolutamente pensabile che fosse solo quello, che tutto quel tempo trascorso a sognare di essere liberi e di poter stare insieme fosse solo un capriccio.
Ma Rémy era certo questa volta, era sicuro di aver fatto la scelta giusta. E se quello stronzo insensibile di Aloïs non l'avesse capito, ci avrebbe pensato lui a spiegargli ogni cosa, a farlo ragionare: si perdeva in un bicchier d'acqua, quel ragazzo, e vi ci affogava, nonostante fosse un campione del nuoto.
Ammetteva che tutto quello che aveva fatto non era stato solo per Aloïs, però: la presenza soffocante di lui lo aveva quasi distrutto e, ora che era riuscito a inserire la parola "fine" a tutto ciò che erano stati, poteva finalmente prendere un respiro e andare oltre, superando quel legame al limite del morboso che li aveva uniti. Eppure lo amava ancora, e questo suo sentimento era – ne era certo - ricambiato... ma adesso non gli interessava: non si cancella un amore, mai, ma lo si supera con un altro e si va avanti.
Proprio mentre Rémy stava per perdere definitivamente la pazienza e andare a bussare con insistenza alla dannata porta del bagno, ne uscì Aloïs. I suoi capelli neri erano incollati al viso, tra le lunghe ciglia si erano incastonate gocce d'acqua e ogni centimetro della sua pelle era bagnato fradicio. Ed era nudo, come un ver (6) avrebbe detto qualcuno, come una statue (7) pensava invece lui. Faticava a capacitarsi del fatto che quel corpo che tante volte aveva preso all'insaputa di tutti ora fosse suo anche agli occhi degli altri, ma il pensiero che ora, finalmente, c'era riuscito lo fece sorridere; Aloïs era suo, e lo sarebbe stato per tanto, tanto tempo.
Si avvicinò al ragazzo e gli afferrò le mani; inizialmente gli parve che Aloïs volesse allontanarsi, ma doveva essere stata solo un'illusione perché, pochi secondi dopo, strinse le sue lunghe dita alle sue e alzò gli occhi a guardarlo. A volte gli accadeva di perdersi nel suo sguardo cristallino, trasparente come una lama di ghiaccio e altrettanto imperturbabile, ma in quell'istante non accadde: semplicemente vi si specchiò e lo riempì dell'immagine di sé, quindi lo baciò.
Ti amo, Aloïs, e non ti lascerò andare via da me.


Note:
1 → canzone dei The script che potete trovare, con testo e traduzione, .
2 → è finita, e a causa mia.
3 → fidanzato.
4 → persona malvagia, malevola.
5 → ragazzo molto amato.
6 → un verme.
7 → una statua.

Come al solito, ho adattato i nomi dei protagonisti al luogo e al tempo in cui sono stati "proiettati".

Aloïs → Haruka
Maurice → Makoto
Stéphane → Sousuke
Rémy → Rin
Nathan → Nagisa

La prima parte, quella in corsivo, è una piccola introduzione alla storia, per far capire meglio lo svolgersi della narrazione che procederà a ritroso per la maggior parte della storia, ma in alcuni punti andrà per il "verso giusto" per far capire meglio i vari avvenimenti e la loro collocazione nel tempo. Inoltre, le indicazioni di tempo a inizio di ogni capitolo/paragrafo (in questo caso "giorno 0") indicano quanto manca al momento in cui Aloïs e Rémy riescono a stare insieme. In ogni capitolo ci sono quattro POV: quello di Stéphane, quello di Maurice, quello di Aloïs e quello di Rémy.
La storia è ambientata nella Parigi di oggi ma premetto che, anche se ho cercato di inserire indicazioni spaziali ben precise, non ci sono mai stata, quindi mi sono basata semplicemente su Google Maps xD.
Poi, vorrei dire che questo primo capitolo in realtà è stato liberamente tratto – nel senso che ho mantenuto praticamente invariata solamente la prima parte, quella di Stéphane – dal primo capitolo di una mia long che avevo iniziato a scrivere e pubblicare tempo fa ma che, per miei motivi personali, non ero riuscita a portare avanti e quindi ho eliminato dal sito dal titolo "Una barca, una marionetta e una sigaretta sempre accesa". In realtà si trattava di una long originale, con tutti altri personaggi e con tutt'altra trama, ma la struttura narrativa che va all'indietro l'ho mantenuta.
Inoltre, questa è la terza mini-long sul fandom di Free! Iwatobi swim club a far parte della serie che sto scrivendo da, ormai, più di un anno. Per il momento non ci sono veri e propri rimandi alle altre due fic, ma, andando avanti con i capitoli, se ne possono trovare... Insomma, decidete voi se leggere anche le altre due o meno: di certo se lo fate, mi renderete mooolto felice *^*.
Infine consiglio di utilizzare la canzone che ho messo sotto il titolo come colonna sonora della fic. Non ha un ruolo centrale, inizialmente, ma più di va avanti, più diventa comprensibile la sua funzione. Poi la trovo davvero bella e i suoni dolci e malinconici, a mio parere, sono molto in sintonia con i temi della storia!
Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto... e alla prossima settimana!
Aturiel

Libre - LiberoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora