Paura

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Shino doveva tornare a casa, ma non sapeva come affrontare la situazione. Si era preso una cotta per il suo coinquilino, nonché amico di suo "padre", persona che meno sopportava e, come ciliegina sulla torta, maschio. Ma per lui quelle erano bazzecole, la cosa che più lo preoccupava era che quella era la sua prima cotta. Doveva rientrare nell'appartamento ma non sapeva neanche se sarebbe riuscito a guardare in faccia Yukiteru. Decise allora di prendere tempo, e passó la giornata in una fumetteria a leggere manga e guardare i nuovi arrivi, la sera la passò in una panchina del parco vicino a un fastfood dove aveva preso da mangiare. Prese il telefono per guardarci l'ora e notò che si era spento a causa della batteria scarica, diede un'occhiata all'orologio del parco, che segnava le 23.30, sbiancó per un momento sapendo che rischiava di morire non appena avesse messo piede in casa, però dovette ammettere a malincuore che se lo sarebbe meritato. Doveva tornare a casa e sperò con tutte le sue forze che l'orco malefico si fosse rintanato nelle sue stanze e fosse caduto nel mondo dei sogni. Arrivato sotto casa notò che le luci erano spente, iniziò A pensare che la fortuna avesse provato pena per lui e lo avesse aiutato un pochetto. Entrò in casa cercando di fare meno rumore possibile e appena chiusa la porta capì che la fortuna lo odiava veramente. Nel corridoio poco illuminato si intravedeva una sagoma con le braccia conserte e lunghi capelli, l'atmosfera era pesante, a malapena si riusciva a respirare. Shino subito fece un salto ma la paura che aveva provato in quel secondo era niente in confronto a quello che stava per succedergli.

<<Si può sapere dove cavolo sei stato?>> disse Yukiteru cercando di trattenere la rabbia.

<<Yukiteru-Sama ti prego di farmi scrivere un testamento prima! >> Shino cercava disperatamente di alleggerire l'atmosfera, ma purtroppo fece solo aumentare la rabbia dell'altro. << so che sei arrabbiato e ne hai tutte le ragioni, ma ti chiedo infinitamente scusa. Avevo il cellulare scarico e si è spento, dovevo tornare prima ma avevo paura, io ho paura, e se tutto peggiorasse se fosse un errore se... >> una lacrima scese sulla sua guancia e le parole non vollero più uscire.

L'uomo che stava ascoltando la spiegazione rimase senza parole, cosa era successo? Faceva così paura quando era arrabbiato? Eppure quel bamboccio riusciva sempre a tenergli testa.
Il suo corpo si mosse da solo, fece per abbracciarlo, ma riuscì a frenarsi prima. Mise una mano sulla sua testa e lo accarezzó.

<< Su su per sta volta passi >> fece per rassicurarlo << Ma se succede di nuovo giuro che di te non rimarrà neanche il corpo>> ora faceva ancora più paura di prima.

<< S-si scusa>> il ragazzo era shockato, cosa era successo?

Si ritirarono tutti e due nella propria camera da letto. Shino si mise a piangere cercando di trattenere i singhiozzi. Lui, lui che non ha mai pianto, lui che ogni cosa che succedeva l'affrontava con il sorriso, perché stava piangendo? Non appena si fu calmato mise il telefono in carica, lo riaccese e vide ben 30 chiamate perse da yukiteru e un messaggio che diceva " è tutto ok? Non è successo niente vero? ". Si era preoccupato, quell'uomo tanto distaccato e apatico si era preoccupato per lui. Ricominciarono le lacrime ma stavolta sapeva che erano dovute alla felicità.
"Sarà solo una cotta? " sperò vivamente che fosse così.

Yukiteru nell'altra stanza si tormentava chiedendosi per quale motivo il suo corpo aveva reagito in quel modo. Eppure l'idea di non averlo abbracciato gli dava un po' fastidio, e questo gli dava ancora più fastidio. Non riusciva più a capirci niente da quando era arrivato quel ragazzo. " Tanto prima o poi dovrà andarsene" A quel pensiero il suo intero corpo si immobilizzó e il petto gli provocò un dolore atroce , come se qualcosa si fosse spezzato.

Il giorno dopo Shino si alzò anticipando la fastidiosa sveglia, quella notte non aveva chiuso occhio. Fece per dirigersi al bagno ma riusciva a stento a camminare e la vista era sfocata. Doveva trattarsi di mancanza di sonno e sarebbe passata con un bel caffè, appoggiandosi al muro andò verso la cucina e vi intravide qualcuno.

<< Buongiorno>> disse con un filo di voce.

<<Buon->> Shino riuscì a sentire solo quello perché all'improvviso intorno a lui si fece tutto nero.

Appena riprese i sensi capì di essere nella sua stanza, sotto le coperte e con qualcosa di umido sulla fronte.

<< Ti sei svegliato? Bene allora non sarò costretto A metterti una supposta!>> disse con un tono fra l'infastidito e il sarcastico Yukiteru mentre entrava bella stanza con una bacinella piena d'acqua.

<< Non so il motivo ma mi sento sollevato. Comunque cosa è successo>>

<< Ti sei beccato un bel febbrone. Eppure dico che gli stupidi non si ammalano mai. >>

Evidentemente la dea della fortuna lo detestava, anche se stare ore all'aperto in inverno senza una giacca non era stata esattamente un'idea geniale.
Però il fatto positivo era vedere quell'uomo impassibile fare l'infermiere, questo lo divertiva in sacco.

"Allora qualcosa di positivo mi succede ancora!"

La febbre non tardò ad aumentare nuovamente e quando Yukiteru andò da lui per farlo mangiare lo vide tutto rosso con gli occhi lucidi. Si precipitò per asciugarli il sudore e cambiargli la fascia con acqua fredda sulla fronte ma il ragazzo lo fermò afferrandolo per un polso.

<< Cosa pensi di me?>>domandò all'improvviso.
L'uomo rimase sorpreso e non rispose.
<< Sai sei freddo e antipatico >> ora lo stava facendo arrabbiare << Eppure, non capisco perché, mi piaci così tanto>> il ragazzo iniziò a piangere per poi riaddormentarsi.

Yukiteru sapeva che aveva parlato a vanvera per la febbre, eppure... "Cosa pensi di me? " Quella domanda lo stava facendo impazzire, ci ripenso per ore, poi ripensó ai sui comportamenti verso quel ragazzo. Infine la risposta giusta venne fuori, una risposta che comprendeva ogni sua domanda, sapeva che era la verità e non poteva più nascondere a se stesso ciò che provava, ora doveva solo accettarlo eppure non riusciva ancora a farlo. Ad un certo punto si perse ad ascoltare il silenzio che regnava in quella casa pensando a come sarebbe stata tra qualche anno, senza quella testa dura e quella visione non gli piaceva. Non gli piaceva affatto....

Commento autrice:
Colgo l'occasione per dirvi che una mia amica sta scrivendo una storia intitolata "La fine del viaggio" nel caso potesse interessarvi.
Chiedo scusa per eventuali errori :) ringrazio infinitamente chi continua a leggere la mia storia <3

Shiro to KuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora