Capitolo 1

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Questo sarebbe stato un giorno veramente importante per il giovane cantante Harry Styles, perché come accordatosi con l'agente sociale, sarebbe arrivata la piccola Allison.
Era molto agitato, lui non era affatto adatto a fare il padre, pensava solo a divertirsi e in fin dei conti era rimasto un ragazzino, non era pronto a prendersi una responsabilità così grande.

Al momento era solo in casa, ma sarebbero presto arrivati i suoi amici, un paio d'ore dopo l'orario stabilito dall'assistente sociale per l'arrivo di sua figlia, subito dopo cena.
Sua figlia. Era strano per lui pensare ad una figlia, non ne sapeva nulla, e questo lo faceva rattristare, perché magari se l'avesse saputo avrebbe aiutato sia lei che la povera madre.
Lui se la ricordava bene, avevano avuto una storia veramente bella, ma era finita a causa della buona riuscita del suo provino a xfactor, non poteva funzionare a parer loro.

La bambina si trovava nella macchina dell'assistente sociale, era molto impaurita, non aveva mai visto il suo papà se non in foto o in qualche video.
Sapeva da sempre chi fosse, la madre le parlava sempre di lui, ma non avevano abbastanza soldi per i concerti.

Harry la stava aspettando e si grattava la nuca dal nervosismo, era incerto sulla reazione della bambina.
Lo avrebbe accettato? Sapeva chi fosse?

Pochi minuti dopo una grande auto nera parcheggiò nel cortile di casa Styles, ed un uomo uscì e si incamminò verso Harry.

"Salve signor Styles, io sono l'assistente sociale della signorina Allison Styles." Gli porse una mano che Harry non esitò a stringere con educazione.
"Salve... Beh devo.. Devo firmare delle carte?" Chiese quasi cercando di nascondere il suo imbarazzo. "Si, ma non ora, ci vedremo la prossima settimana per ufficializzare l'affido." Harry annuì, e vide uscire dalla macchina la bambina più bella che avesse mai visto.
Ai suoi occhi era piccola, indifesa, gli sembrava una bambola delicata.
Si abbassò alla sua altezza e gli sorrise.
"Ciao piccola, io sono Harry, il tuo
papà" La bambina era spaventata e felice allo stesso tempo, lei adorava Harry e vederlo dal vivo era un sogno, ma aveva paura che non la volesse come figlia.

"Vuoi entrare e vedere la tua cameretta?" La piccola sorrise e annuì.
L'assistente sociale salutò la nuova famigliola e gli disse che sarebbe tornato il giorno dopo con le valige e gli effetti personali della bambina.

"Allora piccola, come ti chiami?"

"Allison" Disse timidamente.

Aveva una voce tenerissima, ma allo stesso tempo che nascondeva imbarazzo e preoccupazione.

"Allora Allison, quanti anni hai?"

Alzò le prime quattro dita della sua piccola mano e le mostrò al suo papà.

"Sei bellissima" le si illuminarono gli occhi, lui era il suo idolo, e lei aveva sempre voluto sentire quelle parole dalla sua bocca.
Gli corse in braccio e lo abbracciò. Harry era felicissimo, e la strinse forte a se. Dagli occhi della piccola scesero un paio di lacrime, e lei si nascose nel suo petto pur di non mostrarsi debole, ma Harry la tirò fuori e le accarezzò le guance sorridendo.

"Hey che succede?"

"Ho sempre sognato incontrarti" Disse per poi riaffondare nel petto del padre.
Harry sentì una fitta al cuore, non c'era stato per sua figlia e lei desiderava incontrarlo, ma alla fine la colpa non era sua, non ne sapeva nulla.

"Stanno arrivando delle persone speciali" La bambina capì immediatamente di chi si trattasse, e le si illuminarono gli occhi.

"Quando vengono?" Disse felicissima.

"Cinque minuti e sono qui"

Allison corse vicino allo specchio e si sistemò i capelli, si aggiustò il vestito e sorrise. Harry non poteva trattenere le risate a quella scena.

"Ti piacciono i One Direction?!" Chiese Harry curioso.

Annuì con una faccia che era un misto tra imbarazzo e allegria.

"Chi è il tuo preferito?" Le fece lo sguardo tipo "sono io, vero?"

"Zayn" rise ed Harry fece il finto offeso.

"Dai scherzo, sei tu, ho sempre saputo che eri il mio papà e quando ascoltavo la tua voce mi sembrava di averti con me."

"Vieni qui piccola" Disse e un piccolo corpicino gli si fiondò tra le braccia.

Dopo svariati minuti passati in quella posizione, bussarono alla porta, e Allison urlò dalla gioia.
Harry si alzò per aprire, e la piccola gli si mise dietro la gamba quasi per nascondersi dall'imbarazzo.

"Hey ragazzi! Entrate" Disse Harry con tono gentile.
Si accomodarono tutti sul divano, ma Allison si vergognava tantissimo e non si era ancora mostrata.

"Hazza dov'è quello splendore di tua figlia?" Chiese il biondo.

"Si è vero vogliamo conoscerla" Si intromise Louis.

La bambina uscì dal suo piccolo nascondiglio e corse in braccio al papà, nascondendosi nel suo petto.
Harry le accarezzò la schiena dolcemente le lasciò un bacio sulla testa.

"Hey ciao piccolina, come ti chiami?" Zayn le si avvicinò con un grande sorriso stampato in faccia.
Allison si girò lentamente, e piano rispose.

"Allison" Si rinascose subito del padre.

"Sai chi siamo?" Disse Luois facendo spostare Zayn.
Annuì e indicò i 4 dischi appesi al muro nella stanza del padre.

"Uhh sei una directioner?" Annuì di nuovo.

"Harry tua figlia è un tesoro!"

Continuarono a parlare e ordinarono una pizza, la piccola Allison era felicissima di conoscere la sua band preferita.
Si fece tardi, e la bambina era stanchissima, non riusciva a tenere gli occhi aperti e con una mano nascondeva i suoi sbadigli. Andò in braccio al padre e chiuse gli occhi con il pollice in bocca.

"Hai sono Allison?" Le carezzò la guancia e lei annuì.
Si alzò per portare la piccola di sopra, la mise nel suo lettino e le infilò una sua maglia a mo di vestito non avendo un pigiama.
Le diede un bacio sulla fronte e fece per uscire, una una piccola mano lo fermò.

"Puoi lasciare la luce piccola accesa? Il buio mi fa paura..."

"Certo! Buonanotte mia piccola principessa"

Allison si addormentò subito dopo le dolci parole del papà, che dopo essere uscito dalla stanza della figlia tornò di sotto dai suoi amici.

"Harry ma come farai con il tour?" Chiese Niall incerto della reazione del riccio.

"Non lo so, non posso certo lasciarla qui! Penso che la porterò con me, e se qualcuno avrà da ridire non verrò io a costo di stare con lei." Disse convinto e autoritario.

La serata continuò, e dopo un paio d'ore passate a parlare i ragazzi se ne andarono ed Harry andò a dormire, esausto dell'impegnativa giornata appena vissuta.

La piccola StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora