Capitolo 8

766 43 1
                                    

Ormai i malandrini erano diventati cinque. Con i soliti ora girava anche una piccola ragazzina dai capelli e gli occhi castani. Quel piccolo esserino sembrava aver riportato un po' di luce negli occhi del malandrino "principale". Si poteva vedere il gruppo ridere e scherzare nei corridoi , qualche volta avevano pure visto la piccola Susan andare in giro sulle spalle di Lorcan o a cavalcioni di James.
Erano tutti seduti sul letto di quest'ultimo: Potter era appoggiato alla spalliera insieme a Franck, i gemelli dalla parte opposta con la grifoncina stravaccata su quello dai capelli più lunghi. Quei due avevano un'intesa che metteva quasi paura, si riuscivano a capire con un solo sguardo.
-L'altro giorno ero in biblioteca.-
A James, quando faceva così, le ricordava molto sua zia Hermione.
Spronata dagli sguardi curiosi dei ragazzi continuò : "Stavo un po' curiosando in giro, e no non mi sono addentrata nel reparto proibito, quello lo faccio solo con voi. Comunque stavo dicendo che mi sono imbattuta in un libro intitolato "Medimagia". Al suo interno ho trovato un incantesimo per curare i problemi alla vista. Naturalmente ho chiesto un aiutino a qualcuno. - per mezzo secondo ci fu uno sguardo tra Susan e Lorcan e poi continuò come se nulla fosse- E lì mi sono chiesta se magari volevi sottoporti a questo incantesimo guaritore, perché , secondo me , sei molto più bello senza occhiali.- concluse guardando maliziosa il primogenito Potter.
Lui spalancò gli occhi , poi li chiuse per qualche secondo,  infine prese un bel respiro profondo.
-Se mi cavi un occhio , io ti faccio adottare da Gazza. - e si sfilò coloro che gli permettevano di vedere in modo adeguato.
Tutto poteva tranne che quella mossa era una delle tante che rientravano in un preciso piano. Infatti appena chiuse gli occhi sotto ordine della ragazzina, lei e il gemello Scamandro si batterono il cinque senza far rumore. Poi lei cominciò ad agitare la bacchetta davanti alle palpebre.
***
Erano tutte e quattro a pranzo. Era domenica quindi niente lezioni, ma nemmeno gita ad Hogsmade. Quando un gruppo di ragazzi entrò in sala grande procurò molti sospiri dalle giovani donne. Una bionda scocciata alzò lo sguardo al cielo, una bruna abbassò lo sguardo imbarazzata, una delle due rosse si batté una mano sulla fronte e l'altra si alzò con lo sguardo impanicato e gli corse incontro.
-James Sirius Potter!  Dove hai messo i tuoi occhiali? Non puoi girare come una talpa per la scuola , porca pluffa!-
In risposta il giovane le rise in faccia. L'abbracciò e la rassicurò dicendole che non ne aveva più bisogno. Così tutta l'attenzione della sala grande si concentrò sulla famiglia Potter - Weasley che festeggiava. Non avendo molto voglia di gioire per quella specie di energumeno,  la bionda si alzò e si diresse alla guferia per rispondere alla lettera ricevuta quella mattina dal padre.

Caro papà,
Qui va tutto bene. Non ho nessun voto in particolare da esplicitarti . Fortunatamente non ci sono stati più tanti scontri con Potter e, ormai, quando ci incontriamo nei corridoi, quelle poche volte che siamo troppo distratti per evitarci, ci ignoriamo. Rose mi ha chiesto se voglio andare da loro per le vacanze di pasqua.  Prima di accettare volevo sapere se a te e la mamma andasse bene. Per quanto riguarda Scorpius... se devo essere sincera mi ero completamente dimenticata che esistesse. Appena spedisco la lettera lo vado a cercare e lo strapazzo un pochetto come facciamo a casa.
Ti ricordi che ti avevo accennato della mia amicizia con il figlio di Remus Lupin , giusto? Comunque grazie, o purtroppo, a lui ho capito una cosa. Io la ritengo al quanto spiacevole ma resta il fatto che ho bisogno di parlarti. E rilassati non è una cosa grave e non ti stressare troppo al lavoro, sei un medimago ed un super papà, ma anche mamma ha bisogno di un po' di coccole.
Tutti ti salutano calorosamente e dai un grosso abbraccio alla mamma da parte mia e di Scorp.
Ti voglio bene, 
Per sempre tua
Lex.

Legò la lettera al gufo di famiglia e lo lasciò volare via.
***
Stava chiacchierando con il suo nuovo amico, che in realtà conosceva già da tre anni ma che non aveva detto niente alla sorella, quando un turbinio di capelli biondi gli si fiondò tra le braccia.
-Scusa fratellino se mi sono completamente dimenticata di te! Come stai? Come vanno le lezioni?-
Scorpius pensò a quanto potesse essere rompipluffe la sorella, ma anche a quanto le volesse bene.
-Beh se sua signoria si fosse degnata almeno di salutare il fratello nei corridoi sarebbe stato meglio. Ma visto che c'era la motivazione chiamata : Potter,  quello alto, muscoloso e con gli occhi celesti. Diciamo l'opposto del bolide che mi sta accanto.-
Le si arrossarono tutte le guance.
- Sei una stupida serpe. Ti ho già detto che quello lì...-
Non fece in tempo a finire che qualcuno completò al posto suo la frase : - non me lo devi nemmeno nominare se non vuoi essere schiantato.-
Alexandra si voltò da dove proveniva la voce ed incontrò un paio di occhi color petrolio ed una capigliatura di un rosso talmente scuro che quando non c'era la luce che faceva vedere i riflessi potevano sembrare neri.
-Ciao io sono Albus Severus Potter , credo di essere il migliore amico segreto di tuo fratello e sì , sono il fratello di James. Un'ultima cosa: se vi odiate così tanto perché dite le stesse identiche frasi?-
Il biondo al suo fianco alzò le spalle e scoppiò in una risata cristallina.
Il giovane Malfoy assomigliava ad entrambi i genitori,  al contrario della sorella che era identica al padre: aveva 14 anni ma era alto quanto lei, aveva gli stessi capelli biondi ma gli occhi neri come la pece della madre. Ah , ed era un serpeverde.
- Ehi Al! Vedo che fai amicizia con le persone sbagliate . Oh! Ciao Scorp! -
- Ciao Scorp?! E da quando mio fratello è Scorp e non Malfoy? Potter , oltre agli occhiali ti sei pure tolto il poco cervello che avevi?-
- Da quando lui è mio amico e tu no. Comunque devi ammettere che sono molto più affascinante senza occhiali.-rispose lui con il solito sorriso da malandrino.
-Fanculo Potter, tornatene a sbaciucchiare la Nott.- disse lei voltando le spalle ai tre e andandosene.
-E tu torna dal tuo caro Mclaggen! - le urlò dietro di risposta.
I due si schiarirono la voce ed il grande tornò in sé.
-Mi spiace dirtelo Jem, ma se volevi conquistare mia sorella hai toppato alla grande. Così la farai solo infuriare di brutto.- disse Scorpius poggiandogli una mano sulla spalla.
-E poi da quando sei caduto così in basso da baciare la Nott?-chiese con aria curiosa il fratello.
-Se è per questo ci stavo pure per andare al le...-
-Shhh! Non voglio sapere i dettagli della vita intima di mio fratello maggiore. -
Con questa frase i due sparirono verso i sotterranei e l'altro andò verso la biblioteca. Aveva un piano.
***
Quegli occhi come l'oceano più profondo , le labbra rosee e piene socchiuse, la mano grande ed affusolata allo stesso tempo che stringeva con una forza affettuosa una più piccola , quei capelli neri leggermente lunghi che gli ricadevano sulla fronte.
-Paciock so di essere bello e tutto , ma ora asciugati la bava e rispondimi.-
Alice si ridestò immediatamente e pensando a come avrebbero reagito le sue amiche rispose : -Scamandro non ti stavo fissando,  sei troppo tronfio per i miei standard. E comunque non so quanto possa funzionare il tuo piano, lo accetto solo perché le idee della ragazzina le trovo geniali. Quindi il verdetto è che andrò a pasqua da Rose così vedrò se riusciremo a far ragionare quella testa di pluffa di Lexie.-
Lo sorpassò per poi fermarsi qualche passo più in là.
-Ah. Dimenticavo: hai la zip aperta.- e con un ghigno si congedò,  seguita dalle risate di Susan.
-Se lo hai notato vuol dire che non hai resistito alla tentazione di guardare!- le urlò dietro lui quando lei era già scomparsa.
***
Si stava dirigendo in biblioteca. Sapeva che l'avrebbe trovata lì a leggere. La conosceva troppo bene. Troppo immersa nei suoi pensieri e nella fretta di arrivare, sbattè contro il petto muscoloso di qualcuno. Alzò lo sguardo ed incontrò del cioccolato fuso. Era da quando avevano avuto una specie di storia , finita palesemente male , che si rivolgevano a mala pena la parola.
-Scusa ... em. .. io devo andare adesso. Ho fretta.-
-Questo l'avevo notato con la foga con cui mi sei venuta addosso. Comunque volevo solo chiederti se sei stata informata del piano. Naturalmente non lo sanno , e non lo devono sapere, nessuno dei due.- disse con voce calma e calda.
-Sì sì so tutto. Spero solo che non scoprano tutto e non finisca cruciata dalla bacchetta di uno dei due o di entrambi. - rispose lei con un sorriso tirato per poi correre via facendo svolazzare la sua lunga capigliatura rossa.
Lui la guardò andarsene. Era passato un po' di tempo e lui ancora non l'aveva dimenticata,  ed era sicuro che non lo avrebbe fatto tanto presto.
***
Mentre si dirigeva in biblioteca aveva incontrato quel viscido di Matthew che senza dire una parola l'aveva baciata. Quel bacio non sapeva di nulla. Niente brividi o farfalle. Niente di niente. Solo delle umide labbra screpolate ed una lingua stile camaleonte. Non che avesse molti termini di paragone , ma quel bacio era stato ripugnante.
Aveva il libro aperto sul tavolo ma era intenta a fissare fuori dalla finestra aperta.
Un gufo entrò portando con sé una folata di vento e si poggiò davanti a lei. Sfilò la lettera dalla zampa e accarezzo con la punta di un dito il soffice piumaggio.

Cara Lex,
Naturalmente siamo fieri di te per i voti di scuola (sopratutto mamma).
Sospettavamo che ti fossi completamente dimenticata di tuo fratello , ma, infondo, non devi essere la sua balia.
Passando alle cose più importanti : sai che puoi dirmi tutto e che non ti giudicherò.  Ma un sesto senso mi dice che c'entra qualcosa Potter.
Per Pasqua ho già sentito i genitori di Rose e va bene, tuo fratello la passerà dai Potter ( ho già sentito anche loro) e , quindi , la passerete insieme.
Non vedo l'ora di avere tue notizie.
Un abbraccio enorme,
Papà ... e mamma (se non lo scrivevo mi affatturava in qualche modo)

p.s. dai un bacio a tuo fratello.

-E così passerai la Pasqua da me , eh?- disse una voce roca al suo orecchio, con le labbra che le sfioravano il lobo come una piuma.
Un brivido le passò per tutto il corpo e le guance le si arrossarono.
-Per le mutande consunte e sacre di Merlino, Potter! - scattò sulla sedia.
Lui rise di gusto e la bloccò contro uno scaffale. Erano vicini , seriamente troppo vicini. Le braccia ai lati della sua testa le impedivano di fare qualsiasi cosa. Non poteva muoversi perché il corpo del ragazzo aderiva perfettamente al suo. Le bocche a pochi millimetri di distanza.
Nebbia contro cielo.
La prima piena di stupore e il secondo di malizia.
-Che c'è, Malfoy, ti spaventa il fatto di poter cedere al mio fascino?-
Senza occhiali i suoi occhi erano ancora più visibili, era molto bello, non vi era ombra di dubbio. 
Quello che lei non riusciva a capire era perché si sentiva le gambe molli e la pelle scottare dove si incontrava con la sua.
Si morse il labbro inferiore per non perdere completamente la testa. Sfortunatamente non aveva pensato che quel gesto avrebbe attirato lo sguardo del ragazzo sulla sua bocca.
Lui staccò una mano dallo scaffale e le allentò la cravatta e aprì i primi due bottoni della camicia. Riportò lo sguardo in quello di lei e poggiò le labbra sulle sue. Fece breccia ed iniziò a rincorrere la sua lingua.
Lei senza sapere come fosse successo o cosa stesse accadendo, si ritrovò a rispondere al bacio irruento.
Lui sentì l'acqua marina e lei l'erba tagliata.
Avevano perso la cognizione del tempo quando lui si staccò e se ne andò con il sorriso malandrino stampato sul viso.
Lei realizzò che era lui ormai ad aver preso in mano le redini del gioco. E questo non andava bene. Affatto bene.

E se...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora