L'estate trascorre lenta. Oggi ho trovato un'amica in paese.
Ha due anni in meno di me. È ospite come me di una zia.
Si chiama Alice e mi sembra simpatica, di sicuro più delle mie compagne snob di classe.
Sembra simile a me, nel vestire la mia fotocopia, maglietta bianca e jeans.
Abbiamo chiacchierato un po'.
Oggi è successa una cosa strana.
Alice mi ha fatto provare un paio di scarpe che le ha comprato sua mamma.
Siamo salite al piano superiore mentre sua zia era in cucina a preparare la cena.
Ci siamo tolte i jeans per essere più comode e siamo rimaste in maglietta e mutandine.
Le scarpe, di vernice col tacco.
Alice dice che nella sua città c'è una discoteca; lei non c'è mai stata, ma dal prossimo inverno vorrebbe provare ad andarci con qualche amica. Quelle scarpe sono proprio adatte.
Le ho provate anch'io. Non ci sapevo proprio stare in piedi; sembravo un fenicottero!
Poi, dopo averle provate, Alice ha voluto aiutarmi a sfilarle. Mi ha preso il piede destro e ha slacciato il cinturino; ha scalzato la scarpa e mi ha accarezzato il piede.
L' ho guardata immobile.
Alice ha passato l'indice sul collo del mio piede formando un disegno simile ad una costellazione e poi ha tirato fuori la lingua bagnata ed ha iniziato a farla scivolare fino alla caviglia.
In quell'istante ho sentito il brivido che provo sempre al basso ventre quando penso a Daniele.
Non l'ho fermata.
Alice ha proseguito fino al ginocchio seguendo linee immaginarie con l'indice e lasciando saliva sulla mia gamba come una lumaca.
Non ho mai visto così tanta saliva.
È stato eccitante quel gioco, anche se inizialmente non ho capito cosa stesse facendo.
Ho aperto le cosce e l'ho lasciata proseguire. Ha seguitato il suo percorso alternando le dita e la lingua.
Oramai avevo l'intera gamba bagnata; mi tolse le mutande e proseguì nell'angolo più intimo che posseggo.
Non l'ho fermata. È stato bello e puro; non l'ho considerato "peccato".
Secondo me per lei non è stata la prima volta.
Mi ha succhiata come fossi un gelato; ha curato ogni dettaglio con le mani e con la lingua; sapeva dove erano i punti giusti da stimolare disegnandomi cerchi sulla pelle.
Poi, con la bocca intrisa dal mio sapore, mi ha baciata.
Non ho avuto schifo di quel miscuglio di gusti.
È stato insolito.
Anche oggi pomeriggio io ed Alice ci siamo baciate.
Io non credo di amarla, ma non riesco a respingerla.
Mi piace la sensazione che provo.
La sua bocca produce molta saliva e a lei piace giocarci.
Mi lecca le orecchie, il collo e scende al centro del seno.
Io la lascio fare.
Non credo sia inopportuno.
È elettrizzante.
Daniele mi scrive, ma Alice mi distrae.
Oggi le ho raccontato che mi capita di nascondermi sotto alle coperte.
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DIARIO DI UNA ADOLESCENTE IRREQUIETA E PERVERSA
Novela JuvenilGiulia è una adolescente schiva, timida, nostalgica che odia l'ipocrisia e il conformismo. Sta sperimentando il desiderio, l'eccitazione, il risveglio dei sensi che la sua età porta con se. Le giornate si susseguono regolari e il passare delle setti...