Capitolo VII

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Lunedì 26 Gennaio 2009

Irene

La serata è stata annullata
le parole di Tiberio mi tornano in mente continuamente
Non so per quale motivo, mi ha chiamato Davide e mi ha detto di venire a prendervi. Mi sembrava strano dalla voce.
Certo, se sapessi come stanno le cose o se qualcuno si fosse fatto risentire in questi giorni starei meglio.
Infilo le chiavi nella serratura della porta ed entro in casa. Sul divano sono seduti i signori Blanco (i genitori di Ilaria) e Giada che ha gli occhi gonfi di pianto.
"Salve" farfuglio chiudendo delicatamente la porta "Posso offrirvi qualcosa?"
"No grazie, cara" la mamma di Ilaria ha i capelli raccolti in uno chignon verde chiaro. Le guance infossate ed enormi occhi a palla come quelli di Ilaria, la fanno risultare più giovane. Suo padre, invece, sembra più vecchio dell'età che ha realmente.
"Siediti" Giada mi fa cenno di sedermi accanto a lei
La signora Blanco aspetta che mi sia messa comoda prima di cominciare a parlare:
"Irene, Giada mi ha raccontato di sabato sera. Mi ha detto che siete rimaste fuori dal pub perché stavate aspettando le altre e poi è arrivato Tiberio che vi ha riportato a casa" inspira forte "La serata è stata annullata perché Ilaria e Yara hanno avuto un'incidente stradale sotto casa di Lisa e Davide, ecco perché lui ha avvertito Tiberio."
Mi porto una mano alla bocca e sento la gola iniziare a bruciare.
"Co-come s-sta-stanno?" chiedo preoccupata
"Yara è in coma... Ilaria... Ilaria non ce l'ha fatta, è morta sul colpo" la signora Blanco inizia a singhiozzare a quelle parole mentre riceve un abbraccio da sua marito, visibilmente abbattuto.
"Signori Blanco, condoglianze." una lacrima segna il mio viso mentre cerco di trattenere la calma. Ora come ora vorrei solo urlare.
"Grazie" risponde la signora Blanco asciugandosi le lacrime con la mani "I funerali saranno domani alla chiesa accanto casa nostra alle 11. Mi dispiace ma adesso dobbiamo andare. Non fatevi problemi a sfogarvi con noi se ne avete bisogno, ragazze" i due si alzano e Giada li accompagna verso la porta mentre mi alzo anch'io stingendo loro la mano
"Altrettante signora, arrivederci" ho la voce spezzata dalle lacrime che non vedono l'ora di uscire fuori tutte insieme
Chiudo la porta e fisso Giada, rimasta bloccata e senza parlare per tutto il tempo e l'abbraccio trattenendo il respiro e inghiottendo la saliva per tardare il pianto.
"Dobbiamo essere forti adesso" le sussurro e lei si limita ad un cenno del capo
"Più forti che mai" sussurra più piano che a malapena la sento.
Le sorrido debolmente prima di andare a chiudermi in camera per consumare tutte le lacrime che mi scorrono velocemente sulle guance e sprofondo in un pianto di angoscia, dolore, tristezza, mancanza, consapevolezza.

La fame mi fa svegliare. Non mi ero nemmeno resa conto di essermi addormentata. Mi alzo dal letto goffamente con la testa pesante e gli occhi gonfi. In cucina trovo Giada seduta al tavolo. Guardo l'orologio: 3.12
"Ehi" le sorrido
"Buongiorno" beve un sorso di non so cosa dalla sua tazza rossa sorridendo leggermente "Ho fame"
"Il repertorio di oggi è toast con un po' di affettati" dico guardando in frigo
Giada fa spallucce.
"Mi manca Ilaria e sono in ansia per Yara" in maniera veramente diretta, ha espresso il suo stato d'animo
"Anche a me" ammetto mettendo il toast nel tostapane e lo accendo "Domani dopo il funerale andiamo a trovare Yara" aggiungo
"Sì"
"Andrà tutto bene, vedrai"
"Sei sempre positiva, Irene"
"E te invece?" mi volto verso di lei
"Io sono incazzata nera"
La fisso sconvolta "Giada Nucci che dice parolacce?"
"Dai scema" ride
"Perché sei arrabbiata?" le chiedo tornando seria
"Perché Lisa e Davide non hanno avvertito nessuno" finisce di bere dalla sua tazza
"E' vero. Anch'io sono arrabbiata con loro adesso che so come stanno le cose"
"Ho chiamato Azzurra e Stefania, anche loro non sapevano niente. Lisa e Davide sono rimasti in silenzio. Che razza di amici sono questi?" nelle sue ultime parole avverto delusione
"Hai ragione"
A concludere il discorso è il ding del tostapane che indica che i toast sono pronti.

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