{CAPITOLO 3}

17 1 0
                                    

📝CAPITOLO 3📝 
-
Mancano ormai 3 giorni alla fine dell'anno e 3 giorni alla festa di fine anno ed io non sono ancora pronta, non ho un ragazzo che mi accompagni, un vestito da indossare quella sera dato che sono tutti eleganti, questo io non lo sapevo, di solito alle feste si va vestiti come si vuole, se lo avrei saputo mi sarei portata gli abiti da casa, il problema è che non posso uscire dal colleg durante i giorni in cui c'è lezione, poi non ho un mezzo con cui andare o soldi per pagare un treno, un taxi o un bus. Chiedo a Brook cosa potrei fare, lei a la mia mente, ha sempre una soluzione a tutto, sa sempre che fare, quando e dove. Vado da lei e le spiego tutto, il perché è come sono messa con i contatti a casa, ovviamente lei ha trovato una soluzione a tutto, come al solito, cosa farei se non ci fosse lei a salvarmi il culo ogni volta. Mi ha consigliato di andare nei piccoli negozietti, sono come un mini centro commerciale che abbiamo al colleg, tra cui c'è una sarteria gestita dalla figlia del direttore, non che amica di Brook. Entro e vedo abiti ovunque, da abiti normali e tipici come T-shirt e jeans a vestiti eleganti, da vestiti orientali a vestiti europei. Dopo aver salutato Phibi, non che la gestrice, faccio un giro di tutto il negozio, osservo bene alcuni vestiti, mi piacciono ma non ne sono certa, solo dopo pochi minuti mi sono accorta che erano abiti maschili, beh sembrano da donna. Phibi mi segue e mi chiede che cosa stessi cercando da 75 minuti, come 75 minuti?! Ho solo 15 minuti per tornare in camera, prendere i libri e andare in classe. Saluto Phibi dicendo che sarei tornata al più presto, apro la porta con un calcio, sembro ScobyDoo che rincorre uno ScobySnack. Il tempo passa, minuto dopo minuto, secondo dopo secondo, rischiando di essere colpita dai soliti scooter che girano nel colleg. Arrivo in camera, ho 5 minuti e la mia classe è al centro del colleg, arriverò tardi e non voglio che accada, ultimi 3 giorni e spero non mi si rovini la media. Infilo libri e astuccio in cartella, apro la porta e inizio a corre, quando improvvisamente ricordo di non aver portato il telefono, ma non c'è tempo per tornare indietro. Non avevo mai visto il colleg da questa prospettiva, è tutto vuoto, nessuno studente in giro, tranne i soliti bulletti che se la prendono con uno più piccola di loro, voglio aiutarlo ma non ho tempo. Prima di entrare in corridoio sento la campanella suonare, prendo un enorme scatto e accelero il passo. Vedo la porta della mia aula chiudersi lentamente, un ultimo sforzo e sarò arrivata. Mentre la porta si chiude riesco ad infilare un dito ed a fermar la porta, teoricamente sono dentro e non sono in ritardo, ma fa un male cane, uno per il dito che si è incastrato durante la chiusura della porta e due perché tutti hanno iniziato a prendermi in giro e mi fa molto male, ma sotto sotto rido anche io. Prendo posto in prima fila, per ascoltare la mia ultima lezione di.. Non lo so nemmeno io, non avevo mai visto quel professore. Ad un tratto Brook, che era seduta vicino a me, mi sussurra: "e tu che ci fai qui?"

La ragazza ribelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora