Azzurro.
Tutto era azzurro,un infinito e terrificante
azzurro che penetrava negli occhi di Isabelle facendole venire il mal di testa.rimase incantata li, a fissare il cielo per quelle che le sembrarono ore ma fu presto riportata alla realtà dal suono di una voce. -Isabelle!-si sentì chiamare e ancora-Isabelle!-aprì e chiuse gli occhi ancora confusa e con una smorfia rispose-sono qui!-sentì subito dopo dei passi che si facevano sempre più vicini man mano che pestavano il prato.
-Isabelle?-
-eccomi-ripeté alzandosi e sistemandosi il vestito.erano faccia a faccia o almeno spalla e faccia considerato che Isabelle era diversi centimetri più bassa di lui.
Le sembrò che lui stesse per dire qualcosa ma subito si bloccò e sulla bocca gli affiorò un sorriso malizioso che fece sorridere automaticamente anche lei. Poi lui iniziò a correre e superandola disse ridendo:-chi è l'ultimo ad arrivare in fondo al prato è una lumaca!-così Isabelle si ritrovò a correre tra l'erba alta verso di lui e quando gli fu più vicino gli urlò-aspettami!-e, inaspettatamente lui lo fece, bloccandosi di colpo e piantando i piedi ben saldi nel terreno e Isabelle quasi non gli fu addosso.
-sempre-disse fissandola e lei si sentì all'istante penetrare da quel verde smeraldo dei sui occhi che le sembrò all'improvviso sconosciuto e fu subito assalita dalle tenebre. Isabelle si svegliò di soprassalto, con il respiro affannato e con il battito cardiaco che le rimbombava nelle orecchie. Si alzò di scatto mettendosi a sedere e conficcando le dita nel materasso su cui era distesa. sbatté più volte le palpebre per cercare di eliminare l'immagine di quei enormi e terrificanti occhi che la fissavano. quando ormai fu calma, si guardò in torno e si rese conto di ritrovarsi nella sua solita camera, poi controllò l'orario riportato dall'orologio del comodino accanto a se e vide che erano segnate le 6:27.Sgusciò fuori dal letto e andò nel bagno accanto alla sua camera,lì si guardò nello specchio del lavandino e quasi sussultò:difronte a se vide il riflesso di se stessa con dei profondi solchi sotto gli occhi verdi-castano che le davano l'aria di chi non dormiva da giorni e i capelli castani che erano scappati dal codino attaccati al viso dal sudore.si schizzò il volto con dell'acqua fredda per eliminare i segni della notte,poi percorse il corridoio in punta di piedi per non farsi sentire,sciogliendosi nel frattempo i capelli e districandone i nodi con le dita, finché non fu in cucina. Fece per aprire la porta, ma si bloccò quando sentì la voce della madre che proveniva dall'altra parte della porta. Avvicinò l'orecchio alla serratura per cercare di sentire qualcosa-non lo so,Marcus-sentì dire dalla madre che poi sospirò.-è che la vedo così fragile,ho paura che stia male un'altra volta- spinse un po' la porta per vedere qualcosa e scorse sua madre seduta sullo sgabello ricurva e con il viso segnato dalle occhiaie, prova, delle diversi notti insonni, con acanto in piedi il marito che le massaggiava la spalla in modo rassicurante . Era strano vederla così,pensò Isabelle,di solito era sempre curata e elegante anche quando si occupava delle faccende domestiche .Fu assalita dalle vertigini rendendosi conto che la madre era ridotta in quello stato a causa sua. -Eleanor,vedrai non sarà così-disse poi il padre rompendo il silenzio che si era creato
-si,bè anche io lo pensavo-rispose lei bruscamente.
-perdonami, oggi è il suo primo giorno di scuola mark,è tutto così nuovo per lei...-
-El..-iniziò il marito ma si bloccò quando vide la moglie alzarsi di scatto e dire-è tardi,saranno quasi le 7:00,non voglio che Isabelle mi veda in questo stato-a quel punto Isabelle la vide dirigersi verso la porta dietro la quale era nascosta e, facendo attenzione a non fare rumore,sgattaiolò in camera sua chiudendosi la porta alle spalle. Solo in quel momento si rese conto che, dopo ben 3 anni, doveva affrontare il primo giorno del terzo anno di liceo.
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Un giorno del passato
RomanceUn miracolo. Così l'avevano definito i medici quello che era accaduto alla 17enne Isabelle. Risvegliarsi da un coma era già una rarità, ma dopo due anni ormai tutti avevano perso le speranze, ma Isabelle ce l'aveva fatta ed era giunto il momento in...