Capitolo 3

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L'aereo si sollevò lentamente, ma dopo pochi secondi mi ritrovai nel cielo. Ho sempre voluto viaggiare in aereo. Si, perché io amo il cielo, di conseguenza amo gli aerei. Sorrisi, fortunata.
Accanto a me c'era una signora anziana che stava tremando forse per via dell'aereo.
-Signora, non si preoccupi, vedrà che andrà tutto bene!
-Facile dirlo!
-Anche per me è la prima volta!
Lei mi guardò stranita.
-Non sembra..
-Beh, ma perché io amo il cielo e perché grazie all'aereo posso vedere la persona che amo di più al mondo. Faccia qualcosa per distrarsi.
-Oh...
Poi ritornò per i fatti suoi. Anche io tornai a fissare il finestrino. L'America ormai era solo un punto molto distante.
Sono distante sia da te, Erik, che da te, papà. Spero tu possa capirmi.
Ripensai a mia madre. Lei era sparita, nessuno sapeva dove potesse trovarsi. Dopo l'incidente di Erik, aveva detto che aveva un importante impegno di lavoro e se n'era andata. Ma non era più tornata. Speravo di trovare anche lei per avere spiegazioni. La mia era una famiglia dilaniata,spezzata.
Stavo vedendo avvicinarsi una nuova terra e non avevo dubbi su dove potessi trovarmi.
Eccomi, qua, Giappone.
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Scesi dall'aereo e recuperai i miei bagagli. Secondo il mio intuito, Erik e gli altri dovevano abitare al centro. Quindi, presi una cartina della città di Tokyo, ovvero la capitale, proprio dove sono atterrata,e cercai un parco che si trovasse al centro. Identificai la scuola media della Raimon,alla quale apparteneva la squadra più forte del Giappone. Ricordavo tutte le volte in cui nostro padre,quando era ancora affettuoso con noi,ci illustrava tutte le partite della grande Inazuma Eleven,e ricordavo gli occhi brillanti di mio fratello. Quindi mi diressi verso il parco vicino quella scuola.
Intanto osservavo la città intorno a me. Tanti palazzi, negozi, era una città piena di vita!
Dopo circa cinque errori, ovvero almeno cinque volte che avevo sbagliato strada, arrivai al parco che si era fatto pomeriggio. Mi sedetti ed estrassi un panino che avevo messo nel borsone.
-Ambra!
Quella voce...non la sentivo più da circa sette anni ma non avevo dubbi su a chi potesse appartenere.
-Silvia!
Era la mia migliore amica di infanzia!
Ci abbracciammo fortissimo in mezzo a lacrime di gioia.
-Dove sei stata tutto questo tempo?!
-Sono stata in collegio.. Ma ieri sono scappata, voglio trovare Erik! E tu? Perché non sei in America?
-I miei si sono trasferiti... Ora vado alla Raimon e c'è anche tuo fratello!
-Oddio! Davvero!!??
-Si!-e arrossì.
-Mi stai nascondendo qualcosa? - dissi io con aria maliziosa.
-Ma che dici!
Sospirai. Non saremmo mai cambiate.
-Vieni a casa mia, c'è un posto in più!
-Grazie Silvia!
E la abbracciai di nuovo. Silvia è sempre stata la mia migliore amica,che era capace di capirmi con un solo sguardo. Entrammo a casa sua.
-Mamma! Guarda chi c'è!
-Si, tesoro... Ambra!?
-Claire!
-Che sorpresa vederti! Come mai sei qui?
-Lunga storia..
-Mamma possiamo ospitarla?
-Certamente!
-Grazie Claire.
Silvia mi portò in una camera vicino alla sua e io disfeci i borsoni. Poi la raggiunsi.
-Silvia.. Anche io vorrei iscrivermi alla Raimon.. Ho sentito parlare di quella scuola e inoltre voglio stare con mio fratello!
-Sii! Chiederò a mia madre di fare per te l'iscrizione!
-Grazie, grazie per tutto!
-Vorresti venire a vedere gli allenamenti dei ragazzi? Io sono manager della squadra!
-Certo?
E uscimmo dirette a un campetto al fiume.La cosa si faceva sempre più interessante.
Pov's Silvia
Che bello! Dopo tutti questi anni avevo rivisto la mia migliore amica!
Non capisco come il padre di Erik l'avesse potuta mettere in collegio. I gemelli non possono stare separati.
L'importante è che fosse ritornata.
Era cambiata molto. Da piccola aveva i capelli lunghi, sempre legati con un fiocchetto.
Invece in quel tempo era proprio bella...con qualche brufoletto di troppo.
Mentre ci dirigevamo al campetto, andammo a sbattere contro una signora.
-Scusi signora.-dicemmo in coro.
-Non preoccupatevi ragazze.
Notai che Ambra e la signora si fissavano.Infatti si somigliavano.
La signora se ne andò e Ambra rimase lì imbambolata.
-Ambra? Tutto bene?
-Si sto bene...
Arrivammo al campo al fiume.
-Ehi ragazzi, questa è Ambra!
Pov's Ambra
Silvia mi presentò i ragazzi della squadra. Erano simpatici. Io sorrisi e mi presentai.
-Sei la sorella di Erik? - mi chiese un ragazzo dai capelli grigi, che avevo già visto.
-Si!
-Wow! Il maghetto del pallone!-esclamò il capitano.
Mark era un tipo simpatico, sembrava Erik in versione giapponese.
-Ma non ti ricordi di me Ambra?
Guardai meglio il ragazzo dai capelli grigi.
-Bobby!

Ehillaa! Come va? Il capitolo è corto e brutto lo so perdonatemi ma volevo lasciare un po' di suspense.
Scusate. Commentate e votate e lasciatemi la vostra opinione;)

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