Capitolo quattro.

24 6 2
                                    

Sono seduto sul letto a pensare ancora a quella ragazza. Sono passati dodici giorni da quando ci siamo visti l'ultima volta.

Mi maledico mentalmente per non avergli chiesto il numero di telefono, ma approcciare in questo modo non è il mio forte. Riesco soltanto a pensare a quel bacio che ci siamo dati. Nella mia vita ho avuto solo due ragazze e nessuna delle due mi aveva fatto provare, ciò che Stefanie mi ha provocato con quel bacio. Sembra bizzarro, eppure è stato così. Vorrei rivederla e l'unico modo per farlo è chiedere a Joseph, in fondo lei e Dana sono amiche, solo lui potrebbe sapere qualcosa sul suo conto. Prendo il telefono dalla tasca dei jeans e lo chiamo. Sto per riattaccare quando al decimo squillo risponde.

"Amico spero sia importante perché ero impegnato." mi dice.

Intanto, sento provenire dal telefono dei gemiti e rumori vari.

Faccio una faccia disgustata dal fatto che mi abbia risposto mentre era impegnato in atti sessuali.

"Scusa amico la prossima volta manderò un messaggio."

"Sarà meglio. Comunque che avevi bisogno?." domanda tra un ansimo e un altro.

"Ho bisogno di sapere se hai più visto Stefanie in questi giorni."

gli dico cercando di non sembrare troppo disperato.

"Non di recente, comunque amico non posso trattenermi ho da fare ci sentiamo dopo." detto questo riattacca.

Chiudo la telefonata anch'io cercando di scacciare l'immagine del mio migliore amico e una delle sue solite "ragazze" che fanno sesso.

Mi alzo dal letto per farmi una doccia.

Una volta finito, mi vesto e nel frattempo cerco di pensare un modo per incontrare nuovamente Stefanie. Mentre mi lavo i denti però mi viene un'idea. Andrò a casa sua. In fondo l'ho accompagnata l'altra volta ed è l'unico modo per parlargli.

Finisco in fretta di prepararmi e scendo al piano di sotto.

"Mamma sto uscendo, torno per pranzo." le spiego mentre cerco le chiavi della macchina.

"Dove vai tesoro?" domanda mia madre, interrompendo di cucinare.

"Da Joseph, deve parlarmi di suo padre e sua madre." mento.

Di solito io e mia madre ci diciamo tutto, ma alla fine non è successo niente di eclatante, apparte il bacio. Alimenterei solo la sua curiosità.

"Mi dispiace molto per quel ragazzo, va pure." mi dice con sguardo compassionevole.

Mia madre vuole molto bene a Joseph, quasi come se fosse un figlio. Quando ha saputo del tradimento di sua madre, ha cercato in tutti i modi di convincere il signor Collins a perdonare sua moglie.

"Grazie mà, a dopo." la saluto con un bacio sulla guancia ed esco di casa.

Dopo pochissimi minuti sono davanti casa sua. All'inizio l'idea di andarla a trovare mi sembrava buona ma adesso mi sento come bloccato. E se le desse fastidio? Penso. Dopo qualche minuto di indecisione esco dalla macchina e mi avvio verso il vialetto. Mi faccio coraggio e suono il campanello. Subito dopo appare alla porta una signora coi capelli corvini e gli occhi dello stesso colore di Stefanie. Intuisco che quella donna sia sua madre e mi presento cordialmente.

"Salve signora sono Andrew un amico di Stefanie, è in casa? "

Lei sembra squadrarmi dalla testa ai piedi con uno sguardo indagatore.

"Si è in casa."

Si crea un silenzio imbarazzante così decido di interromperlo.

"Posso parlarle?"

L'estate che cambiò tutto. [#Whattys2015]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora