Capitolo 1

43 2 0
                                    

-Scusami!-urlò Isabelle ad una ragazza che aveva spinto mentre correva lungo un corridoio per arrivare nella sua nuova classe.-Ehi!,ma che...- non sentì il seguito, che era già in un altro corridoio, dove, in lontananza,vide una classe con a fianco un cartello dove scorse scritto Aula 25.Non si assicurò nemmeno di non trovarsi in un'altra classe, che già ci si era catapulta dentro. Quando entrò vide che la maggior parte dei banchi erano vuoti e che c'era solo qualche manciata di ragazzi in piedi a conversare. Il suo sguardo cadde su l'ultimo banco lungo la fila rivolta alle finestre.
Eccolo.
Il nascondiglio perfetto da occhi indiscreti e attenzioni indesiderate. Già fantasticando, si avviò verso il suo banco ma fu tirata non molto delicatamente per il braccio e messa a sedere nel banco attaccato a quello da cui era stata strattonata. Istintivamente si guardò affianco e rimase di sasso.
Merda. Non l'aveva neanche vista arrivare.
Davanti a se vide la figura di una ragazza esile e slanciata con una cascata di capelli nerissimi che le stava sfoderando un sorriso rosso fuoco furbo
e provocatorio. Isabelle non sapeva come comportarsi,se fare finta di non averla riconosciuta o scusarsi all'infinito finché non l'avrebbe scocciata.-Allora,perché così di fretta?-chiese la ragazza incuriosita. In tutta risposta lei si lasciò scappare una risatina-Ma che ore sono scusa?-chiese sapendo già la risposta.-penso le 8 e mezza perché?-domandò la ragazza come se quella fosse la domanda più inutile che avesse mai sentito.-ma dove sono tutti?-
-be, tutti, devono ancora arrivare, ovviamente,- rispose un po' titubante guardandola in modo più attento. Isabelle già sapeva che le stava per chiedere da dove venisse e ringraziò il cielo quando vide che l'attenzione della ragazza si spostò sulla manciata di ragazzi che stava entrando nella classe. La vide alzarsi e saltellare verso un gruppetto che si stava radunando qualche banco dietro al loro. Isabelle la vide salutarli e scambiarci qualche parola e subito dopo tornare vicino a lei-Ehi,se vuoi andare da loro vai pure non c'è problema-disse quando la ragazza le fu vicino, cercando di non sembrarle disperata-pff,quelli sono dei cretini, non ti preoccupare-disse liquidando l'argomento con un gesto della mano.-vedrai,ti farò incontrare io le persone che vale la pena conoscere-disse poi con un sorrisetto sedendosi accanto a Isabelle. In quel momento vide entrare un uomo sulla 60ina che portava degli occhiali con delle lenti molto spesse che immaginò essere il professore di chimica.-oh, a proposito io sono Est..., mmm, chiamami Essie-disse porgendole la mano. -Isabelle, chiamami Izzy-rispose stringendola.-vedrai, ci sarà da divertirsi, Izzy-

Un giorno del passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora