2. Amara e dolce

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- "La vita non è mai stata solo amara o dolce, e questa cosa mi ha sempre fatto riflettere.. Forse è un meccanismo creato di proposito per farci capire cos'è realmente questo nostro 'respirare'? Hanno voluto darci una possibilità per capire come funziona, eppure nessuno lo ha mai carpito del tutto."
Il giovane era preso con tutti i suoi studi, complessi o scolastici che siano, fu proprio durante una breve ricerca di letteratura che si accorse di quanto il mondo fosse cieco. Abbiamo sempre avuto verità d'avanti agli occhi e non ne abbiamo mai fatto buon uso.. È come se noi vedessimo una ragazza, bellissima, che ti mette in soggezione solo con uno sguardo.. Ma non osservassimo la vera bellezza di tali occhi.
È un po così la ricerca della verità, noi vediamo ma non capiamo e quando iniziamo ad osservare.. Be.. Entriamo in un mondo parallelo dal nostro, pur restandoci con i piedi inchiodati in terra.
Marco non riusciva mai a vedere le cose con semplicità, lui osservava direttamente come se si fosse abituato a farlo. Ogni giorno aveva un mix di realtà e verità che solo in pochi riuscivano a canalizzare.. Ma il ragazzo era preoccupato, non capiva il motivo per il quale lui osservava mentre il resto del mondo vedeva.. Da qui iniziò il suo gioco della vita.
Marco nonostante le sue conoscenze aveva difficoltà nel comunicare con gli altri, per argomenti o semplici chiacchiere da spendere d'avanti ad un caffè. Ogni discussione che per gli altri risultava pesante o delicata per lui erano semplici parole da spiegare, certo questo non era facile però.. Non si è mai voluto dimostrare superiore a nessuno e proprio per questo si ritrovava in una situazione difficile da affrontare. Era sempre un passo avanti, quello con la risposta pronta, la soluzione pronta e che sapeva farsi ascoltare da qualsiasi personaggio avesse avuto a che fare con lui.
La sua situazione di disagio nel rapportarsi con gli altri passò dopo poco, doveva semplicemente abituarsi alla tattica da adottare in quel gioco, e fu così che riuscì a comprendere sempre di più come potersi differenziarsi come 'pedina'.
La così detta partita a scacchi, eh si è proprio così che si può definire il gioco della vita, una semplice partita a scacchi.
Chi manovra le pedine?
Non lo sapeva ancora.. Ma voleva arrivarci, lui voleva essere il manovratore e non più la semplice pedina.
Tutto ciò non è facile, ovviamente, ma nessuno ha mai detto impossibile.
Dopo mesi e mesi passati a giocare, passando da una posizione ad un'altra, Marco incontra una persona... Molto simile a lui, e questo fece cambiare nuovamente le cose.
Questa persona non ha mai detto il suo nome, Marco non sa molto su di lui, era un uomo che già incontrò da qualche parte. Ma il ricordo era oscurato come il nome di quella persona.
Questo misterioso uomo si avvicinò al ragazzo e disse - "Ragazzo, puoi scegliere a che gioco giocare ma non puoi cambiarne le regole, altrimenti finisci male, ricordalo sempre e buona fortuna."
L'uomo sorrise e andò via senza nemmeno dare il tempo a Marco di rispondere.. Eppure aveva così tante domande da fargli, Marco sapeva che quel uomo era come lui.. Diverso.. E voleva affidarsi a lui, come se fosse la luce che tanto aspettava di trovare per arrivare ai suoi scopi.
Quella frase rimase impressa nella mente del ragazzo per tutta la giornata, sapeva che era vero quanto detto ma non capiva perché lo aveva riferito proprio a lui.. Come se sapesse che Marco era consapevole di come funzionassero i giochi.
Il giorno seguente partirono le ricerche su questa persona, su internet non trovò nulla.. Per strada nessuno lo conosceva.. Ha girato l'intera città ma nulla, non lo trovò... Mai più.

- Fine secondo capitolo.

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