New York,9 settembre
narrazione in prima persona,da parte di Ambra
Io e mio fratello,circa dieci anni dopo la morte di mia madre e dei fatti in Italia,eravamo tornati in America. Il nostro lungo girovagare si concludeva li,nel nostro paese natio. Erik,dopo che mio padre era stato messo in carcere per i crimini commessi,aveva ripreso a giocare agonisticamente nella Raimon perché ci trovavamo in Giappone,ma a volte partiva e andava in America per giocare qualche partitella con la sua squadra.
Un giorno però,quando tornò,disse che non poté più giocare. Già dalla fine del FFI,quando avevamo ancora 14 anni,Erik aveva mostrato,dopo la partita contro la Inazuma,dei problemi fisici. Non si era mai ripreso del tutto dall'incidente ma aveva continuato a giocare lo stesso,fino a quando,a 16-17 anni,tornò,dicendo che la sua grande carriera finiva lì. Era disperato,un'ulteriore terapia non gli sarebbe bastata. Io ero diventata un'artista,smettendo di giocare a calcio per sempre. La mia vocazione era nel disegnare e dopo essermi diplomata mi laureai in Giappone in arte e fumettistica. Io ed Erik avevamo girovagato per il mondo e anche se la nostra vita era strana e travagliata ci piaceva così. Erik però non si diede per vinto. Era determinato e diventò vice-allenatore nella nazionale americana giovanile,quando avevamo circa 20 anni,prendendo anche un consistente stipendio. Avevamo vissuto,fino alla maggiore età,sotto la tutela di Claire,la madre di Silvia e avevamo lasciato definitivamente il Giappone dopo il diploma,quando Erik disse di non poter più giocare. Vivevamo insieme a New York e spesso andavamo a trovare gli amici di mio fratello,Bobby,Malcom,Mark Kruger e Dylan Keith. Avevo fatto amicizia con tutti:già,ero ritornata felice,sorridente e come mi aveva sempre definita Erik "un'idealista distrattona e birbante ma determinata." L'incubo in Italia era finito. Io e mio fratello avremmo brillato,sempre.
Un giorno,precisamente il 9 settembre di dieci anni dopo la fine del FFI,Erik tornò a casa dicendo che Silvia doveva farmi una telefonata urgente. Silvia,la mia migliore amica nonché fidanzata di mio fratello da quando avevamo 14 anni,era rimasta a Tokyo. Avevano entrambi circa 24 anni ed erano prossimi al matrimonio. Sorrisi,felice. Il loro era un amore che non si era mai fermato di fronte alle difficoltà e durava costante da quando avevamo 6 anni. Anche io e Jude da quando ci ritrovammo in Italia non ci lasciammo più ma io ero ancora lontana dal pensare ad un matrimonio. Presi il telefono mentre Erik si andò a fare una doccia.
Digitai il numero:
-Pronto?
La voce allegra di Silvia mi rimbombò nelle orecchie.
-Silvia!
-Amby!! Da quanto tempo,come stai?
A 24 anni ancora sembravamo delle ragazzine spensierate.
-Bene,tu?
-Bene bene,soprattutto per la notizia che ti sto per dare.
Mi buttai sul divano,immersa nel mio cardigan e lanciando via gli stivali stile cow-boy che portavo sempre. Non ero proprio cambiata,tranne per il fatto che ero ritornata allo stile casual che usavo prima dei 15 anni.
-Dimmi,sono curiosa.
Uno stivale però andò a finire in testa ad Erik che stava andando in cucina,in accappatoio,a prendersi del bacon.
-Ambra Eagle!
-Ahahaha,fratellino mio,scusa!
Anche Silvia scoppiò a ridere.
-Che ha fatto Erik?
-Oh no,niente,gli ho solo lanciato uno stivale in testa.
Silvia rise ancora più forte e io mi arricciai una ciocca castana.
-Comunque dimmi.
-Ti ricordi di Mark e Nelly?
-Come potrei dimenticarmeli! La coppia più bella che io abbia mai conosciuto.
-Beh..-la voce le tremava,era emozionata.
-Silvy,mi stai facendo preoccupare.
-Nono,è solo che..-
Prese un respiro.
-Nelly è incinta.
Tirai un urlo fortissimo che quasi fece cadere la linea.
-OH MIO DIO!! Devo assolutamente farle gli auguri! Sono così contenta!!
-Allora ti lascio del tempo per metabolizzare,ci sentiamo dopo.
Attaccai ed Erik corse subito in salotto.
-Amby,che è successo?
-Nelly è incinta!!
Erik sorrise di una felicità contagiosa.
-Dobbiamo chiamare sia lei che Mark.
-Assolutamente si!
Erik mi abbracciò e io ricambiai.
-Allora fratellino?
-Cosa?
-Vorresti anche tu avere un bambino con Silvia,eh?
Erik arrossì terribilmente.
-B-beh..ancora ci dobbiamo sposare Amby..per non parlare di te e Jude!
Feci un cenno.
-Devo ancora finire diversi quadri che mi hanno commissionato,poi magari ci penso.
Erik mi guardò con aria saccente ma poi se ne andò.
Mi presi del tempo,prima di chiamare Nelly,per guardarmi allo specchio.
Io,Ambra Eagle,ne avevo passate di tutti i colori insieme a mio fratello. Lui non era cambiato molto,io nel corso degli anni più volte. Prima ero sbarazzina,poi a 15-16 anni a seguito della morte di mia madre portai i capelli molto lunghi e i vestitini,ma,dopo che mio padre fu incarcerato,mi guardai e decisi che dovevo cambiare. Ora portavo i capelli mossi fino alle spalle,uno stile di nuovo molto casual e mi era comparsa qualche lentiggine,come mia madre.
Sorrisi. Ero un'idealista confusa,ma non avrei mai cambiato mai quella che sono.per chiarire alcuni avvenimenti è necessario leggere il sequel di questa storia che trovate in bacheca
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I'm Ambra Eagle.
Fiksi Penggemar"Sono Ambra, Ambra Eagle. Mio fratello è Erik Eagle. Si, siamo fratelli gemelli. Ha avuto un grave incidente da piccolo quando stavamo giocando con Silvia e Bobby e da quel momento mio padre mi ha messo in un collegio. Ma a me non importa perché so...