Are you ok?

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Non badai alle poche gocce che in quel momento stavano cadendo dal cielo grigio perché nella città di New York era piu che normale e regolare. Continuo così per i successivi dieci minuti fino a che Tommy non viene più attratto dalla pallina ma da un gigantesco topo dall'altra parte della strada, inizia a correre verso quella piccola bestia e tranquillamente attraversa la strada.
<Tommy!> urlo spaventata.
Inizio a correre verso la strada mentre la pioggia si fa pesante. Non vedo Tommy, gli occhi iniziano a bruciare e le gambe iniziano a tremare, continuo a correre. Riesco a sentire il cuore battere mentre il mio respiro si fa affannoso.
<Tommy!> grido continuando a correre.
La pioggia e gli occhi velati di lacrime mi offuscano la vista, ma continuo a correre. Devo trovarlo, devo.
Sento un rumore assordante penetrarmi nei timpani e lo riconosco all'istante. É un clacson. Sbatto la schiena contro l'asfalto duro mentre due mani mi cingono dolcemente i fianchi, apro gli occhi e ammiro le labbra caronose e i capelli gocciolanti sopra il mio viso.
<Niall?> chiedo sorpresa.
<Stai bene?> mi accarezza dolcemente la guancia bagnata.
Lui e sopra di me e continua ad osservarmi e a respirare affannosamente. Ha corso per salvarmi e adesso e qui.
<Grazie> inizio a singhiozzare e delicatamente gli cingo il collo con le mie braccia bagnate.
<Tranquilla, shhh> inizia ad accarezzarmi i capelli mentre la sua testa fradicia si rifugia nell'incavo del mio collo.
Veniamo interrotti da un lamento canino. Giro la testa per vedere chi fosse e fortunatamente vedo Tommy seduto accanto alla mia schiena, faccio un respiro di solievo.
<Tommy, cavolo> chiudo gli occhi rilassata, mi alzo e aggancio il guinzaglio al collare rosso di Tommy.
<Ahi> Niall si preme la spalla destra assumendo un espressione di dolore sul volto.
<Niall? Ti sei fatto male?> gli tocco delicatamente la spalla per poi accarezzarla dolcemente.
<N-Non lo so> risponde stordito.
<Vieni a casa mia, ti darò un po di ghiaccio> gli dico prendendolo tranquillamente per mano.
Rimane sorpreso e inizia ad accarezzarmi la mano umida con il suo pollice. Sono felice ma allo stesso tempo ho paura che non voglia solo la mia mano. Che cavolo di persona sei Horan? In ogni modo mi aveva salvato la vita e una possibilità ero in grado di concedergliela. Felicemente ne ero in grado.
Passano dieci minuti e arriviamo a casa mia entrambi stanchi.
Prendo le chiavi dalla mia borsa begie e le inserisco nella serratura, apro ed entriamo.
<io vado a prendere un po di ghiaccio, puoi sederti sul divano> gli dico distaccandomi dalla sua mano affusolata e calda.
Sospira pesantemente appena si siede sul mio divano e lascia cadere a peso morto la testa su un cuscino bianco crema. Continuo ad ammirarlo e Improvvisamene il suo sguardo si gira verso di me e mi sorride a labbra chiuse.
<Oh..> sussurro impacciata. Accorgendomi dei suoi occhi sul mio corpo arrossisco imbarazzata e mi avvio verso il freezer per prendere un po' di ghiaccio.
Entro nella sala e vedo Niall togliersi la maglietta stando attento a non distendere troppo la spalla dolente. I suoi muscoli si riferiscono e una tartaruga si definisce quando respira affannosamente. Tolta la maglia vedo due bellissime cavicole sporgere dal suo petto e un pomo d'adamo si mostra appena inghiottisce imbarazzato perché consapevole che lo stessi guardando. Distrattamente scuote la maglietta e le vene delle sue braccia si fanno piu visibili. Amo le sue braccia, le sue cavicole, i suoi capelli dorati, i suoi occhi azzurri...
Diamine amo Niall James Horan. Mi spaventava esserne innamorata per la poca conoscenza che sapevamo luna dell'altra, ma continuavo ed essere attratta da quella calamita umana.
<Siediti> sussurro timida.
Si siede rilassato continuando a guardarmi con uno sguardo provocante mentre la mia mente si concentra a non essere sedotta da quel ragazzo.
Mi siedo sul divano vicino a Niall e gli chiedo di mettere la testa di lato cosi da poterlo medicare. Il suo collo largo si piega lentamente verso destra e delicatamente poggio il ghiaccio sopra la sua spalla bianca. Inizio a premere piu forte mentre Niall comincia a gemere di dolore.
<Ahi, ahi, ahi,ahi> istintivamente per calmare il dolore Niall poggia la mano sulla mia pensando che fosse il ghiaccio a coprire la sua spalla. Nonostante ciò inizia a stringerla leggermente, fremo a quel contatto infinitamente dolce.
<Grazie> sussurra.
<Grazie a te, mi hai salvato la vita> gli dico togliendomi una macchia immaginaria dai pantaloni.
<Dimmi Horan, mi stavi spiando?> alzo un sopracciglio e allungo un sorriso di sfida.
Si gratta la testa imbarazzato. <Ammirando, per la precisione> non faccio in tempo a rispondergli che le sue braccia mi prendono la vita e mi portano sulle sue ginocchia. La mia schiena adesso è distesa sulle sue gambe mentre la mia testa é adagiata sulla sua spalla.
<Lo sai che ci conosciamo solo da due giorni vero?> ribatto convinta.
<Esatto, due giorni. Due giorni per innamorarmi di te> sembra sincero ma il tempo in cui ci eravamo conosciuti era veramente poco, cosi abbastanza da farmi credere l'opposto che mi stava dicendo.
<Hai battuto anche la testa?> gli chiedo toccandogli la fronte per beffare un po' la sua convinzione.
Ride e piega la testa verso il basso divertito.
<Per incontrarci dobbiamo sempre farci del male?> cambia discorso.
<A quanto pare> gli mostro il ghiaccio per approvare la sua domanda.
<Allora devo farmi male piu spesso> prende la mia mano e inizia a giocarci.

Right Hand or Left Hand?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora