Capitolo sei.

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Il mare è una tavola ed il sole è più splendente che mai. È una delle tipiche giornate di Los Angeles. Josh continua a raccontarmi i dettagli della scorsa notte. Sembra si sia divertito parecchio.

" A proposito tu dov'eri finito? " quel cambiamento di discorso mi sorprende.

" Ero alla festa, sei tu quello che si è dato da fare! " esclamo divertito. Lui scuote la testa e mi guarda." Si è vero, ma dopo sono venuto a cercarti e tu non c'eri. "

" Ero con...Stefanie." affermo un pò esitante. Nel suo viso si tatua lo stupore e la confusione. "Con Stefanie? "

" Si."

" Amico vacci piano quella ragazza non è il tuo tipo. " esclama secco.

Mi giro sbigottito da quelle parole. "Che intendi? "

" Che non fa per te. Lei non ama le relazioni serie. " mi dice.

Spingo gli occhiali sul naso e rispondo. "Come fai a saperlo? " gli domando.

" Perché è amica di Dana e molte volte ci siamo ritrovati a insieme a delle feste. Lei ama giocare, amico dico sul serio lascia stare. " dice con apprensione. Giro lo sguardo e fisso la spiaggia dinanzi a me. É tutto vero?  E anche se fosse? Mi importa di lei? Mentre mi pongo queste domande, una strana sensazione mi assale.

"Siamo solo amici. " dico infine. Josh mi scruta e si alza mettendosi dinanzi a me. " Lo dico per te, pesca in acque meno pericolose."  Annuisco e lo vedo entrare in acqua. 《Pesca in acque meno pericolose.》 Probabilmente ha ragione.

***

Il cellulare vibra, segno che è appena arrivato un messaggio.  Lo prendo e guardo la schermata. Il numero non è memorizzato sulla scheda.

" Vieni davanti al chiosco di fronte alla  spiaggia"

Agrotto le sopracciglia. Chi può essere? Forse Joseph. Rispondo al messaggio.

" Chi sei? "

" Serve dirlo?"

Ovvio!

" Certo se vuoi che venga! "

" Ok, se dicessi che voglio un aiuto per sbarazzarmi di qualcosa? "

Che diavolo di indizio è!

" Potresti esse chiunque. "

Il cellulare squilla nuovamente.
" E se quel chiunque avesse ballato con te venerdì sera? "

Stefanie! Come ho fatto a non pensarci!
" Arrivo."

Digito velocemente le parole e prendo i vestiti per poi uscire di casa.

Parcheggio la macchina proprio davanti al chiosco ma di Stefanie nessuna traccia. Appoggio la testa sullo schienale e aspetto. Dopo qualche minuto sento un picchiettio al finestrino della macchina. È lei. Scendo immediatamente.

" Non posso credere che non mi hai riconosciuta al primo messaggio. " afferma sorridente. Indossa un paio di pantaloncini e una maglia nera con sopra un felpa grigia abbastanza larga.

" Beh non sei il centro del mio mondo..." esclamo beffardo.

" Per ora!" ribatte maliziosa aprendo lo sportello della macchina ed infilandosi dentro. Io sorrido e la seguo.

" Allora qual è questa cosa di cui ci dobbiamo sbarazzare?" Domando mentre metto la cintura di sicurezza.

" Ora lo scoprirai. " dice. Io la guardo in attesa di qualcosa.

"Perché non parti?"

" In primo luogo non mi hai detto dove siamo diretti e in secondo luogo non parto se non metti la cintura. " le spiego.

" Sei serio?"

"Assolutamente. "

Sbuffa e obbedisce. "Sei davvero un rompi palle a volte. " dice seccata.

" Non la penseresti così se fossi in ospedale mezza morta a causa di un incidente. "

" Certo certo ora andiamo abbiamo un bel pò da fare."

" Dove?"

" Sulla collina vicino quella casa abbandonata..." risponde.

La guardo titubante; non c'è nulla di interessante lì, perché mai dovremmo andarci.

" Cosa aspetti su!" Mi incita a partire. Mi lascio trasportare e metto in moto.

****

Siamo proprio sulla collina e aspetto che Stefanie dica qualcosa.

" Sai perché siamo qui? "Chiede.

" No affatto"

" Alla festa mi hai detto di sbarazzarmi delle mie maschere. Una di quelle che usualmente indosso è quella della ragazza sicura di sé che non ha paura di nulla. "

" E non è così vero? "

"Vero. Ho paura di molte cose. Per esempio dei serpenti o dell'altezza, ma soprattutto ho paura di fallire e di non essere accettata. "

" E questo posto a cosa dovrebbe servirci? "

" Non posso superare queste paure così grandi in un solo colpo. Devo procedere per grandi..."

" Quindi iniziamo con la paura dei serpenti? Perché dovrebbe essercene qualcuno qui." Le dico prendendola in giro.

" No stupido." Dice mollandomi un pugnetto sul braccio.

" Allora con la seconda opzione? "

" Credo sia più sensato..."

" Come dovremmo fare, vuoi buttarti dalla collina. " continuo ancora beffardo. Stefanie storce il naso.

" Credo sia troppo estremo! "

Mi guardo intorno alla ricerca di qualcosa. Poi mi viene un'idea.

" E se provassi a salire fin lassù?" Le propongo.

Fa un enorme respiro. "Su quell'albero?"

" Si." Confermo.

Annuisce. " Insieme però. "

Le mie labbra si distendono in un sorriso. "Certo. "

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 20, 2016 ⏰

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L'estate che cambiò tutto. [#Whattys2015]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora