5. Mi piaci

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Mi avvicinai alla casa, volevo entrare, volevo dire a Jack che mi dispiaceva per prima, che forse alla panchina lo dovevo lasciare stare e poi comunque volevo parlare con lui, o forse stare con lui, non capisco più niente, troppo casino.
Stavo per entrare nel cancello quando mi si piazzò davanti un poliziotto:
P:"Non può passare qui"
I:"Sono un'amica di Jack Carter"
P:"Aspetti qui, vado a chiamarlo per chiedere conferma"
Si allontanò. Forse non dovevo stare lì pensai...
Arrivò Jack.
J:"Vieni"
Lo seguì dentro la casa, sapeva di vecchio, tutto sembrava come morto, non so come dire, come se mancasse qualcosa...
J:"Scusami per prima, non volevo è solo che dovevo sfogarmi e purtroppo l'ho fatto con te, scusa ancora"
I:"Ehi, tranquillo, non importa."
Mi portò in cucina, c'era la polizia che cercava probabilmente delle impronte. Il sangue era dappertutto, mi stavo per sentire male. Per terra, un corpo senza vita, era una bella donna ma ormai era bianca, un fantasma.
Jack prese la mia mano e mi portò in camera sua.
J:"È successo tutto ieri verso le 5:40, io sono tornato a casa e lei era lì, ancora sanguinante, mio padre non c'era, era al lavoro, guida i treni. Probabilmente sono stati dei cazzo di ladri.
I:"Jack, ascolta, io ci sto male, davvero, tu, beh ecco, mi piaci e... Io ti aiuterò se ne avrai bisogno.
J:"Grazie Cate"
Mi abbraccio e mi sussurrò qualcosa all'orecchio.
J:"Anche tu mi piaci"

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