Capitolo 3

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Uno schioppettio assordante
tormentava le orecchie di Isabelle che, con tutte le sue forze cercava di uscire dallo stato comatoso in cui era stata intrappolata che non le faceva muovere e vedere nulla. Dopo svariato tempo, trascorso nell'invano tentativo di svegliarsi, si sentì scuotere e riportare improvvisamente alla realtà. Cercò di mettere a fuoco la figura piegata su di lei, ma vide solo una macchia nera  che poi venne trascinata via dal buio che incombeva  su di lei.
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Isabelle si svegliò tossendo, incastrata in un groviglio di coperte, provò ad alzarsi ma fu subito percorsa da una fitta di dolore all'addome. Sbatté più volte le palpebre per cercare di capire dove fosse. Quasi non saltò giù dal lettino per lo spavento. L'ultima volta che era stata in una clinica d'ospedale, era rimasta in coma per ben 2 anni e ritrovarsi di nuovo lì, le fece venire i conati di vomito. Si aggrovigliò il cervello per capire perchè si trovava in ospedale, le visite settimanali post-coma erano finite da tempo considerando che aveva anche ricominciato la scuola...
Ecco!  L'ultima cosa che ricordava era quella di essere andata a scuola, trascinata avanti e indietro da Essie, l'ora di chimica e poi... Più niente. Si massaggiò le tempie e decise di rimandare quell'interrogatorio a più tardi.Pensò di scendere dal letto, ma si bloccò quando vide un'infermiera dirigersi da lei sfoderando un sorriso a tutto denti. -oh!vedo che sei sveglia, Come ti senti?-
-mhm bene, suppongo-rispose lei evasiva. - ti prendo in parola, ma per sicurezza facciamo qualche ultima analisi, okay?- le disse l'infermiera con un sorriso rassicurante. -scusi posso chiederle una cosa?- chiese Isabelle afferrandole il gomito per non farla andare via.
-certo, cara, chiedi pure.-
- le volevo chiedere casa ci faccio qui, visto che le visite di controllo dopo il coma sono finite da tempo- il sorriso smagliante abbandonò il viso dell'infermiera sostituendosi con una nota di compassione.-oh, cara, Non ricordi nulla?-
- che cosa dovrei ricordare?- chiese Isabelle sperando che sul suo volto non si vedesse quanto era terrorizzata-
- c'è stato un incendio, non si sa ancora se accidentale o meno,nella palestra della Norcross High School.Come ho detto, non si sa molto, ma molte persone sono rimaste ustionate, anche gravemente o con traumi cranici per fortuna curabili- spiegò l'infermiera sospirando a quelle ultime parole. Sul suo volto però affiorò un segno di gioia quando aggiunse- mentre tu, cara, non hai riportato alcuna lesione, o almeno solo qualche livido e leggere scottature, ma di certo niente di grave- rimase Per qualche secondo immobile con lo sguardo perso nel vuoto, per poi aggiungere frettolosamente- riposati ancora per un altro poco e non avere nulla da temere, domani, già sarai fuori di qui- con questo, girò i tacchi, e se ne andò canticchiando, mentre Isabelle la guardava ancora scioccata.

Un giorno del passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora