13. Innamorata.

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Piangere, l'unica cosa che voglio adesso è piangere.
Vi chiederete perché, infondo non è successo nulla di che, ma per me sono successe tante cose, per me è successo di tutto.
La cosa che più mi distrugge è che Justin si sia innamorato di Cat. Si, so che Cat in pratica sono io, ma lui questo non lo sa, quindi crede di essersi innamorato di un'altra, e questo fa male.
Si, fa male. Perché ho scoperto di essere innamorata di Justin.
Non me ne ero mai accorta prima, l'avevo sempre visto solo e solamente come un amico, il mio migliore amico, e invece, eccoci qua, sono innamorata del mio migliore amico, e lui non ricambia.
Già, non me ne ero mai accorta prima, perché lui è da tempo che non esce con una ragazza. O magari, se è uscito con qualche ragazza, era solo una cotta passeggera, niente di che, non si era mai innamorato veramente, e non mi parlava praticamente mai delle sue "ragazze". Infatti io mi sono accorta di questa cosa solamente quando lui ha iniziati a parlarmi di Cat giorno e notte, senza mai smettere un secondo. È stata la gelosia che mi ha fatto scoprire di essere innamorata.
Si, sono gelosa di me stessa, e questa cosa non è normale, ma è così.
Sono impegnata a piangere, stesa sul mio letto, con la faccia affondata nel cuscino, quando sento la porta aprirsi e dei passi dirigersi all'interno della stanza.
Merda, mi sono dimenticata di chiuderla a chiave!
«Ariana per caso sai dove..ehi, ma che succede?» chiede, interrompendo il suo discorso iniziale, dopo avermi vista e aver capito che sto piangendo.
«Niente Luke, non è successo niente.» asciugandomi velocemente le lacrime con il dorso della mano.
Ad un tratto sento il materasso abbassarsi, segno che lui si è seduto su di esso.
«Non dirmi che non succede niente perché non è vero, altrimenti non piangeresti.» dice con voce stranamente dolce, e accarezzandomi la schiena.
Io mi metto seduta, di fronte a lui, e gli faccio un sorriso.
«Vedi? Non sto piangendo.»
«Ma lo sta i facendo prima, ti ho sentita. Su, dimmi, chi è il coglione che ti ha fatta soffrire?»
Come fa a sapere che sto così a causa di un ragazzo?
«C-chi ti ha detto che c'entra un ragazzo?»
«Oh, l'ho immaginato, e a quanto pare è vero. Chi è? Dimmelo sorellina, così gli vado a staccare le gambe.» sempre molto fine.
«S-stai tranquillo, non si tratta di un ragazzo.»
«E allora di cosa?»
«Niente, Luke, ti ho detto niente. Mi lasci da sola adesso, per favore? Ho bisogno di pensare.»
«Ok, me ne vado, comunque, se decidi di dirmelo, sai dov'è la mia camera.» mi sorrise e mi da un bacio sulla fronte, per poi uscire dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
Da quando è così dolce e gentile con me? Bah..
Io prendo il cellulare per guardare l'ora e noto che sono già le quindici e trenta e, spostando lo sguardo un po' più in basso, guardo il giorno: è giovedì.
Ma, aspetta, è giovedì! Devo correre a scuola, oggi registrano la seconda puntata del reality, me ne ero proprio dimenticata.
Mi alzo di corsa dal letto, per poi prendere la borsa e metterci dentro la parrucca. Per quanto riguarda vestiti, scarpe e trucco, ho qualcosa nel mio camerino.
Corro in bagno a rifarmi il trucco, perché quel poco che avevo è colato a causa delle lacrime, e busso alla porta della camera di Luke, per avvertirlo che sto uscendo, sennò quando torno chissà cosa succede.
«Ehi, fratellone, io esco. Ho bisogno di fare una passeggiata per schiarirmi le idee. Se torna papà, lo avverti tu?» dico dopo aver aperto la porta di qualche centimetro, giusto per farci passare la testa.
«Certo, a dopo.»
Perfetto, ora non mi devo più preoccupare.
Esco di casa e corro verso la scuola il più veloce possibile, per non arrivare in ritardo.
Una volta dentro, facendo attenzione che nessuno mi veda, mi intrufolo nel camerino e mi lego i capelli, per poi mettermi la parrucca: se entra qualcuno almeno non mi riconoscerà.
Dopo aver fatto ciò scelgo un abito e un paio di scarpe dal guardaroba e poi mi trucco, aggiungendo un po' di ombretto, per renderlo più scuro, e applicando un rossetto rosso.
Dopo aver finito, esco dal camerino e, dato che mi sto guardando intorno, senza accorgermene vado a sbattere contro qualcuno.
«Oh, scusami, non ti avevo visto.» mi affretto a dire.
«Tranquilla, è stata colpa mia, scusami tu.» la sua voce è inconfondibile.
«Justin!» esclamo, alzando lo sguardo.

My little big secret {agb+jdb}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora