Vedevo quella lunga ondata bionda davanti ai miei occhi. Era un paesaggio unico, quella distesa d'erba non aveva confini. Si dilungava in lungo e in largo infrangendo i limiti nel sovrannaturale. Era tutto così unico e perfetto. Tutto aveva lo stesso colore, la stessa lucentezza. E nessuno era in grado di perdersi nella minima ombra. Un'ombra che non esisteva, perchè ai miei piedi vedevo solamente un tappeto verde e nulla più. La mia ombra non esisteva, ma il Sole in cielo non mancava. Era un luogo arcano, strano e surreale. Un posto dove non era possibile viverci per molto, perchè sarei riuscito a perdere il lume della ragione in poco tempo. Ma vidi degli alberi in lontananza, dei pini volteggiavano su un lato del panorama. Erano posizionati ordinatamente uno dall'altro rispettando una distanza equidistante. Nulla sembrava posizionato male, tutto ciò che si vedeva aveva una propria logica ed una propria caratteristica. Non c'erano fiori che si sovrapponevano, fili d'erba che cadevano su altri o alberi che coprivano qualcosa che era destinato ad essere visto. Decisi di muovermi, ma sembrava come stessi perennemente in posizione ferma. Finalmente raggiunsi con facilità quella pineta e nelle vicinanze intravidi un lago. Era stranamente piacevole e l'istinto mi portava a vederlo. Arrivato sulla riva finalmente la vidi. Era Lei. Stava su una barca nel centro esatto del lago, e l'acqua era una tavola piatta. Dovevo raggiungerla e nulla poteva impedirmi di farlo. Presi la rincorsa e cominciai ad entrare in acqua. La superficie bagnata cominciava ad alzarsi di livello, e improvvisamente arrivai a non toccare più con i piedi al suolo. Cominciai a nuotare ma qualcosa mi spingeva sotto. Qualcosa si era aggrappato alle mie gambe e cercava di trattenermi e spingermi lentamente verso il fondo. Facevo resistenza e lei improvvisamente mi cominciò a fissare. Aveva due occhi che sembravano rispecchiare il colore del cielo sereno. Era un azzurro lucente, brillante ed accecante. Mi guardò e la sua faccia cominciava a modificarsi, la sua faccia stava assumendo una smorfia preoccupata. Cominciò a tremare ed infine cacciò un urlo straziante. Cercai di continuare a nuotare ma quel suono acuto mi paralizzava e permetteva alla forza di spingermi con più violenza verso il fondale. L'acqua mi sovrastò e mi ritrovai a vedere la scena in maniera subacquea. Vedevo la barca ed i piedi bianchi della ragazza. Tutto sembrava calmo da lì sotto ma cominciava a mancarmi l'aria. Non sentivo più il mio corpo ed i polmoni bruciavano. Sentivo un fuoco in petto, avrei ceduto. Chiusi gli occhi e mi lasciai portare via.
***
- Marco...Marco! Svegliati, diamine! Marco! - una voce gridava con fare preoccupato. Sentivo che qualcuno mi stava cercando di svegliare. Sentivo due mani ma non riuscivo ad aprire gli occhi. Tremavo e sudavo freddo. Quando improvvisamente spalancai gli occhi e presi un'immensa boccata d'aria. Respiravo affannosamente e cominciai a vederci più chiaramente. C'era Alessandro seduto sul mio letto con una faccia strana.
- Cos'è successo? - mi guardai con fare preoccupato. Mi guardai il pigiama, le braccia e le mani. Erano completamente sudate. Vedevo le vene con un rilievo più spesso del solito e l'affanno ancora non era passato. Poi guardai il mio coinquilino, non stava riuscendo a capire con piena coscienza la situazione.
- Non ne ho idea. Forse un incubo. Sono entrato in camera per svegliarti visto che è un orario che tu di solito sei già in piedi e ti ho ritrovato così. Stavi tremando sul letto e grondavi di sudore. Non so dirti altro... qual'è il problema? - mi guarda con uno sguardo interrogativo. Non sapevo cosa fare, se era utile riempire la mente degli altri con le mie barbarie. Ma avrei dovuto farlo, era una situazione troppo imbarazzante e non ne sarei uscito non facilità.
- Ero in un posto paradisiaco, era tutto così perfetto e geometrico. Ma c'era anche lei e io stavo cercando di raggiungerla ma poi ha urlato e sono finito nel fondo di un lago... E' difficile da spiegare. - Il tutto non rendeva le cose migliori. - Chi è questa lei? Non mi dire che è la ragazza che hai visto a scuola? -.
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Coveting Rain
RomanceIl cuore ed il cervello sono in eterno conflitto. Il primo condiziona il secondo, che a sua volta controlla l'altro. Da questo strano gioco di ruoli nasce qualcosa che viene definito: Amore. L'Amore é senza personalità. Può essere crudele, giusto, s...