CAP.2

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È già una settimana che vivo qui. Mi trovo bene, apparte per la scuola, eh lo so, ma mi ci devo ancora abituare, i miei compagni mi prendono in giro perchè non so tanto la loro lingua. Ma io che ci devo fare?
In questi ultimi giorni mi sono trovato un amica speciale, che sa parlare bene l'italiano, proprio perche è italiana! Si chiama Gaia. È simpatica, bella, e molto divertente. Con lei mi sento sempre a mio agio.
Un giorno, tornando da scuola, Gaia mi disse:"ti va di venire a casa mia oggi pomeriggio?", io risposi subito di si.
Arrivo a casa e dico a mio padre dell'invito, a lui non interessa dove vado e nemmeno cosa faccio, quindi alzò le spalle, e io lo presi come un si.
Dopo avermi spiegato dove abita Gaia, suono il campanello.
Lei mi apre e mi invita dentro.
Abbiamo giocato, corso, siamo andati a "esplorare", insomma abbiamo fatto tante cose insieme.
Ad un tratto lei si ferma, e con un dito mi indica una strada, che sembrava un vicolo cieco.
Lei mi disse:"Tu sei nuovo in città, e non sai cos'è quella strada, è una strada maledetta, mai andarci o sarai condannato a vita".
Io chiesi il perche di tutto questo. E lei mi disse di stare zitto e di non passare mai per quella strada.
Continuammo il nostro percorso.
Era sera e io dovetti andare immediatamente a casa. Salutò Gaia e sua madre, e andò.
Tornato a casa, mio padre mi chiese con aria infastidita:"Perche ci hai messo tanto eh, rispondi"
Io me ne statti zitto, e con sguardo verso il basso mi dirigì in camera mia.

LA STORIA DI UN RAGAZZO SENZA PAURADove le storie prendono vita. Scoprilo ora