Capitolo 6

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Abbassai la testa. Quando la rialzai le lacrime avevano iniziato a rigare il mio viso.
-Chi sono io!? Ma come chi sono io,ti prego guardami,è impossibile che tu non mi riconosca!!
Mi guardò, evidentemente imbarazzato.
-Mi dispiace ma-
Non gli diedi il tempo di continuare che me ne andai di lì correndo, ignorando Silvia che mi chiamava.
Mi rifugiai in uno sgabuzzino, che probabilmente doveva essere il ripostiglio del club di calcio.
Li iniziai a piangere e a singhiozzare.
Ho perso anche lui.
Pov's Erik
Ero dispiaciuto, mi dispiaceva che quella ragazza stesse così male per me.
Il fatto è che, pur osservandola bene, non avevo capito chi era.
Tutti mi guardavano. C'era chi mi guardava indignato, chi stupito. Mi si fece davanti Bobby, che mi trascinò via di lì.
-Ma sei cretino o cosa?
-Bobby, ma cosa sta succedendo?Chi era quella ragazza!?
Bobby sospirò e mi scosse con le braccia.
-MA È POSSIBILE CHE NON LA RICONOSCI ERIK? È AMBRA, TUA SORELLA!
Quando sentii quel nome, mi ricordai tutto.
I nostri giochi, le nostre litigate.
Quando io le tendevo la mano per fare pace e lei la afferrava sorridendo.
Quando mio padre la trascinò in collegio e io non mangiai per tre giorni.
Era stato da lì che papà mi aveva detto di dimenticarla.
Aveva detto che così non avrei più sofferto.
Io, dato che ero piccolo,avevo appena sette anni,avevo dato ascolto all'unica persona che mi rimaneva, visto che mia madre era sparita.
Lei invece non mi aveva mai dimenticato.
-Che bel fratello che sono.-mormorai, ad occhi bassi.
Bobby mi diede una pacca sulla schiena.
-Avanti Erik! Sei ancora in tempo!
-Hai ragione!
Sorrisi e la andai a cercare.
Passando davanti la sede del club, sentii un pianto sommesso.
Mi affacciai, aprendo piano la porta.
Era lì,la persona per cui avrei dato tutto.
Ma che ho lasciato andare via.
Pov's Ambra
Piangevo. Piangevo e mi tiravo i capelli. Avevo fatto tutta questa strada per nulla.
Mio fratello non si ricordava più di me. Tutto quello struggersi per lui era stato inutile. In quel momento iniziai a pensare alle reali conseguenze del mio viaggio. A tredici anni,avevo abbandonato l'America per ritrovare mio fratello,ma lui avrebbe mai fatto lo stesso per cercare me? A quanto pare no,dato che sembrava avermi rimosso dalla sua vita.
-Perché...Perché Erik perché?-mugugnai.
Sentii qualcuno che mi abbracciava da dietro.
-Perdonami sorellina...
Ebbi un tuffo al cuore.
Mi girai da scatto e lo abbracciai. Lo abbracciai come avrei voluto fare da sei lunghi anni.
Piansi ancora più forte,macchiandogli la divisa con le mie lacrime ma pareva non importargli.
-Sorellina, Amby, perdonami.Sono stato uno sciocco ma Bobby mi ha riaperto gli occhi. Perdonami.Mi sei mancata troppo.-disse con la voce che gli tremava.
-Anche tu fratellino mio..
Restammo abbracciati per tanto tempo.
Erik si alzò per primo e mi tese una mano, sorridendo.
Io la presi e sorrisi.
Finalmente sono di nuovo con te. Una nuova vita, un nuovo inizio.
Flashback
-Uffa Erik,perché non mi presti il libro? Me lo sono dimenticata a casa! La maestra poi mi sgrida!
-Perché sei una grande sbadata, Amby!
Il bambino voltò le spalle alla piccola, che guardava lo zainetto vuoto.
Corrucciò le labbra e urlò:
-Bel fratello che sei!
Erik rimase interdetto.
Si girò e si inginocchiò davanti a lei. Nonostante erano gemelli, lui rimaneva sempre un po piu alto.
Le tese una mano, e sorrise, con il suo solito sorriso incoraggiante.
Ambra rimase li impalata, a bocca aperta.
Poi però prese la mano.
-Ti voglio bene sorellina.
-Ti voglio bene fratellino.
Fine flashback
Erik prese per mano la sorella e la riabbracciò.
-Perdonami per il tempo mancato...
-L'importante è che ora siamo di nuovo insieme! Il cielo aveva ragione!
-Il cielo?
-Si il cielo! Mi sono affidata a lui in questi giorni.
-Come quando eravamo piccoli.-sorrise Erik.
Flashback
Ambra e Erik erano seduti in giardino. Era una sera d'estate.
Erik teneva in mano il pallone, Ambra aveva la lettera che le aveva fatto Silvia.
Guardarono il cielo.
-Erik,come dice la mamma, siamo sotto lo stesso cielo,quindi siamo insieme anche se non ti vedo.
Erik la abbracciò, e Ambra si lasciò cullare dalla sua ancora di salvezza.
Fine flashback
-La mia ancora di salvezza.-sussurrai sul suo petto.
-Per sempre.-confermò lui.
Mi diede la mano e tornammo al campo.
Ci accolsero con un grande applauso e noi sorridemmo imbarazzati.
Mark disse allora:
-Forza, giochiamo a calcio!
Non feci neanche in tempo ad andarmi a sedere con le altre manager, che un pallone mi colpì. Mi voltai e vidi Erik che mi sorrideva.
-Sorellina, giochiamo a calcio?
-Ehm,io...
-Avanti! - e mi tese la mano.
Io gliela strinsi.
Dopotutto lui è la mia ancora di salvezza.

Oggi sono in vena di aggiornamentiii;)
Come sempre votate e commentate*-*
Vi voglio attivi eheheh:)
A domani :)
-Manu

I'm Ambra Eagle.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora