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Quella notte non riuscii a dormire perché pensai a quello che successe con Charlie, o perlomeno a quello che sarebbe potuto accadere se non lo avessi salutato con un bacio sulla guancia. E se non lo avessi fatto sarebbe andato tutto diversamente o lui avrebbe fatto la stessa cosa? Altrimenti cosa sarebbe successo? Queste domande, e non solo, mi fecero rimanere sveglia per tutta la notte, non che la cosa mi diede fastidio perché c'ero abituata essendo un vampiro, ma avrei sperato di non pensare così tanto ai suoi bellissimi capelli, ai suoi occhi azzurri come il mare, al suo sorriso, alle sue labbra... ma sopratutto dovevo ricordarmi che IO ero un vampiro e LUI invece era un mortale, anzi IL MORTALE CHE AVREI DOVUTO UCCIDERE. Quando riuscii a prendere sonno, finalmente, feci un sogno strano:

La nebbia mi avvolse, rendendomi quasi invisibile, e vidii due figure. Eravamo io e imio padre molto più giovani che stavamo camminando in un cimitero e parlavamo di cosa avrei dovuto fare al mio ventesimo compleanno... Sembravamo felici e molto uniti, io gli chiedevo come era stato per lui quel giorno e se fosse stato facile per lui uccidere una persona e lui mi rispondeva come se fosse stata la cosa più facile al mondo. Camminavamo spensierati quando ad un certo punto sentii una voce che diceva: "Non puoi farmi questo, lo sai Victoria. Tu non vuoi diventare cosi , un mostro che uccide senza pietà! Lascia questa realtà che non ti appartiene e vieni con me" e un bambino si avvicinò. Inizialmente non lo riconobbi ma guardando i suoi occhi azzurri capii che era Charlie, camminò velocemente e quando si fermò accanto a me mi diede la sua mano. Esitai per qualche minuto ma dopo lasciai quella di mio padre e strinsi la sua e entrambi incominciammo a correre, come se fossimo inseguiti da qualcuno. Durante tutto ciò mio padre non si accorse di nulla, anzi continuò a parlare come se qualcuno lo stesse ascoltando o come se si fosse dimenticato di me! Quando arrivammo alla fine di un bosco ci trovammo davanti ad un bivio, anzi mi trovai da sola dato che Charlie sparì nel nulla. C'erano due cartelli, uno che indicava la strada di sinistra con su scritto FAMIGLIA e uno che indicava quella di destra con su scritto RAGAZZO. Abbassando lo sguardo notai un altro cartello con su scritto: IL BIVIO È UNA SCELTA. Una vita o le altre. Osserva con attenzione. Scegli, dal più profondo di te stesso. E ricorda che l'apparenza può ingannare. La verità è una sola. Cercarla sempre in qualsiasi scelta!

Il sogno finì in quel momento perché mi svegliai in un bagno di sudore freddo, molto agitata. Avrei voluto dormire di più per poter scoprire cosa avrei scelto ma, anche se cercai di prendere sonno, non ci riuscii e passai tutto il tempo a rigirarmi sul letto.

Qualche ora più tardi, alle 6.00 a.m., decisi finalmente di alzarmi e di bere la fialetta di sangue per avere un pò più di energie, inutilmente. Dopo mi feci una doccia e andai nel salotto per vedere la televisione, anche se probabilmente non trasmettevano niente di interessante. Infatti c'era solo il telegiornale e film molto antichi in bianco e nero, ma preferì vedere un vecchio film che le breaking news di qualche TG molto noioso. Ero molto concentrata quando sentii un tonfo provenire dalla porta d'ingresso e decisi dunque di andare a vedere cosa fosse successo, pensando a tutte le possibili motivazioni di quel rumore. Pensai che fosse John che fosse venuto per fare qualche lezione, o peggio ancora Charlie. Dopo quello che sarebbe potuto accadere il giorno precedente, e soprattutto dopo lo strano sogno che feci, era una delle ultime persone che avevo voglia di vedere... anche se non erano molte. Aprii la porta con molta forza e sicura di me quando, abbassando lo sguardo, vidi un giornale arrotolato. Mi stupii ma decisi comunque di prenderlo. Mi sedetti nuovamente sul divano e lessi alcuni titoli di qualche articolo, ma era tutto noioso tranne nell'ultima pagina. Lì si che trovai qualcosa che mi incuriosì molto... erano annunci di lavoro. Da quando ero arrivata non avevo minimamente pensato a trovarmi un lavoro però ora, dato che la mattina non facevo granché, la cosa non mi dispiaceva. Vidi molti annunci interessanti: biblioteche, caffetterie, babysitter, dogsitter e altri ma sfortunatamente erano o di pomeriggio o di sera e sarebbe stato impossibile con gli allenamenti di John che, nonostante fossero stancanti, erano molto utili anche se non lo volevo ammettere. Avevo perso le speranze quando trovai un annuncio interessante: Cercasi cameriera, turno di mattina e paga buona. Per informazioni chiamare allo 00.22567 o venire al 500 Surf Ave dalle 8.00 a.m alle 11.30 a.m e dalle 13.00 p.m. alle 9.00 p.m.
Passai le restanti due ore a fare zapping in TV e pulire un pò la casa ascoltando Freedom di Pharrel Williams, Renegade di x ambassadors e altre canzoni. Pensai che fossero già passate due ore ma quando vidi che mancava ancora mezzora mi vestii e andai a fare una passeggiata perché mi stavo annoiando troppo a casa. Mentre camminavo sentii però un bruciore al braccio che andava aumentando, era insopportabile. Sentii il dolore pure nell'altro braccio e nelle gambe.
"Cavolo, non può essere!" esclamai spaventata, molto spaventata, quando mi accorsi che mi ero scordata l'anello che mi proteggeva dai raggi. COME POTEVO FARE? SAREI MORTA?


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