Era ormai quasi ora di chiusura, il locale cominciava pian piano a diventare sempre più vuoto, il chè mi rendeva molto felice. Erano le 2.30 ed era dalle 17.00 del giorno prima che servivo in quello stupido bar. Odiavo un casino quel lavoro. Purtroppo mi serviva e dovevo tenermelo stretto. Quei soldi mi servivano per pagare le tasse universitarie.
Mi avvicino all'ultimo tavolo pieno per prendere le comande.
"Buonasera ragazzi, cosa posso portarvi?" chiedo prendendo il taquino dalla tasca del mio grembiule nero e alzando lo sguardo. Mi ritrovo difronte due ragazzi 'più o meno miei coetanei. Uno indossava un paio di occhiali rossi abbastanza buffi, mentre l'altro, un ragazzo abbastanza robusto, con due baffi che mi davano tanto di quelli di Banderas in zorro. Questo pensiero mi fece sorridere.
"Tu cosa ci consigli?" chiese il ragazzo con i baffi alla Banderas alzando lo sguardo dal menu verso me. Aveva un'accento strano, sicuaramente non era di Bologna.
"Bhe a quest'ora vi consiglierei una camomilla per dormire..." risposi ironicamente sistemandomi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio, facendo ridere i due ragazzi.
"E oltre alla camomilla?" mi chiese ancora ridendo il ragazzo con gli occhiali.
"Mmh allora io vi consiglierei un'Aperol o un Martini, oppure andiamo sul classico coktail" risposi velocemente.
"Non sei italiana vero?" mi chiese il sosia di Banderas scrutandomi, era abbastanza inquietante, odiavo essere guardata così.
"No, allora che prendete?" chiesi stufa, erano cinque minuti che ero li e non avevano ancora deciso cosa prendere. Cazzo ragazzi sono stanca e vorrei tornare a casa, pensai.
"Va bene l'Aperol, Igna?" chiese il ragazzo con gli occhiali all'altro.
"No io voglio un martini" sbuffai silenziosamente e scrissi sul taquino un Apero e un martini.
"Ok, allora un Aperol e un martini?" chiesi sperando di ricevere conferma.
"No due Aperol!" rispose Banderas.
Calma Michela, calma, respira. Sorrisi e risposi semplicemente "Ok, arrivano subito".
Mi diressi verso il bancone e chiesi a Marco, il barman di preparare i due Aperol per i ragazzi.
"Dio Marco sono stanchissima, fai in fretta" dissi sbadigliando e sedendomi su una sedia poggiando la testa sul bancone.
"Sevi loro e poi vai a casa, ci penso io alla chiusura" mi rispose sorridendo e dandomi una pacca sulla spalla destra.
"Grazie Marco" sorrisi prendendo le due bevande dal bancone e mi diressi nuovamente verso i due ragazzi, ormai gli unici all'interno del locale.
"Ecco a voi" sorrisi poggiando i due bicchieri sul loro tavolo. Presi il vassoio ormai vuoto e cominciai a camminare verso il bancone. La stanchezza si faceva sentire sempre di più, così velocemente entrai nello spogliatoio, tolsi il grembiule e indossai velocemente il giubotto.
"Marco ci vediamo domani sera" dissi dandoli un bacio sulla guancia.
"Tesoro riesci a venire dò mattina alle 9:00, Francesca ha la febbre e non so come fare"
"Ok, ci vediamo domani""Mic su dai sveglia sono le 8.30" sentii Silvia urlare dalla cucina.
"Si cinque minuti soli" risposi portando la coperta a coprirmi il volto.
"Forse non è chiaro, alle 9 dobbiamo essere al bar deficiente" spalancai gli occhi, avevo dimenticato del bar, che cogliona, pensai.
Mi alzai velocemente dal letto e corsi verso il bagno, mi tolsi prima il pigiama poi l'intimo ed entrai in doccia. Velocemente mi lavai il corpo e dopo due minuti avevo già finito. Aprii l'anta della doccia e mi allungai verso il mobiletto su cui avevo poggiato il telo. Lo presi e lo avvolsi intorno al mio corpo. Uscii dalla doccia e cominciai a lavarmi i denti. Corsi velocemente in camera, apri l'armadio, ci presi l'intimo e un jeans nero con una t-short bianca con un motivo floreale sul petto. Mi vestii, indossai le mie amate converse rosse e mi precipitai in cucina da Silvia che mi stava aspettando. Era davvero un angelo quella ragazza, l'avevo conosciuta a settembre quando da Valencia mi sono trasferita qui a Bologna per studiare legge. È come la sorella che non ho mai avuto. Ci siamo conosciute lavorando al bar e subito tra di noi c'è stata intesa, anche lei lavora lì per pagarsi l'università, cosi abbiamo deciso di affittare questo appartamento e dividere le spese.
"Finalmente hai finito" urlò ridendo."Dio Mic, sai chi è quello?" mi chiese presa dall'eccitazione Silvia indicando il ragazzo simile a Banderas che avevo servito la sera prima.
"Chi Banderas?" chiesi ridacchiando.
"Ma quale Banderas e Banderas stupida, quello ha vinto saneremo quest'anno"
"San che?" chiesi alzando un sopracciglio, perdon ti ricordo che sono spagnola, pensai.
"Sanremo, è un festival dove partecipano tutti i migliori cantanti italiani" bisbigliò poiché il ragazzo era praticamente di fronte a noi.
"Perdon" risposi alzando le braccia al cielo e facendo scoppiare la mia collega a ridere.
"Buongiorno" disse il ragazzo sorridendo.
"Ciao, cosa posso portarti?" risposi ricambiando il suo sorriso.
"Questa mattina cosa mi consigli?" chiese riferendosi alla sera prima.
"Cornetto e cappuccino?" Chiesi preparando una tazza.
"Ok!" rispose semplicemente, mi girai e cominciai a preparare il cappuccino "Io sono Ignazio comunque" mi disse.
"Nome insolito" risposi porgendoli il cappuccino "Come lo vuoi il cornetto?"
"Crema, sai ti ho detto il mio nome e tu dovresti dirmi il tuo" disse ironicamente facendomi scoppiare a ridere.
"Non è importante, Ignazio" dissi porgendoli anche il cornetto.
"Secondo me ti chiami Dolores" disse bevendo un sorso del suo cappuccino.
"Dolores?" dissi scoppiando a ridere.
"Dal tuo accento si sente che sei argentina e il nome più diffuso in argentina è Dolores, perciò sei Dolores" disse facendomi scoppiare a ridere.
"Allora Dolores, quanto ti devo?" chiese riferendosi alla colazione.
"Sono 2.50€" risposi.
Lui mi tese una banconota da 5€ e io dalla cassa presi il resto e glielo diedi.
"Ignazio" lo richiamai mentre si dirigeva verso l'uscita.
"Mi chiamo Michela, e sono spagnola non argentina" dissi sorridendo e mordendomi l'intero della guancia.
"Sapevo che me l'avresti detto, ciao Michela" mimò un ciao con la mano e uscì dal bar.Poco dopo notai che aveva dimenticato gli occhiali da sole, così li presi e gli poggiai all'interno del mio grembiule.
Note dell'autrice:
Ciao splendori, questa è la mia prima FF spero vi piaccia.
Commentate in tanti, voglio sapere cosa ne pensate.
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Night Changes
FanfictionCiao, mi chiamo Michela e ho 18 anni. Non sono italiana, sono spagnola, ma mi sono trasferita qui in Italia per studiare scienze dell'alimentazione a Bologna e soprattutto per stare più vicina a mio fratello Federico che vive a Bologna da quasi se...