"AMORE MIO BELLISSIMO!"gridò mia madre fiondandosi su di me non appena varcai l'uscio di casa.
"Mamma così mi soffochi"dissi con una voce strozzata cercando di ricambiare l'abbraccio.
"Harry!"venni invaso dalle braccia di mia sorella Gemma.
Non appena si staccarono da me presi un grande respiro e aprendo le braccia le riabbracciai io.
Avevo le lacrime agli occhi. Mi erano mancate così tanto quelle due svitate. Erano sempre state al mio fianco da quando ero nato. Ero cresciuto in mezzo a loro due, poichè mia mamma si era separata da mio padre molto presto e io neanche sapevo che faccia aveva quell'uomo. E non m'interessava scoprirlo sinceramente. Mi era bastato solo sapere che aveva tradito mia madre più di una volta facendola soffrire, per decidere che non avrei mai voluto andarlo a cercare. L'idea di vedere una delle 'mie donne' in lacrime mi dava su i nervi, e sapere che mio padre aveva osato fare una cosa del genere a una delle persone per me più importanti e indispensabili, mi faceva venire il voltastomaco.
"Tesoro, come sei diventato grande, guardati amore mio!"sorrise mia madre portandosi le mani al petto e allontanandosi da me.
"Ti sei trovato un bel pò di ragazzi eh, dì la verità sciupauomini..."un sorriso malizioso spuntò sul viso di Gemma.
"Mamma non esagerare, non è da tanto che non ci-Gemma, non mi sembra il caso..."sorrisi spostando lo sguardo sui miei scarponcini con fare imbarazzato.
"No dai, anche io voglio sapere se ti sei fidanzato con quel ragazzo che ti piaceva, com'è che si chiamava Ale-Ale-"
"Ah si! Aleandro!"
"Alexander...si chiama Alexander" roteai gli occhi ridacchiando.
"Eh si, proprio lui. Allora?"chiese curiosa mia madre.
"Ehm...non ci vediamo spesso, ceh lui lo sa che io sono, beh si che io sono gay, ma non gli cambia niente. Sinceramente non m'interessa più molto. Non gli vado più dietro come prima."confessai imbarazzato.
"Evaffanculo allora!"esclamò Gemma.
Mamma le tirò un ceffone sul coppino.
"Scusa?"chiesi interrogativo ridendo per la scena.
"Eh si, io volevo qualche nuovo gossip con cui scommettere con mamma! Vinco sempre tanti soldi quando scommetto con lei di cose che ti riguardano."disse massaggiandosi la testa nel punto in cui mamma l'aveva colpita.
"Ma siete serie?!"spalancai gli occhi incredulo, ma la situazione era talmente divertente che non riuscivo neanche a fingere di essere offeso.
"Si, sono serie, lo fanno ogni volta che ricevono nuove notizie da te."mi voltai alla voce del mio patrigno Robin che mi accolse a braccia aperte per un lungo abbraccio.
"Mi siete mancati tutti, anche tu Vecchio."risi dandogli una pacca amichevole sulla schiena.
"Anche tu ci sei mancato Harry...AH Buona Vigilia!"
Robin e mia madre si erano messi insieme quando io avevo undici anni e da allora lo avevo apprezzato ogni giorno di più. Lui aveva riportato il sorriso a mia madre, più luminoso di prima e più sereno. In più era sempre stato rispettoso nei miei confronti, quindi non avevo di che lamentarmi, anche perchè mi aveva dimostrato più di una volta di essere affidabile e sincero e soprattutto che teneva a mia madre più di qualunque altra cosa al mondo.
Era veramente come un padre per me, dato che non riuscivo a definire l'uomo che aveva distrutto mia madre come mio 'padre'.
"Bene, ora che abbiamo finito con tutte le smancerie, accompagno Harry di sopra."disse Gemma afferrandomi per il braccio e trascinandomi su per le scale.
Entrai in camera mia e subito venni sbattuto sul letto.
"Gemma ma che cazzo fai! Ti dai una calmata?!"
"Daidaidai raccontami un pò di roba interessante."battè le mani esaltata sedendosi a gambe incrociate sul letto.
"Beh..."
"Come va la scuola?"
"La scuo-"
"Gli altri ragazzi?"
"Eh lor-"
"Eleanor?"
"Oh! Mi fai parlare?" sbraitai"...bene bene, tutti bene. Riguardo ad Eleanor, non verrà sta volta per Natale per le vacanze qui."
"Perchè? Dovevamo fare tutte le nostre cose da donne insieme, ho aspettato un anno intero per tingermi i capelli con lei, le unghie e cose varie. Perchè?"ripetè sconvolta.
"Rimane a casa del suo ragazzo. Sono stato da loro ieri notte a causa della bufera di neve, per questo non sono potuto arrivare prima"feci una pausa, ma vedendo che mia sorella mi guardava protesa verso di me, come se stesse aspettando altro "e sai com'è, volevo capire un pò di che persona si trattasse, insomma, volevo vedere con chi stesse Eleanor, m'intendo?"
"Sisi t'indendi, vai avanti"esclamò.
"Beh, devo dire che in un primo momento ha fatto il vero stronzo, ma proprio tanto, pensava che gli potessi fregare la ragazza!"sorrisi a quell'impossibile probabilità.
"Oddio sta messo male allora!"rise forte lei.
"Ma dopo, quando siamo rimasti soli io e lui-"
"Aaah arriva la parte HOT!"
"Ma che?...quando siamo rimasti soli abbiamo parlato di altre cose e ci siamo conosciuti meglio e gli ho pure confessato che sono gay, così può starsene tranquillo."
"Wooow"spalancò la bocca incredula "Non ci posso credere, da quando ti apri così con persone che manco conosci? Voglio dire,sei sempre stato abbastanza riservato. Non hai mai detto questa cosa a nessuno oltre che a noi e ai tuoi amici più stretti!"
"Boh, questa volta mi andava di dirlo a qualcun'altro. Tanto lo sarebbe venuto a sapere da El."
"E dimmi dimmi, come vanno le cose REALMENTE con Alexander? Non penserai che io abbia creduto alla tua scenetta da timidino di poco fa, sai?"sorrise con malizia.
"Eddai Gemma, come vuoi che vada? Ogni volta che lo vedo mi pare che mi piaccia sempre di più cazzo! Mica posso pensare che un ragazzo che è sempre stato etero diventi gay solo per me da un giorno all'altro eh!"
"Sarebbe bello però..."disse con aria stralunata.
"OH! Non sognare!"gli schioccai le dita di fronte agli occhi, alchè lei si protese verso di me quel tanto da poter afferrare il cuscino dietro la mia schiena e tirarmelo in faccia.
Okay, mi mancavano le nostre risse con i cuscini. E soprattutto mi mancava avere qualcuno con cui poter parlare solo di me. Qualcuno a cui importasse veramente di me.
Ma scacciai via quei pensieri che ogni volta mi invadevano la testa cercando di farmi aprire gli occhi sulla realtà.
Che ogni volta mi riportavano a farmi pensare a quante volte Eleanor mi aveva deluso.
"Quanto sei stronza...stronza quanto Louis!"risi cercando di strapparle il cuscino dalle mani.
"Chi?! E adesso chi è Louis?"si bloccò.
"Louis è il ragazzo di Eleanor, non è al momento disponibile Gemma, cambia preda"roteai gli occhi spazientito.
"Ah beh, sarà."e mi tirò di nuovo il cuscino in faccia.
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Era bello potersi finalmente sentire a casa. Le abitudini, seppur diverse da quelle del college non mi davano affatto fastidio. Era come se non mi fossi mai allontanato da lì. I raggi del sole che filtravano attraverso le tende blu della finestra della mia stanza mi accarezzavano le palpebre. Gli uccellini cinguettavano allegri fra i rami del ciliegio nel nostro giardino.
Si sentiva fievolmente la voce del postino che, anche se era costretto ad andare in giro sotto la neve, salutava i proprietari delle case a cui consegnava il giornale del mattino. Tutto era bellissimo e tranquillo.
Nessuna sveglia di Nick a rompere le palle. Nessuna sveglia che mi ricordasse che mi sarei dovuto svegliare con la sveglia di Nick. Nessuna Eleanor a interrompere i miei riposini.
Era tutto bellissimo.
"HARRYYYY!!!!BUON NATALEEEEEE!!!!!"la voce di mia sorella seguì il tonfo della porta della mia camera contro il muro.
Mugugnai qualcosa di incomprensibile con la testa nel cuscino e inevitabilmente sorrisi quando sentii tutto il suo peso sulla mia schiena. Non che fosse pesante. Risi quando mise una mano sui miei ricci e me li scompigliò tutti in modo affettuoso. Quanto mi era mancata. È strano che fratello e sorella abbiano questo tipo di rapporto così stretto, lo so, ma forse per noi la regola faceva un'eccezione.
Presi forza e cogliendola di sorpresa tirai sú la schiena appoggiandomi sulle braccia, lasciando che lei si aggrappasse con le sue al mio collo.
Mi alzai in piedi scendendo dal letto e in un attimo il freddo dell'inverno mi invase provocandomi brividi e pelle d'oca. La presi meglio per le gambe e scesi in cucina per la colazione natalizia con lei sulla mia schiena che mi rideva in un orecchio.
"Mettimi giù scemo!"gridò quando feci la mia entrata nella stanza, dove c'era già Robin seduto al tavolo e mia madre che ridendo stava imburrando due fette di pane tostato.
"Buongiorno a tutti"sorrisi ignorando le suppliche di mia sorella.
"Mmhh...buongiorno e Buon Natale"rispose Robin con un muffin al cioccolato in bocca.
"Dai Harry, mettila giù o non la smette più di urlare"rise mia madre dandoci un bacio sulla guancia.
Anche questo mi era mancato.
"Forza, scendi rompiscatole".
Ci sedemmo al tavolo tutti quanti e iniziammo a mangiare tutto il ben di Dio che mia madre aveva preparato per noi.
Quella mattina sembrava come se non avessi mangiato da giorni. Il sapore di casa era certamente diverso da quello della mensa del college.
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Ci sedemmo insieme sul divano a guardare qualche filmino e foto di quando io e Gemma eravamo piccoli, come facevamo ogni anno.
C'era una foto dove stavamo giocando alla cavallina e io per poco non stavo schiacciandole la faccia a terra sedendomici sopra. Un'altra era abbastanza recente, al matrimonio di Robin e mamma, dove eravamo tutta la famiglia riunita e vestita elegante.
Dopo decidemmo di aspettare mezzogiorno e poi andare a mangiare in un ristorante, perchè mamma aveva preparato solo per quella sera.
Eleanor mi inviò un messaggio per fare gli auguri e scusarsi ancora del fatto che non fosse lí. Quello mi fece realizzare che la sera sarebbero venuti a cena da noi i Calder e non avere El con noi sarebbe stato ancora più triste.
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"Io prendo la lasagna alla bolognese"disse Gemma già leccandosi i baffi.
"Anche io"
"Bene, allora facciamo due lasagne, un risotto ai funghi porcini e dei tortelloni ricotta e salvia, grazie."puntualizzó mia madre sorridendo cordiale alla cameriera.
Amavo la cucina italiana e soprattutto le lasagne alla bolognese. Mi avevano cresciuto da buona forchetta, che ci volete fare.
"Vado un attimo in bagno, se arrivano le mie lasagne non ve le mangiate!"dissi alzandomi dal mio posto.Quando finemmo di pranzare per bene, ci dividemmo: io e Gemma decidemmo di andare a prenderci un gelato e poi di andare al negozio dove doveva ritirare il regalo per mamma.
"Cosa le hai regalato?"chiesi.
"Ho deciso di prenderle un braccialetto di quelli con i ciondoli costosi che vanno adesso. Tu invece?"
"Io le ho preso una sciarpa di Fendi"
"Occazzo!Cosa?! E dove li hai presi tutti questi soldi per una roba così costosa?"chiese con la bocca spalancata.
Con una mano le la richiusi ridacchiando.
"Sai, il lavoro al bar del campus dá i suoi frutti, ogni tanto"
"Lavori ancora tutti i pomeriggi?"
"Si, anche se a volte non ci vado perchè ho troppo da studiare o non ne ho voglia"
"Si vabbeh, ho già capito che ci vai due giorni si e tre settimane no"
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Quella sera me ne stetti stravaccato sulla poltrona di camera mia, una di quelle fatte a sacco gigante dove tu sprofondi. Me ne stetti lì a guardare tutte le foto che El mi mandava del suo Natale con Louis. Tutti quei selfie da coppietta che mi facevano sentire ancora più solo.
Mi chiesi se quella sera sarebbe stato bello lo stesso anche senza di lei. Non era mai successo di passare le nostre vacanze lontani. Mai.
Adesso spuntava questa storia tra lei e Louis e io mi ritrovavo a sentirmi uno scarto. So che non avrei dovuto continuare con questa scenata della gelosia, perché in veritá ero stato io a voler rassicurare Louis. Pensandoci bene peró, io avevo rassicurato lui, ma lui non aveva rassicurato me.
Proprio quando pensavo di essere caduto nell'immaturità più irrecuperabile, i Calder suonarono al campanello di casa, facendomi dimenticare di tutto.
Scesi al piano di sotto subito dopo essermi messo addosso qualcosa di adatto e trovai tutti già seduti sul divano a chiaccherare.
"Scusate il ritardo"sorrisi entrando in soggiorno.
"Harry!"entrambi i Calder si alzarono dal loro posto per stringermi in un abbraccio.
"Ma guarda quanto sei diventato alto e bello!"
"Beh, io l'ho sempre detto che in altre circostanze El si sarebbe dovuta mettere con te" disse Patrick facendomi l'occhiolino.
Io in cambio gli sorrisi imbarazzato.
Anche loro sapevano del mio orientamento sessuale, e non avevano problemi.
"Purtroppo ho visto con chi si è andata a fidanzare adesso"sospiró la Signora Calder ritornando al suo posto sul divano.
"Oh Teresa quanto sei melodrammatica, non è mica così male infondo!"disse il marito.
"Si beh, non è tanto male come ragazzo"dissi io.
La stanza cadde in un silenzio imbarazzante.
"L-l'ho conosciuto l'altro giorno quando ho accompagnato da lui El."
"Ah, se lo dici tu Harry, sono un pò più tranquilla"
Il timer del forno suonò annunciandoci che la cena era pronta.
"Gemma, Harry, aiutatemi a mettere a tavola."
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Non fu una cena diversa da tutte le altre che avevamo fatto i Natali precedenti. Si, si sentiva la mancanza della risatina di Eleanor, ma io e Gemma ci impegnammo per far si che la serata non finisse in modo noioso.
Aprimmo i regali e io ricevetti un'agenda di cuoio da parte dei Calder, un maglione lilla ( non so il perchè della scelta di colore) da parte di Gemma e una catenina d'oro con una croce da mamma e Robin.
Certamente anche io diedi i miei regali agli altri e ne furono molto felici, anche se sapevo che, a parte quello di mamma, non erano costati quanto quelli che avevano fatto a me.
Verso l'una di notte salutammo i Calder e io promisi che ci saremmo rivisti al più presto, anche se sapevo che sarebbe stato difficile come ogni anno.Dopo aver ringraziato ancora una volta mamma e Robin per i regali, e aver dato un abbraccio a mia sorella, chiusi la porta di camera mia e mi misi sotto le coperte.
Presi il cellulare e controllai gli ultimi messaggi con gli auguri da parte di tutti i miei amici, rispondendogli.
C'erano quelli di Liam, di Niall, di Nick, di tutti quelli che lavoravano al bar del campus insieme a me, e molti altri a cui ancora non avevo risposto.
Finito, bloccai il telefono e lo poggiai sul comodino affianco.
Dieci minuti dopo, mentre stavo quasi per cadere fra le braccia di Morfeo, fui svegliato dall'arrivo di un nuovo messaggio.'Numero sconosciuto'
Buon Natale in ritardo Harry.
Louis:)
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Light Sea Green
Fanfiction"Anche se non riesci ad ammetterlo, ci completiamo. I tuoi occhi azzurri come il mare e i miei verdi come le sue sfumature. Non sono niente senza di te, questo non può e non potrà cambiare. Sarò egoista, ma sono fatto così. Mi batto fino in fondo pe...