E così uscì ancora una volta dalla mia vita. Quante promesse, quanti baci, quante carezze tutto evaporato in una lettera.
Ma anche se mi aveva fatta soffrire, mi mancava lo stesso. Perché non puoi dimenticarti di una persona all'instante....giusto? La vita sarebbe troppo semplice. Ci vogliono ore,giorni anche anni.
Tutte le mie speranza, i progetti...finito! Come sempre la mia immaginazione va oltre la realtà.
Un mondo fatto di noi, perso.
Lui se n'è andato. Se n'è andato lasciandomi il cuore spezzato. Triste. Sola.Non riesco proprio ad accettarlo. Questo non è un film, non è un libro, non è neanche una storia inventata. Questa è la realtà.
-mi scusi signorina posso sedermi?- guardai l'uomo anziano davanti a me.
-certo- mi alzai con il mio solito sorrisino e lo feci accomodare. Passarono un pò di giorni da quando uscì dall'ospedale e dalla lettera. Ora stavo bene , fisicamente. Riuscivo a camminare e a muovere le braccia come prima, anche se qualche volta capitava di sentire qualche dolore.
Seppi dal proprietario del bar che trent si era dimesso già da tanto e quando gli chiesi il motivo mi rispose che era per una ragazza che aveva subìto un incidente. Sentendomi in colpa, allora pregai di farlo riammettere ma lui non volle ascoltarmi. Cercai di farlo ragionare che trent era un bravo lavoratore, che non sarebbe più successo ma stanco dei miei incoraggiamenti nel far riammettere quel ragazzo venni quasi buttata fuori con forza.
Così li mandai a quel paese e gli urlai che avevano perso un gran lavoratore.Scesi dal bus ormai arrivata a destinazione ed entrai a scuola. Mi diressi, come mi è solito fare, all'armadietto e presi i libri che mi servivano.
-Kate! Kate!- disse una voce femminile. Mi girai cercando la persona che mi stava chiamando e quando scoprì chi era mi rigirai
-ciao grace- dissi distratta cercando qualcosa
- vieni alla festa di Collin?-
-no- risposi diretta.
-eddai vieni sarà divertente! Ti vengo a prendere alle 9- disse sorridente
-ho detto di no!- sbattei l'armadietto e me ne andai. Non era da me urlare in faccia alla mia migliore amica ma dopo quello che era successo facevo fatica a ristabilire i nostri rapporti
-ti ho già detto che mi dispiace per quella sera- disse lamentandosi
-e io ti ho perdonato. Non è quello che volevi?- mi fermai guardandola
-cosa vuoi che faccia eh? Ti ho già chiesto scusa! Che mi dispiace!-
-non è questo il problema!- risposi. Volevo che capisse come mi sentivo
-e qual'è? È justin? Non è colpa mia se non sai stare al gioco- disse nervosa
-al gioco?- ripetei - i miei sentimenti secondo te sono un gioco? Allora non hai capito niente di niente eh?
Dai facciamo questo gioco tanto soffre kate non io- mi scese una lacrima -non so come abbia potuto lasciare che una persona come te entrasse nella mia vita- e mi incamminai velocemente-no aspetta kate- cercò di inseguirmi ma la superai.
Ha senso essere ancora in vita? Sapevo che nella vita avrei dovuto affrontare molti problemi ma questo era troppo.
Le ore di scuola finirono presto e ora mi trovavo sotto le coperte. Insieme ai miei pensieri.Il mio cellulare vibrò. Lo presi e lessi il nome sullo schermo. Ospedale P. che stava per paradiso dove andavo ogni venerdì per l'assistenza anziani.
-pronto?-
-pronto lei è la signorina Katlyn Mccain?- disse una donna
-si sono io-
-ah emh ieri sera emh la signora Rose. Rose Danish ha avuto un attacco cardiaco e purtroppo non ce l'ha fatta- affermò con voce triste
-cosa?- dissi scioccata dalla notizia
-volevamo solo informarla per il funerale che si terrà domani-
-posso sapere l'ora?-
-si 8.00 del mattino-
-l-la ringrazio per avermi avvisata-
-mi dispiace molto, arrivederci- e attaccò.
E un altro pezzo di cuore mi venne portato via, non c'è cosa peggiore di vedere le persone che ami andare via. Rose era un amica, mi faceva da supporto nei momenti tristi della mia vita e era non c'è più.
La sera arrivò presto e dovetti prepararmi il cibo da sola visto che mio padre ancora una volta non c'era. Misi a bollire della pastasciutta e nel frattempo accesi la tv.
Afferrai il cellulare e mi lasciai trasportare nel mondo dei social.*************
-se qualcuno a da dire qualcosa venga pure- disse il preteMi guardai intorno e quando notai che nessuno avrebbe alzato la mano la alzai io.
Eravamo in una piccola chiesa che si trovava vicino l'ospedale. C'erano circa una ventina di persone, più amici che parenti.-salve- dissi avvicinandomi vicino al microfono. Prima di continuare guardai la foto di una Rose giovane.
-Di sicuro vi chiederete chi sono..mi chiamo Katlyn Mccain e ho 17 anni. Ho conosciuto Rose in ospedale perché volevo aumentare i miei crediti per la fine dell'anno. Ma quando la conobbi fu tutt'altro che ricevere crediti. Avevo conosciuto un'amica. Mi raccontava sempre di Edward e di come lo amava...mi insegnava tanto.
Rose non ci ha lasciato, sarà sempre qui con noi a proteggerci, sarà sempre nei nostri cuori e ci sorriderà come ha sempre fatto...questo è tutto. - guardai la donna vestita di bianco che giaceva nella bara.Era vestita di bianco lungo fino alle caviglie. Era stata curata e resa ancora più bella. Le sorrisi accompagnate da lacrime.
Perché in fondo lei lassú vivrà meglio di noi.
Finito il funerale tornai a casa. Mi tolsi i vestiti mettendoli subito in lavatrice e mi preparai un panino.
Presi il cellulare controllando se ci fossero state notiche o chiamate ma quando non trovai nulla sorrisi pensando a quanto sia stupida pensare che qualcuno avesse bisogno di me.
Dopo aver sprecato tempo nei vari social, finì di fare i compiti e me ne andai a dormire.
Prima di addormentarmi sperai soltanto che tutto quello non diventasse una routine.************************
Hiiiiii
Vedo che kate sta tornando alla "normalità"
So che non vedete l'ora di sapere che fine a fatto justin
Volete saperlo adesso? Ahhahaha
Ah e passate da lei ----> @belieber_013 sta scrivendo anche lei una storia su justin "i miss you"
Xoxo
Popmaisinfinitycorn
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Alone ||Justin Drew Bieber||
Fanfiction-adesso tocca a me- disse avvicinandosi - il mio regalo è piccolo ma grande - a ogni suo passo indietreggiavo - non è sicuramente un oggetto- potevo sentire il mio cuore accellerare sempre di più. Le mie gambe diventarono gelatine e i miei polmoni e...