ADDIO,MA A PRESTO

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Gli studenti avevano lasciato il castello quella mattina, pronti per godersi le vacanze estive. Nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts regnava il silenzio, rotto soltanto dai rimbombi che producevano le scale quando si spostavano. Nelle sue stanze al primo piano, Minerva McGranitt si svegliò presto perché era ancora abituata agli orari scolastici e per di più non era certo tipo da indugiare nel letto fino a tardi. Tuttavia l'anno scolastico appena che si era appena concluso non era stato affatto facile e Minerva sentì di avere un notevole bisogno di riposo.'Forse sto diventando vecchia' pensò mettendosi a sedere sul letto a baldacchino. O forse era la malinconia: non lo avrebbe confessato a nessuno e gli studenti avrebbero strabuzzato gli occhi al solo pensiero, ma la severa professoressa McGranitt in fondo aveva un grande cuore ed era affezionata ai suoi studenti. Tutti la temevano e la rispettavano e lei prendeva il suo mestiere con serietà e passione -adorava l'insegnamento- ed era felice ogni volta che vedeva uno di quei visini illuminarsi per la riuscita di un incantesimo. Gli studenti senza dubbio erano l'anima del castello e la loro assenza si faceva sentire tanto quanto la loro presenza. Minerva lanciò un'occhiata dalla finestra: il sole era già sorto e la giornata prometteva bene. Decise di fare una passeggiata nel parco, per tentare di godersi la quiete di quella calda mattinata d'inizio estate.

Si vestì in fretta e uscì dalla stanza. A passi svelti percorse i corridoi di Hogwarts fino al Salone d'Ingresso. Qui si dovette fermare un momento, per abituare gli occhi dalla penombra del castello alla luce mattutina. Poi, aggiustandosi meglio il capello a punta, si incamminò sul prato, verso il Lago Nero. Questa breve passeggiata favorì le sue riflessioni, tanto che vagava senza nemmeno rendersi conto di dove stava andando. Si riscosse all'improvviso, udendo un "plop" nell'acqua. Grandi cerchi concentrici si allargarono sulla superficie del lago, partendo da un punto imprecisato in cui pareva fosse caduto qualcosa. La professoressa McGranitt si mise immediatamente in allarme, scrutando l'acqua di fronte a sé con la bacchetta alzata. Ben presto, al posto delle increspature cominciarono a formarsi delle bolle scoppiettanti. La strega restò immobile, con i nervi tesi pronta a difendersi e in volto un'espressione preoccupata. Le bolle si facevano sempre più grosse e d'improvviso dal centro si levò verso l'alto uno zampillo d'acqua. La professoressa balzò indietro con uno spavento e andò a sbattere contro qualcosa dietro di lei.

"Buongiorno, Minerva". La professoressa McGranitt si ritrovò tra le braccia di Albus Silente, che l'aveva tenuta in piedi, e aveva l'aria di divertirsi molto. Lei voltò il capo con un'esclamazione di sorpresa "Albus, che...?". Durò poco, Silente vide fremere le narici della donna e le labbra assottigliarsi. "Che cosa le salta in mente?" sibilò lei inviperita, liberandosi dalle braccia di Silente. Alla vista dell'espressione serafica di lui si infervorò ancora di più. "Suvvia, professoressa, era per allietare la sua mattinata" si giustificò Silente sorridendo "mi dispiace di averla spaventata" aggiunse, questa volta serio. La professoressa non lo degnò di risposta, si risistemò con stizza la veste verde e il cappello. Guardò nuovamente il lago e stupita vide tanti getti d'acqua che si muovevano alternandosi l'un l'altro, come stessero danzando. Nonostante tutto non poté fare a meno di farsi sfuggire uno dei suoi rari sorriso. "Oh, non importa..." affermò sbrigativamente. "Ti ho disturbata?" domandò Silente. "Nient'affatto" rispose lei "mi stavo soltanto godendo una passeggiata e il sole estivo in solitudine". "Prima di incontrare matti disturbatori" aggiunse il Preside allegramente, tuttavia non diede segno di volersene andare "accetteresti la compagnia di un vecchio Preside?"
La McGranitt lo osservò senza farsi vedere. Il volto di Silente era sempre gentile e imperturbabile, ma dai suoi occhi capì che anche lui quella mattina doveva sentirsi solo. Provò l'impulso di prendergli la mano e stringerla per dargli conforto, di abbracciarlo. Proprio in quel momento una fenice rosso fuoco si librò in volo sopra al lago, cantando una dolce melodia. "Ah, Fanny..." sospirò Silente "splendidi animali le fenici, Minerva. Riescono a tessere le anime in musica. Quando una fenice canta, ognuno sente una melodia diversa, quella che alberga dentro di lui in quel preciso istante. Per questo il canto delle fenici è sempre così adeguato: riflette esattamente i sentimenti che proviamo trasformandoli in musica. Sanno sollevarti l'anima..." spiegò Silente sognante. La professoressa McGranitt lo ascoltava affascinata. Si domandò con curiosità che melodia stesse udendo lui in quel momento, ma non erano certo domande da porre ad Albus Silente.

Dopo un momento di denso silenzio la McGranitt cambiò discorso. "Albus, dove andrà Harry Potter quest'estate?" domandò in tono pratico. "Starà dai sui zii, a Little Whinging". La professoressa storse il naso, tornando con la mente a undici anni prima, quando lei e Silente avevano lasciato il piccolo Harry davanti alla porta di quegli ottusi Babbani. "Perché proprio là?" incalzò lei "Ora conosce il mondo magico! Non c'è altro posto in cui potrebbe andare? Ogni singola famiglia di maghi esistente si offrirebbe per ospitarlo. Perché deve tornare da quei..." si fermò. Silente sorrise vedendo la sua espressione infervorata. "Non vanno a genio neanche a me, Minerva. Tuttavia ritengo importante che Harry torni là ogni estate, almeno fino alla maggiore età. Fino ad allora sarà più al sicuro che in qualsiasi famiglia di maghi." La McGranitt intuì che si riferisse alla protezione magica. "Inoltre" aggiunse calmo Silente "credo che sia stato un bene per Harry crescere in una famiglia Babbana. Il comportamento con cui ha affrontato il suo primo anno qui a Hogwarts ha dimostrato che è un ragazzo umile e intelligente, con un cuore grande. Crescendo adorato e vezzeggiato in una famiglia di maghi forse sarebbe stato diverso..." La McGranitt lo guardò, senza poter fare a meno di ammirare la grande saggezza di Silente. "Ha ragione." disse "Ho visto il suo volto risplendere di gratitudine e felicità quando gli ho regalato la Nimbus 2000. Non come quel principino viziato di Malfoy...". Silente si fermò di colpo osservandola intensamente. "Sei stata tu? Tu gli hai regalato la Nimbus 2000?" domandò sorpreso. La professoressa McGranitt annuì arrossendo leggermente. Intuiva cosa stesse pensando Silente. "Sai quanto tengo al Quidditch! Sarei morta piuttosto che veder vincere di nuovo i Serpeverde. Quindi dopo aver visto il suo enorme talento -forse più grande di quello del padre- mi sembrava giusto fornire al mio Cercatore un mezzo adeguato." minimizzò lei giustificandosi. La professoressa si sentì trapassata dallo sguardo azzurro di Silente, sotto i suoi occhiali a mezzaluna. Sapeva di non averlo ingannato. Silente con grande probabilità aveva intuito perfettamente quanto lei fosse affezionata a quel ragazzo, ma non lo avrebbe mai confessato. "Oh, certo..." disse semplicemente Silente, fingendo di non essersi accorto di nulla. La professoressa McGranitt in alcuni momenti avrebbe voluto usare su di lui l'incantesimo legilimens.

I due maghi continuarono insieme la passeggiata chiacchierando amabilmente fino a ora di pranzo e poi si diressero nuovamente verso il castello. Erano quasi arrivati al portone d'ingresso quando Silente chiese improvvisamente: "Cosa farai quest'estate, Minerva?". Sembrava provasse un certo gusto nel pronunciare il suo nome alla fine di ogni domanda. "Ho in programma un viaggio in Svizzera, per qualche settimana. Ho prenotato una pensione a St. Moritz, c'è una grossa comunità magica lì. Vorrei visitare le botteghe dei maestri orologiai, i loro prodotti sono famosi in tutto il mondo, anche tra i Babbani. Dicono ci sia anche un centro specializzato in massaggi per Animagi gatti." disse, perdendo per una volta la sua aria austera e quasi arrossendo lievemente. "Mangi cioccolato anche per me..." aggiunse Silente con aria sbarazzina. La McGranitt finse di non sentire e si affrettò ad aggiungere: "Poi tornerò in Scozia, nel villaggio dei miei genitori".
"Neanche un mese a fare compagnia a questo povero vecchio" esclamò Silente. La McGranitt restò sbalordita per un momento. Le stava chiedendo di restare? Tuttavia Silente aveva l'abitudine di fare affermazioni giocose, dunque alla fine la professoressa decise di non darci peso: probabilmente stava scherzando.
"E lei cosa farà, Albus?" Silente la soppesò perplesso. In effetti, lei era appena tornata alla forma di cortesia e non avrebbe saputo spiegare perché. "Resterò ad Hogwarts" rispose lui tornando serio "amo questa scuola, anche se mi tiene qui incollato perfino nei mesi estivi... Arrivederci, Minerva. Passi delle buone vacanze.".
E così dicendo attraversò il portone dell'ingesso in un fruscio di veste viola, lasciando la professoressa McGranitt immobile e sbigottita. "A presto" non fece neanche in tempo a rispondere lei.
'Albus Silente' pensò 'sei ancora più eccentrico di quanto dicono'. E si diresse a sua volta all'interno del castello.

LA FENICE E IL GATTO SORIANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora