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Fui svegliato da Nick che cercava disperatamente di svegliarmi, tenendo il mio cellulare fra le mani e agitandolo.
"Harry svegliati! Il tuo cellulare sta squillando da mezz'ora e io mi sono dovuto alzare dal letto per portartelo...FALLO TACERE CAZZO!"sbottò Nick porgendomi il telefono.
"Si scusa."mi stropicciai gli occhi, ancora in uno stato di trans mattutino.

"Chi è!?"risposi alla chiamata con tono esasperato.

"HARRY! FINALMENTE HAI RISPOSTO!"

"Eleanor!PERCHÈ MI HAI CHIAMATO ALLE CINQUE DEL MATTINO! CHE VUOI!?"

"Sorry, Love...ma devo dirti una cosa troppo, troppo, troppo, troppo, troppo-"

"CHE COSA!?"gridai.

"Ehi. Ti sei alzato con la luna storta, Styles?"

"NO GUARDA, SONO LE CINQUE DEL MATTINO E TRA QUALCHE ORA DOVREI ANDARE A LEZIONE, MA TU, HAI DECISO CHE PER OGGI DOVEVO ALZARMI TRE ORE PRIMA, PER DIRMI COSA, COSAA!?"

"Okay...scusami. Ho capito, ti richiamo in un altro momento-"

"Eh no cara! Adesso mi dici a che cosa è dovuta tutta questa felicità!"

"Okay, dato che ci tieni tanto. Allora. Ti ricordi che la settimana scorsa, al centro commerciale ho mandato quel messaggio a Louis? Quello in cui gli dicevi che lo trovavo carino?"

"Si, El...non fai altro che parlare della vostra chat in questa settimana..."

"Bene. NON MI INTERROMPERE!"

"Ma-"

"Ecco, adesso, mi ha scritto che mi vorrebbe invitare fuori a cena, per vederci, questa sera...E IO SONO TIPO STRAFELICE ANZI SUPERMEGAIPERFELICE!!!!!"

"Ma?"chiesi.

"Ma volevo sapere cosa ne pensavi tu. Sapevo che se avessi accettato il suo invito senza dirtelo, tu ti saresti arrabbiato con me e quindi...che ne dici?"

"Senti El, sono felice che tu abbia deciso di chiedermelo, ma sai già come la penso su Louis e su tutti I ragazzi con cui ti fissi, quindi tantovale che decida tu per la cena di sta sera...ciò non cambia che io voglia conoscerlo per ispezionarlo da cima a piedi e fargli un bel discorsetto."

"Ma cosa sei? Mio padre?"rise.

"Stai attenta a come parli signorinella!"mi misi a ridere con lei.

"Okay...grazie. Allora, ci vediamo a lezione, Haz. Grazie ancora."

"Di nulla."dissi chiudendo la chiamata e appoggiando il cellulare sul mio comodino.
Dopo aver controllato di averlo messo sul silenzioso, crollai in un sonno profondo sul mio cuscino.

Qualche ora dopo, mi svegliai al suono assordante della sveglia di Nick.
Lui era già in piedi e si scapicollò per spegnerla.

"Amico, dovresti cambiarla. Questa sveglia è così rumorosa che sveglierebbe il dormitorio intero."gli sorrisi.

"Lo penso anche io...vedrò cosa posso fare."

Dopo essermi stropicciato gli occhi e stiracchiato la schiena, mi alzai lentamente dal letto e come uno zombie mi avviai verso il bagno per iniziare a prepararmi.
Nonostante tutte le lezioni iniziassero alle 8:30, Nick, da bravo studente modello che era, se ne uscì salutandomi con un cenno della mano e dicendomi che per questa sera non sarebbe rientrato a dormire.
Ciò succedeva ogni volta che doveva preparare un esame importante e la sera si 'trasferiva' dal suo compagno di corso, qualche camera più in là della nostra.
Mi guardai allo specchio: occhiaie, ricci scompigliati, espressione da demente...come tutte le mattine d'altronde.
Mi feci una lunga doccia calda per prepararmi a una lunga settimana di studio, prima delle vacanze di Natale.
Uscito dalla doccia, mi infilai immediatamente nell'accappatoio per sfuggire al freddo invernale della camera.
Nonostante tutto, l'inverno era la mia stagione preferita in assoluto.
Ad alcuni poteva sembrare una stagione noiosa e triste, ma io la trovavo semplice e mi dava la sensazione di ritornare bambino.
Quando io e Eleanor giocavamo a tirarci le palle di neve nel parchetto davanti casa.

Guardai l'orologio sopra la scrivania e mi accorsi che entro solo un quarto d'ora, sarei dovuto essere davanti alla caffetteria, per poi andare a lezione con Niall, Liam e El.
Mi infilai una camicia blu a pois bianchi e i miei stivaletti marroni di pelle.
Decisi di lasciare a casa il cappello.
Mi pettinai in fretta i ricci ribelli, un pò di acqua di colonia, lo zaino e uscii chiudendo a chiave la stanza.

Arrivai alla caffetteria correndo con lo zaino in spalla e con il fiatone.
"Hei Haz!"mi salutò Eleanor con un bacio sulla guancia.
La guardai male.
"Perchè mi guardi così?"chiese con aria innocente.
"Sai perchè ho fatto tardi questa mattina? Per il tuo Lucas!"le risposi cercando di riprendere fiato.
"HARRY! SI CHIAMA LOUIS!"- gesticolò - "Dai...ti ho già chiesto scusa. Dovevo dargli subito una risposta. Non ho dormito tutta la notte, pensando a che cosa avrei dovuto rispondergli perchè avevo paura della tua reazione se avessi fatto di testa mia. Quindi, ti ho chiamato..."abbassò lo sguardo.
"Alle cinque! Mi hai chiamato alle cinque del mattino!"-"Comunque, non ti preoccupare...è solo perchè non ho dormito molto."la rassicurai sollevandole il mento con un dito.
"Ehm...buongiorno eh."disse Niall ridacchiando con Liam.
"Ciao...scusatemi."sorrisi imbarazzato dalla mia maleducazione.
Presi il mio caffè al banco e ci incamminammo verso l'edificio centrale.

"Allora...di che cos'è che stavate parlando voi due, questa mattina alle cinque?"chiese Niall curioso.
"Oh no! Perchè le lo hai chiesto!Adesso ricomincerà con questa sto-"sbuffai ma venni interrotto dalla parlantina di Eleanor, che iniziò a spiegare per fino e per segno del suo appuntamento di quella sera.

"E quindi hai accettato l'invito di Louis?"chiese Liam a El lanciandomi un'occhiata divertita.
"Si! Ovvio che si!"- strillò di gioia - "Ci vediamo questa sera alle 8:00 alla 'Bella Napoli' per una pizza."concluse con aria soddisfatta.
Sbuffai nuovamente e tutti sembrarono accorgersi del mio disappunto.
Abbassai lo sguardo e proseguimmo in silenzio.

Inutile dire che mi addormentai in aula, mentre il Professor Clinton spiegava.

Quella sera, Eleanor venne da me in camera per prepararsi alla cena con...Louis?
"Harry?"chiese rivolta verso lo specchio.
"Si?"
"Mi potresti tirare su la zip del vestito?"
"Oh mamma...si."
Sbuffai per la centesima volta nell'arco di una giornata e la raggiunsi.
"Cos'è? Non mi sta bene, vero?"si intristì vedendo il mio sguardo impassibile.
"Eh? No! Cioè...no, nel senso che sei meravigliosa, sei uno schianto...è solo che..."le sorrisi e poi abbassai il capo sulla cerniera per tirarla su.
Indossava un abitino aderente nero, con lo scollo a cuore e un paio di decoltè nere,lucide, non troppo alte.
"È solo che...?Continua Harry!"mi incitò.
"È solo che mi sento un pò come un padre che deve consegnare il cuore della figlia a un altro uomo, capisci? Ho paura che anche lui ti faccia soffrire come tutti gli altri."la feci voltare verso di me.
"Oh Harry, devi smetterla di farti tutte queste paturnie" - mi abbracciò - "Sono felice che tu voglia il meglio per me. Però devi capire che ho vent'anni e che se lui mi facesse soffrire, io farei altrettanto."
Le diedi un bacio sui capelli e la strinsi a me.
"Solo...stai attenta, okay?"
"Non ti preoccupare, Papino." mi sorrise.

"Devo andare...ci sentiamo dopo, okay?Tu non esci sta sera?"mi disse.

"No, non ho voglia. Vorrà dire che mi metterò a studiare."

"Ma Nick non c'è?"

"No."

"Bene, allora stasera rimango a dormire qui da te. A dopooo!"chiuse la porta senza lasciarmi il tempo di replicare.
Mi buttai sul letto.
Aprii il libro di letteratura e mi misi a studiare.

ANGOLO AUTRICE:
EHI BELLEZZE:) SCUSATE SE QUESTO CAPITOLO È UN PÒ CORTO.
SPERO CHE LA STORIA VI PIACCIA E CHE IO NON VI FACCIA ADDORMENTARE, AHAH♥
Baciii






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