Capitolo 6 - "Mary's arrive"

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Emily's P.O.V.

Oggi sarebbe arrivata Mary ed ero molto felice. Era passata solo una settimana da quando avevo lasciato l'Italia ma già mi mancavano tutti dalla zia Elisabeth a tutti i miei conoscenti, mi mancava respirare l'aria italiana ma ero molto ma molto felice di trovarmi in America con Lucy e i ragazzi. I ragazzi mi avevano chiesto quando sarebbe arrivata e io li avevo detto che Mary sarebbe arrivata oggi. James non ne sapeva niente come del resto non ne sapeva niente nemmeno Lucy perché doveva essere una sorpresa per lei.

Mi chiama Mary ed io esco fuori a parlare con lei nella veranda che si affacciava sul mare.

Mary: Ehi Emily. Verrai tu in aereoporto, non è vero?

Io non sapevo cosa dire e cosa fare e le risposi con un si insicuro. Chiuse la chiamata ed io corsi in camera mia, mi infilai un pantaloncino di jeans e una maglia normale. Mi misi un cappello e un paio di occhiali da sole e andai con la macchina del mio bel fratellino in aereoporto a prendere Lucy e i suoi bagagli.

Entrai nell'immenso aereoporto di Los Angeles e mi diressi davanti alla porta delle uscite, dopo venti minuti, la porta si aprì e da lì uscì tanta gente con vari bagagli e borse, tra gli ultimi c'era Mary con i suoi occhi azzurri e i capelli biondi che le incorniciavano il viso. Aveva una camicetta bianca con un paio di pantaloncini blu e le Vans abbinate al suo pantaloncino.

Subito corse da me, buttò tutte le valigie che aveva e mi strinse in uno dei suoi bellissimi abbracci. Notai che dietro di lei c'era un'altra ragazza che ci stava aspettando. Era Sam, sua cugina. Anche lei aveva gli occhi azzurri e i capelli biondi.

Io: Ehi Mary, ehi Sam!
Sam: Emilyy!

Subito corse ad abbracciarlo e il suo abbraccio mi strinse ancora di più rispetto a quello di Mary ma erano così tenere quando facevano così.

Io: Ma che ci fai tu qui?
Sam: In realtà ho un sogno nel cassetto come voi due.
Io: Qual è?
Sam: Mi piacerebbe tanto diventare una parrucchiera e creare nuove acconciature per le star, alle persone famose.
Mary: Il tuo sogno si realizzerà, non preoccuparti.
Io: Che ne dite? Andiamo a trovare Lucy?
Mary e Sam: Sii.

Ci dirigemmo verso il parcheggio dell'aeroporto. Aprì la macchina e io, Mary e Sam entrammo dentro. Io ero al volante, Sam era accanto a me e Mary era dietro. Accesi la radio e Mary iniziò a cantare tutte le canzoni che passavano, una dopo l'altra fin quando non arrivammo a destinazione. Rimasero a bocca aperta. Aprì il bagagliaio e presi una per una le loro valigie.

Iniziai a camminare verso casa e loro mi seguirono e quando entrammo dentro, rimasero affascinate da ciò che vedevano. Io chiamai Lucy gridando, lei correndo arrivò in soggiorno e quando vide Mary e Sam iniziò a gridare tanto da far scendere i ragazzi velocemente.

Mary: Lucyy, quanto ci sei mancata!
Lucy: Anche voi.
Io: Lucy hai fatto correre i ragazzi fin qui grazie alle tue grida.

La stanza si riempì di otto risate mischiate tutte insieme. I ragazzi si presentarono educatamente e poi corsero via per continuare a fare quello che stavano facendo prima.

Lucy: Ehiehi, quel ragazzo -indicando James- sta con me e non lo dovete rubare.
Sam: Certo che no.
Mary: Non mi interessa proprio quel ragazzo.
Lucy: Meglio così.
Io: Vi va se vi mostro la vostra camera?
Mary: Sisi.

Le portammo al piano di sopra, la loro camera era proprio accanto alla nostra quindi le bastava bussare al muro per chiedere un aiuto o controllare se in camera ci sia qualcuno. Le pareti della loro camera erano dipinte di un celeste chiaro come gli occhi di Sam e i mobili che c'erano nella camera, erano perfetti. Scommetto che Sam avrebbe creato un suo spazio per parrucchiera e Mary si sarebbe esercitata a recitare davanti al mega specchio che avevamo comprato nei giorni precedenti al loro arrivo.

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