Jennifer's pov.
Erano passati ormai tre giorni da quando la professoressa Merrick aveva portato me e Thomas nell'ufficio nel preside. Erano passati altrettanti giorni da quando il preside Harvey aveva deciso di darmi una punizione per aver aggredito uno studente, in quel caso, mio fratello.
Nessuno dei due aveva voluto ascoltarmi, così ero rimasta semplicemente in silenzio, annuendo.
In realtà, avevo insultato il preside Harvey in tutti i modi possibili. Quei giorni avevo dovuto pulire la palestra, dopo le lezioni. E avrei dovuto farlo fino al sabato, quindi rimanevano ancora due giorni.Alzai la testa verso il professor Benson, appoggiandomi al muro dietro di me. Era tutto così complicato, da quando Niall mi aveva portata in quella casa. E vederlo sorridermi, dal banco accanto al mio, era abbastanza seccante. Il professor Benson, quella mattina, aveva deciso di cambiare i posti e mi ero ritrovata seduta accanto a Niall, in fondo alla classe. Potevo dormire quando volevo, certo, ma la presenza di Niall rovinava tutto il divertimento.
«Cos'hai da sorridere?» Sbuffai, lanciando un'occhiataccia a Niall, che mi rivolse uno sguardo, se possibile, ancora più divertito. Si stiracchiò sulla sedia, allungando le braccia lungo la testa.
«Vedi, mi sembra solo strano che tu abbia reagito in questo modo.» Spiegò Niall, alzando un sopracciglio. «Tu tieni molto a tuo fratello, e sapere che per un anno intero ha lavorato per la I.E avrebbe dovuto scioccarti molto.» Abbassò la voce.
Mugulai qualche parola a caso, sbuffando. Ero rimasta scioccata dopo che mio fratello mi aveva raccontato del suo rapimento, un anno prima, quel pomeriggio dopo la rissa, a casa. Non mi aveva detto i nomi di chi lo aveva rapito, solo che era stato picchiato e costretto ad ascoltare ogni cosa. I particolari del suo lavoro però, non me li aveva detti.
Era venuto anche Niall, nonostante avessi cercato in tutti i modi di convincere mio fratello a non farlo venire. Non mi fidavo per niente di lui; per quanto mi riguardava, poteva anche volermi uccidere.
«Non sono affari che ti riguardano.» Mormorai, acida. Alzai lo sguardo verso il professor Benson che stava ancora spiegando qualcosa riguardo la musica degli anni settanta, e vedendo che non si accorgeva di nulla, sgusciai più vicina a Niall.
«Beh, ero con te quando ti ha raccontato tutto, Jen.» Niall alzò gli occhi al cielo. «In ogni caso, non hai pianto, è strano. Stai vivendo in modo molto strano tutta questa situazione.» Aggiunse, squadrandomi.
«Cos'è, ora vuoi farmi da psicologo?» Ridacchiai per i suoi modi di fare, e lo vidi lanciarmi un'occhiata seccata. «Non piango quando sono triste, piango solo quando sono arrabbiata o per non perdere il controllo, comunque.» Spiegai.
«Con me hai pianto.» Constatò, alzando gli angoli della bocca. «E non mi sembravi tanto arrabbiata.» Fece, divertito.
«Tu sei un eccezione.»Sbuffai, ancora. Non c'era nulla di divertente, ma in quel momento, sentendo la sua risata così cristallina e contagiosa e vedendo i suoi occhi azzurri guardarmi pieni di divertimento, scoppiai a ridere.
Mi coprii la bocca con le mani, per non attirare l'attenzione di tutta la classe su di noi e tirai un calcio a Niall sotto il banco, per farlo smettere di ridere. Più rideva lui, e più la sua risata mi contagiava. Mi facevano male le guance, ormai. E non sapevo nemmeno perché stessimo ridendo così tanto. Cercai di prendere aria, per non soffocare, ma lui non smise.
«Sei tutta rossa.» Fece Niall, tra le risate. Stava cercando di respirare anche lui. «E stai piangendo!» Aggiunse, scoppiando a ridere di nuovo.
In effetti, alcune lacrime scivolavano sulle mie guance, e io al pensiero che Niall mi avesse fatta piangere dal ridere, risi ancora di più. Me le asciugai con il palmo della mano, per non farmi notare.
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Dangerous Ocean. #Wattys2015
Algemene fictieAVVISO IMPORTANTE: Vi prego, non soffermatevi troppo sul fatto che è una fanfiction. Io non la considero molto una di quelle perché la trama è molto diversa, e gli One Direction non c'entrano assolutamente nulla con la storia se non per l'aspetto e...