Capitolo 22

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Appena arrivata saltai giù dalla macchina e andai verso la porta con grandi passi. Adesso vedrà pensai. Sapevo che tengono la chiave sotto lo zerbino, non si meritava neanche che io fossi educata e bussassi. Entrai in casa, la puzza di fumo mi colpì, c'era una densa nuvola proveniente dalla cucina. Andai subito lì, lei era seduta al tavolo da cucina, con le guance rigate di lacrime, il trucco colato e un vestito elegante, probabilmente quello che aveva indossato il giorno precedente. Quando mi vide fece un ultimo, lungo tiro e poi lo buttò nel portacenere pieno. Avrà fumato almeno due pacchetti, idealizzai, per la quantità di cicche presenti nel portacenere di vetro blu. Si alzò per abbracciarmi, ma probabilmente vide la mia espressione e si appoggiò al tavolo. Da dietro la sua schiena prese una bottiglia di birra e ne scolò circa un quarto. Puzzava di alcol e fumo, non l'avevo mai vista in queste condizioni. La guardai con disgusto.

- Cosa vuoi? - disse bruscamente.

- Cosa voglio? COSA VOGLIO?! Cosa vuoi tu, Alex! Che cazzo ti è saltato in testa?!

- Ero ubriaca Greta, gli ho detto che mi dispiaceva.

- Eri attaccata al cazzo di un tipo in un posto che è in culo al mondo. Cosa pensi che stia facendo Lorenzo? E' ubriaco fradicio, lo hai ridotto malissimo. Ma che cazzo ti è saltato in mente? - dissi provando a stare calma, ma non lo ero. Vidi che i suoi occhi diventavano lucidi, le ho girato il coltello nella piaga.

- Greta, tu sei mia amica. Devi stare dalla mia parte. Mi dispiace per quello che ho fatto, ma non ero cosciente. Ho provato a scusarmi con lui, ma non mi ascolta! - strillò con un filo di voce.

- Oh no, tu non sei mia amica, non sei la stessa persona di qualche mese fa. - le dissi con la voce colma di disprezzo - Poi...sinceramente, tu lo perdoneresti se lo trovassi a leccare la figa di una ragazza? E la sua unica scusa è che era ubriaco? - dissi guardandola negli occhi. A questo non ci aveva pensato, la vidi crollare sulla sedia e affondare la testa tra le mani. - Dimmelo.

- Io...no...non lo farei. - disse tra le lacrime.

- E allora perché ti aspetti che lo faccia lui? - dissi, forse ero un po' troppo crudele con lei, ma se lo meritava - Ah si, gli altri dicono che se lui non ti perdona, non sarai più la benvenuta tra di noi.

- Vedi?! - grida - Vedi cosa ti fanno? Prima non mi avresti mai detto cose così crudeli...avresti scelto me. Non lui, non loro porca puttana. - con questo mi avvicinai a lei.

- Tu non sei la mia Alex, non sei la persona di cui Lorenzo si era innamorato. Quindi adesso dimmi perché hai fatto quello che hai fatto. E perché sei strana da...un po' prima che io e Yuri partissimo? - lei girò la testa dall'altra parte, non riusciva a guardarmi in faccia, di solito faceva così quando stava per dirmi qualcosa di brutto. - Dimmelo. - dissi tra i denti. Ora l'avevo presa proprio come un problema mio. Quindi parlano di questo quando dicono di essere una famiglia? pensai. Ero un po' felice di questa scoperta, ma allora sentì la sua voce strozzata, disse tutto d'un fiato, tra un singhiozzo e l'altro.

- Io conosco quel ragazzo...e non era la prima volta che gli facevo quello...- COSA? Misi insieme i pezzi, che era stranamente distaccata, diceva sempre di avere qualcosa da fare, non parlava neanche con me, non stava quasi mai con Lorenzo. Forse il giorno della mia riconciliazione con Yuri, lo sguardo che ho visto non era felicità...ma allora cosa?

- TU...- dissi tirandomi i capelli - Tu lo tradisci?! - urlai. Lei mise la faccia tra le mani e annuì. - Tu non lo meriti. Lui è troppo per te. Alex -ero infuriata, le presi la testa e la tirai su per farmi guardare. - da quanto?

- Un mese. All'inizio non era una cosa seria, era solo sesso, ma poi abbiamo continuato.

- Ed è da allora che eri strana...- dissi, immaginando cosa avrei detto a Lorenzo. - Alex, non farti più vedere. - dissi più seria che mai - Sul serio, non voglio più vederti, nessuno lo vuole. Sarà meglio per tutti se vai dal tuo trombamico...DIO. - urlai - Come hai potuto fargli questo?! Sei solo una troia - dissi non pentendomi per niente della parola che ho usato, le si alzò di scatto - Lorenzo si stava trattenendo, non voleva che tu pensassi che esagera con il sesso e tu...Non farti mai più vedere! - dissi puntandole il dito contro - Gli hai solo fatto perdere tempo. - dissi e la prossima cosa di cui mi accorsi era che lei appoggiava la sua mano sul segno rosso della mia mano sulla sua guancia. Partì verso la porta.

- Ah si? Tu e Yuri invece siete la coppia perfetta vero? Dio fate schifo visti insieme. Siete troppo diversi e lo sai anche tu che non durerete a lungo, non fate altro che litigare. Non sarete mai felici insieme Quando ti distruggerà di nuovo, non venire da me. - un po' aveva ragione, non facciamo altro che litigare...ma non era il momento di pensare a me stessa.

- Noi, siamo diversi dalle altre coppie. Non verrò mai più qui e se ti vedo gironzolare intorno a noi...Se solo gli fai scendere un'altra lacrima, ti spezzo le gambe, è una promessa. Addio Alex. - dissi uscendo e sbattendomi la porta dietro. Salì nella macchina di Yuri che aveva il suo odore delizioso, fresco come la menta con un pizzico di miele. Partì subito per andare a casa di Lorenzo. Per strada mi risuonavano nelle orecchie le sue ultime parole: Non sarete mai felici insieme. Quella frase si ripeteva nella mia testa finché non lo scacciai iniziando a pensare a come avrei detto le cose a Lorenzo. 


Appena entrata nel vialetto di casa sua strinsi forte il volante, controllai il telefono. 6 chiamate senza risposta e 5 messaggi. Rimisi il telefono in tasca e scesi dalla macchina. Avere addosso la sua maglia mi dava un po' di coraggio. Entrai in casa, la porta non era ancora stata chiusa a chiave. Yuri mi accolse appena dopo essere entrata. Mi strinse a sé così forte quasi da farmi male, poi mi diede un un bacio, le nostre lingue si sfiorarono appena, perché dal soggiorno sentimmo le voci di Lorenzo e Matteo che si avvicinavano, ma era giusto quello che mi serviva per avere quella spinta di coraggio per dire tutto. Mi staccai da lui e guardai Lorenzo, aveva ancora gli occhi iniettati di sangue, ma credo che la sbornia gli stesse passando.

- Oi. - disse venendo ad abbracciarmi, lo ricambiai ma sentì la mano di Yuri cingermi sul fianco per tutto l'abbraccio, sembrava nervoso. - Quindi...hai parlato con... - probabilmente non aveva le forze di pronunciare il suo nome, so come ci si sente in quei casi. Sentì lo sguardo di Matteo e gli feci cenno di si con la testa. Presi la mano di Lorenzo e dissi.

- Forse è meglio se andiamo in soggiorno e ci sediamo. - feci un sorriso sforzato, come se fosse andato tutto bene. Ci sedemmo, io tra Lorenzo e Yuri sul divano grande e Matteo nella poltrona.

- Quindi? - disse lui stringendo la mano sul bracciolo del divano.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 10, 2015 ⏰

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