What made you think at this song?

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5.

"Era geloso?"

"Geloso era dire poco."

"Però ve la spassavate, eh?"

"Già."

"Poi cos'è successo?"

"Ho dovuto cantare la canzone che avevo scritto in classe."

"Con Luke?"

"Con Luke.".

//Cora//

«Che cazzo ti sei fatta ai capelli, Cora?!» Morgan urla per tutta casa guardandomi da testa ai piedi, dopo anni si preoccupa adesso?

«Li ho tinti, di verde; la parrucchiera ha definito questo come il colore del mare» rispondo a tono e aggiungo «Non vedo quale sia il problema, Morgan.».

«Volevo solo che tu mi avvisassi» proferisce con le mani tra i capelli, lo guardo con un sopracciglio alzato, parla lui.

«Tu non mi hai avvisato quando ci siamo trasferiti in Australia, e poi in Egitto, e poi in Austria.» Morgan si mordicchia il labbro e se ne va, sento la porta di camera sua sbattere forte, ridacchio e vado nella mia, mi stendo sul letto lasciando svolazzare i capelli sul cuscino di piume, Luke entra in camera mia, lo riconosco dal passo leggero, si butta su di me, gemo dal dolore.

«Attento.»lui mi guarda interrogativo e mi alzo la maglietta. Lì su fianco c'è un tatuaggio coperto dalla plastica, una frase scritta con il carattere della macchina da scrivere.

She believed she could so she did.

Scritto parola per parola, una sotto l'altra. Luke sorride e appoggia la mano sotto al tatuaggio, si sistema sopra di me in modo da non pesarmi troppo e mi accarezza i capelli, mi morde leggermente il labbro con i denti bianchi e appoggia una mano sul mio seno destro.

«Sei stata via tutto il giorno, ho bisogno d'imparare» sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra, ci passo la lingua sopra e mi alzo; vado a chiudere la porta e dopo mi stendo sopra di lui, passo le labbra sulla guancia e poi sul collo, scendo sempre più arrivando all'elastico della canottiera, porto le mani sul bordo e lo tiro su e lui alza le braccia aiutandomi a sfilargliela.

«Lacrosse ti fa bene.» faccio passare il dito sui suoi addominali fino ad arrivare alla fascia nera dei boxer, vedo le sue mani stringersi nel piumone, gli occhi serrati le labbra schiuse. Ansima quando la mano accarezza la linea di peluria sulla pancia.

«Non lasciarti andare, Hemmings.» lui mi guarda «Devi avere controllo del tuo corpo.» annuisce e io mi sposto sul letto, si stringe le labbra tra i denti e mi trascina di nuovo sul suo corpo, dopodiché mi stende sotto di lui.

«Oltre al sesso, fuori come mi devo comportare?» chiede guardandomi prima gli occhi e poi le labbra. Stronzo.

«Atteggiati, imita Calum, lo vedi no? È sciolto, con quel sorriso accattivante, gli occhi furbi... – un piccolo sospiro esce dalla mia bocca –diretto, un po' stronzo, ma anche simpatico.» Luke ridacchia, che cazzo vuole?

«Ti piace Calum» decreta ad un palmo dal mio viso, scuoto la testa ridendo fin troppo rumorosamente.

«No, per niente» sputo acida subito dopo, un piccolo sorriso sghembo si forma sul suo volto. Cerco di distogliere lo sguardo che finisce sul suo corpo. Dio, che muscoli. Gli ripasso la canottiera «Rimettila.»ride e ubbidisce.

«Ti eccito?» chiede con voce sensuale. Stupida troietta. Non rispondo, lui ridacchia e mi accarezza il fianco buono, infila la mano sotto la t-shirt larga grigia e mi guarda le labbra, poi fa salire lo sguardo agli occhi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 19, 2015 ⏰

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