Capitolo 2: LA CENTRATURA

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La meditazione Vipassana, la quale è stata una tappa importante nel mio cammino, inizia con una fase denominata "anapana" che consiste nell'osservazione del proprio respiro senza forzature e senza giudizio: osservazione del respiro "così com'è".Tale fase è necessaria per fissare l'attenzione nel "qui e ora", nel momento presente.La nostra mente (e possiamo sperimentarlo osservando quello che pensiamo durante la giornata) tende a navigare nel passato (quindi penso a quello che ho fatto) o nel futuro (penso a quello che dovrò fare) e a non rimanere mai nel presente, che è l'unico tempo reale. E' nel presente che dobbiamo vivere: ciò che è passato è irrevocabilmente finito; ciò che è futuro non si può raggiungere, fino a che non diventa presente.Ricordare il passato e pensare al futuro serve solo nella misura in cui ci aiuta a vivere il presente.La meditazione Vipassana considera il respiro come il punto di contatto con il momento presente.La tecnica che ho appena descritto e che ho denominato "centratura" è utile per calmare la mente, per farla rimanere nel momento presente.Iniziai ad inserire "anapana" prima di iniziare il mantra giornaliero e fu davvero efficace. 

 Riepilogo della tecnica: Chiudiamo gli occhi e osserviamo semplicemente il respiro: l'aria che entra dalle narici e l'aria che esce dalle narici; non ne modifichiamo il ritmo, ma ci limitiamo ad osservarlo.Quando la mente divaga, noi dobbiamo, sorridendo e senza tensione,accettare il fatto che, a causa di un'abitudine ormai radicata, essa si è distratta. Non appena ci rendiamo conto che la nostra mente si è distratta,essa ritorna naturalmente e spontaneamente, alla consapevolezza del respiro.

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