4.Tutto contro di me

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I:"Jack?"
Gli scese una lacrima.
I:"Jack-oddio-cosa-è-successo???"
Dico tutta di fretta mentre mi siedo sulla panchina. Si, stava veramente piangendo, sembrava disperato.
J:"Ieri sera sono tornato a casa e mia madre..."
Scoppiò di nuovo a piangere, lo abbracciai, avevo capito, sua madre era morta.
I:"Jack, tranquillo, sfogati, io ti aiuterò.
Si alzò di scattò in piedi.
J:"NO, TU NON PUOI FARE NIENTE!!!!! MIA MADRE È MORTA, NON PUOI RESUSCITARLA CAPISCI? QUESTO MONDO FA SCHIFO!!!
I:"Lo so Jack, lo so ma..
J:"NON C'È NESSUN MA, È FINITA, LA MIA VITA ORMAI NON HA PIÙ SENSO.
Si voltò e corse via.
Io ero lì, non sapevo cosa fare, lo guardavo andare via sapendo che non potevo fare niente e questo mi distruggeva. Continuavo a guardare anche se lui non si vedeva più.
Scoppiai a piangere, il mondo aveva deciso che io ero destinata ad una vita dove dovevo soffrire, si, aveva deciso, tutto era sbagliato, TUTTO.
Mi alzai e mi diressi a casa di Jack, non sapevo perché, era un istinto spontaneo, e poi non sapevo quale era la sua casa, o forse lo stavo facendo perché volevo semplicemente camminare, sfogarmi.
Non conoscevo quella parte della città anche se era sempre di fianco a me tutte le deprimenti notti. Le case erano piccole e vecchie, facevano quasi paura.
Arrivai ad una casa di un color arancio sporco, appena fuori dal cancello c'era la polizia.
Sul marciapiede c'era un uomo che piangeva, probabilmente il padre di Jack, lui invece stava entrando in casa, piangendo.

Fine capitolo 4.

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