Sono due settimane che non sento Edward. Non voglio chiamarlo. Non ho sbagliato. O forse sì. Non mi interessa. Stavamo parlando e scherzando e lui se n'è andato di punto in bianco, senza una spiegazione. È lui che dovrebbe chiedermi scusa.
Nel frattempo, ho diviso il mio tempo libero tra Anna e Denise. Anna mi ha rassicurata. Mi ha detto che magari era arrabbiato per fatti che non c'entravano con me, magari una discussione in famiglia. E Denise mi ha detto che è un'artista. E che magari è corso via per scrivere una canzone su di me.
È per questo che la adoro. Riesce a far sembrare tutto un po meno brutto. Con lei non mi devo preoccupare di nulla. Riesce a dare un altro colore al mondo. Con lei è tutto più bello.
Forse è per lo stessi motivo che a me piace Ed. Perché con lui è tutto bello, tutto rose e fiori, tutto luminoso. Con lui non ho bisogno di pensare.
Forse dovrei chiamarlo.
Manca meno di una settimana a Capodanno. In genere lo passo con la mia famiglia, Denise e degli amici di una vita. Riki è tra loro. È un ragazzo adorabile. Siamo cresciuti insieme.
Ma quest'anno Anna, Marika e le ragazze mi hanno invitato ad una festa, quindi penso ci andrò. Con Denise, si intende.
Ho già il panico su cosa indossare, i capelli, il trucco.
Ma sono cose superficiali, troverò un modo.
Con mamma oggi vado a comprare il vestito e le scarpe.
Al centro commerciale c'è molta gente. Ma d'altronde manca poco a Natale e a Capodanno, e in più nevica.
Entriamo in un negozio elegante, ma non troppo costoso. Inzio a guardare i meravigliosi abiti e ne noto uno. È senza spalline, scollo a cuore, appena sopra il ginocchio. È rosa perlato, il corpetto è stretto e la gonna, ampia, è piena di sbalzi. Sembra l'abito di una principessa. Lo adoro.
-Oddio Nina. Sei... sei bellissima...
-Mi piace da matti.
-Ti sta un incanto.
-Grazie.
Esco soddisfatta con il mio abito meraviglioso e ci dirigiamo al reparto scarpe. Non sono un'amante dei tacchi, alti o bassi o medi, ma sarà una serata elegante, quindi non ci sono scuse.
Compriamo un paio di scarpe abbastanza alte, con il tacco largo e il cinturino sulla canviglia. Sono biaco perla, abbinate al cardigan che indosserò sul vestito, non voglio morire di freddo.
Quando usciamo dal negozio, un suono di pianoforte arriva alle mie orecchie. Mi blocco a metà frase e cerco l'origine di quel suono perfetto.
Un ragazzo in camicia a quadri troppo grande sta suonando il piano.
I suoi capelli spettinati oscillano a ritmo delle sue mani.
Ha gli occhi chiusi e la schiena curva.
È bellissimo.
-Nina, visto quel ragazzino là?! È bravino eh!
-Si, l'ho visto. Io... io lo conosco.
-Ah si?
-Si, è in classe con me. Si chiama Edward.
-Ah. È anche molto carino, vero?
-Mamma! rido.
Edward smette di suonare e si allontana con le mani in tasca, come se non avesse appena suonato Per Elisa in un modo spaventosamente perfetto. Le persone che s'erano fermate ad ascoltare applaudono, ma lui non le vede e non le sente. Cammina, a testa bassa, mani in tasca.
-Perché non lo saluti?
-Perché è impegnato, vedi?! Poi non mi ha neanche vista.
-Ciao, Nina.
-Ciao, Ed.
-Ti và se facciamo due passi?
-Ehm...
-Sì, sì le và.
-Mamma!
-Oh andiamo, me la caverò. Divertitevi ragazzi.
-Grazie, signora.
-Ciao mamma.
e si allontana ammocando verso di noi ogni tanto.
-Che donna. dice Ed mentre mia mamma và via.
-Già. Quella donna ha partotito una leggenda. gli rispondo, lui ride.
-Scusa per l'altro giorno, al Piccolo Paradiso. Io... non so cosa mi sia preso... non volevo andarmene così... scusa... rovino sempre tutto e...
-Non preoccuparti. Sono stata stronza.
-Ma stavi scherzando e io non avrei dovuto prendermela così tanto e... è che io...
-Ed. Non importa, okay?
-Okay.
Mi guarda in un modo strano. Come se volesse capire o farmi capire se è vero quello che abbiamo detto. Se è davvero 'okay'.
-Allora, fatto shopping? dice, ammiccando verso le borse che ho ancora in mano.
-Già. Ma solo cose utili.
-Posso vederle?
-Assolutamente no. Sono top secret.
-Sono per la festa di Capodanno?
-Sì. Tu ci sarai?
-Ehm, veramente non lo so, però pensavi di sì...
-Ottimo. Così potrai vedermi in versione elegante.
-Non vedo l'ora.
Arrossisco.