Capitolo 1 : Clove racconta il giorno della mietutura

1.1K 41 3
                                    

Il sole inizia a sorgere nel distretto 2, oggi è il giorno della mietitura, della mia quarta mietitura, questo vuol dire 4 biglietti,4 possibilità di essere io, Clove Kentwell il tributo femmina del distretto 2.
Mi alzo dal letto e scendo in cucina dove c'è mio padre che con voce accogliente mi fa cenno di sedermi su una sedia e mentre mi rovescia il the bollente nella tazza mi fa il solito discorso che ormai so a memoria, mi dice di stare tranquilla,che ho solo 4 biglietti, che ci sono altre 50 ragazze oltre a me ecc ecc, non lo ascolto nemmeno più e mi concentro sulla mia tazza di the e qualche volta annuisco in segno di approvazione per fargli capire che lo sto ascoltando ma tanti altri pensieri mi girano in testa.
Mio padre pensa che ce la potrei fare a vincere, è da quando avevo 6 anni che mi allena a tirare coltelli e va beh oltre agli allenamenti fatti all'Accademia che noi dei distretti più ricchi siamo obbligati a fare, non me la cavo male anzi potrei vincere me lo ripeto anche io, solo che sarebbe meglio non essere estratta e avere una vita tranquilla per i prossimi 30/40 anni, non voglio morire giovane, come mia madre anche se lei è morta per un altro motivo, cioè ho solo 15 anni, almeno 18 anni vorrei compierli.
Tanti pensieri mi girano in testa è così ogni anno, perchè Capitol City è così crudele con noi? Se ci vogliono morti non sarebbe più semplice farci uccidere tutti dai pacificatori? Ma poi perchè proprio noi, noi ragazzi devono mandare su una arena ad ucciderci a vicenda? Nessuno lo sa, ecco perchè ogni anno mi faccio sempre le solite domande.
La mietitura inizia alle 2 e ora sono solo le 8:30 e ho tutto il tempo a disposizione per prepararmi, mi dirigo verso la mia camera dove cerco il vestito più presentabile da mettermi,anche se non sono il tipo da gonne con il pizzo e camicette, preferisco essere me stessa e stare comoda.
Prendo una maglietta nera piuttosto attillata, dei jeans blu scuro sempre attillati e una felpa bordeaux, mi dirigo in bagno faccio una doccia, mi vesto e arriva la parte peggiore, i capelli.
Cerco di dargli una forma presentabile ma non sono molto brava in queste cose, quindi prendo i miei lunghi capelli neri e li intreccio tra 3 elastici azzurri in un misto tra una coda e una treccia e me la appoggio su una spalla.
All'una esco di casa, non mangio nemmeno, non ho fame oggi; mi dirigo verso la piazza principale dove mi punzecchiano il dito e me lo premono fortemente su un grande libro dove ci sono scritti i nomi di tutte le ragazze del distretto 2 e mi dirigo verso il palco.

Gli Hunger Games di Cato e CloveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora