~4~

50 9 0
                                    

"Chi sei? Cosa ci fai qui?"
"Calmati Victoria"
"Come fai a sapere il mio nome? Vattene o ti uccido!"
"Penso proprio che non ce la farai..."
Quando entrai in cucina vidi un uomo alto, sulla trentina che mangiava una mela. Aveva gli occhi verdi, i capelli biondi, e sembrava molto forte, ma non mi importava perché ero troppo arrabbiata. Mi dava un enorme fastidio che qualcuno entrasse a casa mia, così gli mostrai i miei canini perché credevo che si spaventasse. Invece non successe, al contrario rimase calmo. Troppo calmo. Mi fece arrabbiare molto di più e ci saltai addosso. Fui sopra di lui per circa cinque secondi e cercai di graffiarlo con le unghie, fallendo. Mi prese per i polsi e mi sollevò da sopra di lui, dopo essersi messo in piedi mi guardò negli occhi e mi mise a sedere tenendomi sempre per i polsi.
"Lasciami stare, tu non mi conosci! Lasciami o giuro che ti uccido,non mi hai visto? Sono un vampiro o..."
"Stai zitta Victoria!" mi urlò tappandomi la bocca con la mano.
"Finalmente! Sono anch'io un vampiro."
Questa risposta mi scioccò, chi poteva mai essere?
"Sono venuto qui per allenarti. Devi diventare più forte e migliorare i tuoi riflessi."
Mi tolse finalmente la mano davanti la bocca e gli urlai, MOLTO più forte di quanto volessi " Io sono forte e ho i riflessi prontissimi!"
"Non si direbbe dato che non sei riuscita neanche a farmi un graffio" disse accennando un ghigno.
"Ma come sai il mio nome? E come mi hai trovata?"
"Mi chiamo John e sono un amico di tuo padre e lui mi ha chiesto il favore di allenarti. Mi ha detto lui dove trovati. Ora basta con le chiacchiere e mettiamoci a lavoro, ho levato le cose dal tuo salone così potremmo metterci lì."
"Cosa hai..." prima che potessi finire la frase lui già andò nel salone. Appena entrai rimasi a bocca aperta, non c'era più niente: il tavolo in legno, il vaso pieno di fiori e i due divani rossi. Al loro posto c'erano tronchi di alberi, solo tronchi di alberi!
"Bene oggi ci alleniamo sui graffi! Mi sono permesso di levare tutte le cose per far più spazio, spero che non ti dispiaccia" disse con un tono di sarcasmo.
"Veramente si, ma poi cosa ci dovremmo fare con dei tronchi?"
"Tuo padre non mi aveva detto che eri così petulante! Se mi avessi fatto finire te lo avrei detto, comunque dovrai fare dei graffi profondi sul legno. Bene ora mettiamoci all'opera" poi si diresse verso uno dei tronchi, lo prese e me lo mise davanti. Credevo stesse scherzando e lo guardai storto, ma quando capii che era serio presi un respiro, fissai un punto e lo colpii. Evidentemente non utilizzai molta forza perché mi si spezzò un unghio, e John rise.
"È tutta quella la tua forza? Spero di no. Ti faccio vedere io" si mise davanti al tronco e lo colpii. Rimasi scioccata perché fece un taglio profondissimo senza neanche sforzarsi.
"Ecco come si fa, ora riprovaci."
Passai tutto il resto del giorno a graffiare alberi, fu molto snervante ma alla fine ci riuscii. Provai sollievo quando vidi quel taglio profondo anche se le mie mani erano orrende, inoltre per terra c'erano molte schegge che avrei dovuto pulire da sola. Ero stanchissima e vedere tutto quello non migliorava la situazione.
"Bene, finalmente ce l'abbiamo fatta. Verrò qui tutti i giorni dalle 16.00"
"Domani non puoi venire, sono riuscita ad incontrare il ragazzo che dovrò uccidere e usciremo insieme"
"Stai attenta non innamorarti di lui. Una volta un vampiro si era innamorato di una sua vittima, cosi decise di non ucciderla e scappare con lui. Qualche mese dopo cercò di ucciderlo"
"Non preoccuparti, non succederà" dissi con tono incerto, e penso proprio che se ne accorse perché mi guardò in una maniera strana e se ne andò lasciandomi da sola con i miei pensieri.

The ChoiceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora