Capitolo 13 - "The return"

148 11 0
                                    

Emily's P.O.V.

x: La - la..
Io: Si?
x: La paziente, Mary, si è risvegliata dal coma.
Io: Cosa? Forse lei ha sbagliato persona.
x: Nono, sono sicura che è lei.
Io: Ma avevano detto che era morta.
x: Avevamo confuso la cartella clinica. Comunque la vostra amica è sott'osservazione e lo sarà per il resto della giornata.
Io: Grazie, quindi quando potremo venire in ospedale?
x: Anche subito. La ragazza ha chiesto di un certo Carmine, Carl.. ah, di un certo Carlos!
Io: Arriviamo subito. Grazie mille per questa meravigliosa notizia.

Andai da Logan, James e il mio Carlitos. Loro mi bombardarono di domande ma l'unica risposta che diedi fu "andiamo in ospedale". Trascinai fuori di casa i ragazzi mentre il resto stava dormendo. Entrammo in macchina e arrivammo in ospedale dopo circa dieci minuti di viaggio. Durante tutto il viaggio, tutti e tre mi chiedevano cosa fosse successo e perché stavamo andando in ospedale. Io non risposi a nessuna delle loro domande perché avrei preferito farglielo scoprire invece di svelare il segreto.

Parcheggiammo la macchina nel parcheggio dei visitatori e ci dirigemmo verso l'ospedale.

Quando varcammo la soglia dell'ospedale, vidi Carlos rattristirsi ma una donna con i capelli legati ci accolse chiedendoci chi fossimo. Quando quella donna fece quella domanda, io risposi "siamo venuti a vedere una vostra paziente, Mary Brown".

Carlos, Logan & James: COSA?
Io: Ebbene sì, Mary è sveglia.. poi vi spiegherò tutto a casa.
Carlos: Mi scusi, dove si trova la stanza della signorina Mary Brown?
Infermiera: La solita stanza, dove si trovava prima o..

Carlos senza far finire la frase all'infermiera iniziò a correre verso la stanza di Mary. Noi ci scusammo con lei e andammo da Mary e Carlos.
Arrivammo sopra e Carlos era ancora dietro le vetrate perché Mary si stava sottoponendo ad alcuni test finali. Dietro di noi si avvicinò la stessa infermiera che mi aveva chiamata quindici minuti fa e tutti ci spaventammo un po'.

Infermiera: Buonasera ragazzi!
Io: Ohw, ciaao!
Infermiera: Ehi Emily. Come state?
Io: Stiamo bene, almeno penso ahah.
Logan: Sì, io sto bene. Questa notizia mi ha risollevato molto.
Carlos: A chi lo dici!
Io: Ma quando potrà tornare a casa?
Infermiera: Anche domani mattina, dipende da quello che ci dicono i dottori.
James: Ah..
Carlos: Quando possiamo entraree?
Io: Carlos, dai tempo al tempo!
Carlos: Spiritosa ahah.

I dottori uscirono dalla sua stanza e lasciarono delle cartelle all'infermiera che era vicino a noi. Lei lesse i risultati e un sorriso le dipinse il viso.

Io, Logan, Carlos & James: Che succede?
Infermiera: Oggi stesso può uscire!
Io: Quindi la dobbiamo vestire e può venire con noi?
Infermiera: Sì, certo. Se volete vi do una mano anch'io nel vestirla.
Io: Ce ne occuperemo io e lei.
Logan, Carlos & James: D'accordo.
Infermiera: Prima di portarla fuori dall'ospedale, secondo me, qualcuno dovrebbe entrare in quella stanza.

Carlos corse dentro e appena Mary lo vide, i loro sorrisi accesero la stanza. Dal mio volto scese una lacrima di gioia, ero felice di vederli felici. Si scambiarono qualche parola e poi le loro dita si incrociarono fino a quando non si baciarono. Io e i ragazzi entrammo nella stanza applaudendo e sorridendo. Eravamo felici per loro.

Mary quando si accorse che eravamo entrati in stanza sorrise a più non posso. La prima cosa che feci fu correrle addosso per abbracciarla, mi era mancata tantissimo.

Mi era mancato il suo odore di vaniglia nella casa, le sue risate gioiose, i suoi capelli al vento. Mi era mancato tutto di lei fino a quel momento.
Mentre la abbracciavo, nella mia testa c'era un continuo via vai di momenti trascorsi con lei. Quando ero abbracciata a lei mi sentivo protetta.
Pensavo al nostro primo 'ciao', ai nostri primi abbracci, alle corse nel vialetto per arrivare a casa, le cadute e le ginocchia sbucciate, le partite alla Wii, i giochi con le bambole, le mille litigate e tante altre cose.

Il nostro abbraccio terminò ma per finire io le sorrisi e le dissi quelle tre parole che compongono la frase "ti voglio bene" e lei ricambiò con un "anch'io". Poi toccò a Logan e James che l'abbracciarono solamente.

Dopo aver scambiato qualche parola e qualche abbraccio, lasciammo Carlos e Mary soli soletti in camera. Chiusero le tendine e nessuno vide quello che c'era fuori o dentro la stanza, ovviamente dipendeva da due punti di vista.

Mary's P.O.V.

Eravamo rimasti solo io, una ragazza che aveva rischiato la morte, e lui. Lui era la mia vita, il mio sorriso, la mia ragione di vita. Era grazie a lui che ero riuscita a superare il coma, grazie alle sue parole e al suo bacio magico. Ora eravamo sul letto dell'ospedale, io quasi seduta e lui accanto a me. Non parlavamo ma i nostri occhi e i nostri sorrisi brillanti che illuminavano quella stanza buia dicevano tutto. Ci amavamo e io non lo avrei lasciato andare per nessuna ragione al mondo. Ad un tratto ricordai una cosa importante: il tour!

Io: Ehi amore.
Carlos: Dimmi tutto cucciola.
Io: Ma il tour quando inizierà?
Carlos: Il tour?! Aaaah, è vero! Inizierà tra una settimana.
Io: Non so se potrò venire.
Carlos: Ma-ma come?
Io: Per la mia condizione di salute.
Carlos: Non preoccuparti, pensa al presente amore mio. Poi penseremo al tour.
Io: Hai ragione. Ti amo.
Carlos: Ohw, piccola è la prima che te lo sento dire. Ti amo anch'io.

Diventai rossa in un baleno ma lui si alzò di scatto e mi baciò sulle mie labbra livide. Lui mi toccava i capelli e la mano gli scivolò sulla mia spalla. Brividi, solo quelli riuscì a percepire. Il suo tocco magico mi aveva stregato. Immaginavo a quanto sarebbe stato bello fare l'amore con lui, tra parole dolci e carezze.

Ad interrompere il mio momento di spensieratezza furono Emily e l'infermiera che pregarono Carlos di uscire per poi aiutarmi a vestire. Dopo circa quindici minuti ero pronta. Grazie all'aiuto da parte di Emily, indossavo un paio di jeans strappati a vita alta, una camicia a quadri bianca e nera e delle Vans nere. Con un paio di stampelle, mi diressi fuori, dov'erano i ragazzi. Carlos mi venne incontro aiutandomi a camminare e Emily era dietro di me attenta a non farmi cadere.

Infermiera: Andate via con l'ambulanza o una macchina di vostra proprietà?
Io: Per me, forse, è meglio l'ambulanza.
Infermiera: D'accordo, vi potete dirigere verso la porta di ingresso.
Emily: Grazie mille e buona serata.

Quando raggiungemmo l'ambulanza, decisi di far salire con me Emily e Carlos. Mentre James e Logan dovettero guidare la macchina. Durante quel piccolo tragitto, Carlos e Emily intonarono delle parole di una canzone: era Young Love.

"I was with my friends
Third street walking the promenade
Then you pass
by like a shooting star
I started falling for you
without a warning
In my dreams I'm asking your name
put your number down
Then I wake up and I chickened out
This part I hate it
Young Love so complicated
I know what people say
'Don't get carried away'
They say 'boy you got
your whole life ahead of you'
But what am I supposed to do
Young Love is taking me over young love
I'm losing control my heart stops,
stops when I get close to you
Like lightning striking out
of the blue
Young Love is stealing my sleep
but so what
If you're feeling me put your hands up,
hands up
All around the world
everybody in young love."

Entrambi sapevano che io amavo quella canzone e per poco non piansi davanti a loro. Quella canzone per me era una dedica, una lettera d'amore.

L'ambulanza si fermò e io scesi. Davanti a me c'era quella casa che mi era mancata tantissimo e respiravo l'odore del mare che mi rafforzavo. James e Logan erano già davanti alla porta e appena arrivai io, la serratura scattò, aprendo la porta e...

-----

ODDIO, MA SIETE DEGLI AMORI! SIAMO ARRIVATI A PIÙ DI 1,6K DI VISUALIZZAZIONI.
VI AMO. V I A M O. GRAZIE DI TUTTO!❤❤

Lost in love✨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora