3- Scarlett

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Mandare. Non mandare. Mandare. Non mandare. Mandare. Non mandare.
Presi l'ultima patatina dal tubetto e sbuffai, alzando gli occhi al cielo. Mandare. Ti pareva...
L'infermiera era stata buona, forse perché era arrivato l'anno nuovo o chissà! Magari tra i suoi buoni propositi c'era anche "dare da mangiare cibo spazzatura a delle povere pazienti con istinti suicidi". Fatto sta che mi aveva lasciato prendere un tubetto di Pringles dal distributore in fondo al corridoio. E avevo fatto una specie di "m'ama non m'ama" un po' modificato, per vedere se dovevo mandare o no il messaggio allo sconosciuto che mi aveva portata in ospedale. Ma la fortuna non era stata a mio favore.
Non sapevo proprio da dove cominciare; infondo ero incazzata con lui! Mi aveva lasciata in questo inferno pieno di sofferenze, pensando di farmi un favore.
E così iniziai a scrivere su un block notes quello che pensavo veramente in quel momento.
"Ciao caro stronzetto che pensa di avermi salvato la vita! Beh, non sentirti un eroe, perché non hai salvato proprio un cazzo. Io stavo bene lì, in piedi su quel ponte. Dovevo solo decidere il momento giusto per buttarmi giù...perché cazzo sei arrivato tu a rovinare l'atmosfera e tutto il mio piano? Non potevi startene a Times Square a goderti la festa con i tuoi amici o la tua ragazza invece che rompere le scatole a me? Ti odio, sappilo.
Addio, ci rivedremo nell'aldilà! Per lo meno, io ci andrò molto presto..."
C'erano tante cose che avrei voluto scrivere, ma mi fermai lì, perché la mano iniziava a farmi male.
Bevvi un sorso d'acqua e riappoggiai il bicchiere sul tavolino vicino al letto, chiudendo poi le palpebre stanche e rilassando la mente.
Due occhi marroni si fecero spazio tra i miei pensieri, insistentemente.
Avrebbero potuto scaldare qualsiasi cosa, sciogliere il ghiaccio che copriva le strade della città. E forse non solo quello.
Avete presente il colore della cioccolata calda, quella che si beve seduti in veranda o al tavolino di un bar mentre fuori cadono candidi fiocchi di neve? Ecco, i suoi occhi erano di quel colore.
Scarlett, ricordati che lui è il coglione che ti ha tolto la possibilità di andartene da questa merda! Che te ne frega di quanto dolci e profondi siano i suoi occhi? Niente! Quindi ora mandagli quello stupido messaggio e toglitelo dalla mente per sempre!
Mi accertai che non ci fosse l'infermiera nei dintorni e presi il cellulare, soffermandomi a guardare la cover nera con il teschio che lo ricopriva.
Non l'avevo ancora tolta? Mio dio, che stupida!
La strappai immediatamente dal cellulare con uno scatto di rabbia improvvisa e la gettai dentro il cestino, coprendola con qualche pezzo di carta per non doverla più vedere.
Non pensare a lui. Non pensare a lui, Scarlett! cercai di focalizzare la mente su questa frase, ma tutto mi urlava "Mitch". Il mio ex ragazzo e la sua cover del cazzo.
Cosa stavo facendo prima di questa sgradita interruzione? Ah, sì! Il messaggio! Almeno quello mi distrarrà un po'.
Digitai il numero che copriva visibilmente il mio braccio e aprii un nuovo messaggio, iniziando a scrivere tutto quello che mi veniva in mente, "addolcendolo" un po'.
"A: sconosciuto
Da: Scarlett
Inviato alle 4.27 a.m.
Ciao sconosciuto, sono quella che hai "salvato" sul ponte stanotte. Ti ricordi di me? Ecco, fantastico. Vorrei chiederti una cosa. Se stavo per buttarmi giù ci sarà stato un buon motivo, non pensi? Allora perché mi hai impedito di fare quello che dovevo? Non potevi salvare qualche barbone, una povera prostituta bisognosa, non lo so... Sarei curiosa di sapere perché non eri in centro città la notte di Capodanno. Vabbè, lascia perdere.
Ti devo comunque ringraziare perché è quello che si aspetta da me l'infermiera dai capelli da clown che c'è qui in ospedale (forse l'hai vista...è veramente ridicola). Quindi grazie per avermi portata qui.
Bene, penso di aver finito. Addio, caro sconosciuto dalle manie eroiche e gli occhi color cioccolato. È stato un piacere svenirti tra le braccia."
Non controllai nemmeno quello che avevo scritto, premetti Invio e lasciai cadere il cellulare sulle ginocchia, tirando un sospiro.
Cosa avrei fatto appena uscita di lì?

Text Me / Concorso NazuhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora