scoperte

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Serena

Ormai passavo le mie giornate tra casa di mia nonna e a lavoro e messaggiando con Mimmo, che riusciva sempre a strapparmi un sorriso, infatti mi scrisse che doveva trasferirsi per problemi di lavoro e familiari, non volle dirmi di più, ero curiosa, ma lui non mi disse niente, avevo trovato uno più testardo di me. Un pomeriggio mentre mangiavo con mia nonna, mangiare giocavo con la forchetta << Serena stasera quando torni, usciamo insieme >> disse, io alzai lo sguardo e la fissai " cosa! " << be nonna, non mi va >> dissi sbuffando, << Seri da quando sei arrivata che stai cosi, devi riprenderti tesoro mio, perciò stasera uscirai con la tua nonnina, >> disse si vedeva che si preoccupava per me, io odiavo quando mi chiamava Seri, ma io volevo stare sola non mi importava nulla << ma nonna.. >> dissi piegando la testa di lato e feci la mia faccia da cucciolo, ma non funzionò << niente ma, tu stasera fatti bella, e con me non furiosa quel musetto >> disse seriamente alzandosi, io sbuffai, stavo per alzarmi ma lei mi ammonì << finisci di mangiare >> disse fermamente, " ma che palle " pensai ma quando lei se ne andò in bagno, presi il piatto e buttai tutto il mangiare nel trita rifiuti. Iniziai a lavare i piatti, poco dopo mi girai e vidi mia nonna che mi guardava con le braccia conserte << hai finito? >> disse << si, ora vado, se no faccio tardi a lavoro >> dissi andando verso la mia camera, << sai che non mi hai fregato, vero? E comunque ricordati per stasera >> disse e io sbuffai entrando in camera e chiusi la porta. Mi buttai sul letto e presi il cellulare e vidi un messaggio, era Mimmo << oggi è il grande giorno, sono appena arrivato >> decisi di rispondergli << ma dove sei arrivato? >> e lo mandai << sono a casa >> << ahahahah dai ma dove? Tra un pò devo anche andare a lavoro >> << no, non te lo dico, quando lasci da lavoro ti chiamo >> << uffa!!! Non posso stasera, quella rompi di mia nonna vuole farmi uscire, a me non va >> << ma fa bene sei chiusa li da quasi un anno, mi è simpatica tua nonna >> << ok allora te la presenterò, anzi se vuoi gli do il tuo numero >> << noooo, anzi si, cosi complotteremo contro di te >> << no, no, allora non glielo do >> << peccato >> << ora devo andare, mi aspetta una serata di merda, ci sentiamo quando torno? >> << si, però divertiti ci sentiamo stasera >> io sorrisi era dolcissimo, mi sfogavo sempre con lui. Cosi mi alzai indossati dei jeans e una maglia blu con delle stampe e scesi giù, e andai
a lavoro era un'azienda commerciale mi occupato di scartoffie, era tutto cosi noioso. Fortunatamente il tempo passò in fretta e tornai a casa, trascinavo i piedi mentre salivo le scale << Seri piantala e sbrigati, dai che devo presentarti qualcuno >> disse arrabbiata, mi girai di scatto << no.. >> dicevo ma lei si arrabbiò << muoviti >> disse severamente, così andai in camera mia mi feci una doccia veloce mi avvolsi nel l'asciugamano e andai a vedere cosa dovevo mettermi " oh dio, mia nonna che mi organizza un appuntamento " pensai toccandomi la fronte, cosi presi la una gonna nera e una maglietta fucsia fiorata e le indossai mettendomi anche i tacchi. Tornai in bagno mi asciugai leggermente i capelli e li sistemai con un pò di schiuma facendo ricci, mi truccati leggermente con un pò di matita e del ombretto, con un filo di lucida labbra " almeno non farò una figuraccia " pensai sbuffando cosi presi il mio cellulare con la borsetta e raggiunsi mia nonna << oh tesoro, sei bellissima >> disse guardandomi, io alzai gli occhi al cielo sbuffando, dopo la guardai anche lei era molto elegante indossava un taglier nero molto bello << anche tu stai bene >> dissi, lei mi prese sotto braccio e uscimmo. Io sbuffai per tutto il tragitto << ora ti presenterò una mia carissima amica >> disse guardando avanti, mentre arrivammo in un bel ristorante << ah! io pensavo che volevi farmi incontrare con un ragazzo >> dissi sollevata, << infatti lei ha portato suo nipote >> disse ridendo, " ma porca puttana, ora dovrò fingere di sorridere e divertirmi quando invece sarà una rottura " pensai sbuffando, mentre entrammo. Era davvero un bel locale con karaoke, << dai che sono già arrivati >> disse indicando un tavolo di fronte a noi, sentì il ragazzo sbuffare " ah perfetto, lui sbuffa io allora che dovrei fare " pensai avvicinandomi sentì << eccole comportati bene >> gli disse sottovoce, io sbuffai guardando mia nonna, che mi spinse, rischiai persino di cadere e la guardai male. Sentì << ciao Miranda, scusa per il ritardo >> disse mia nonna abbracciando la signora che si alzò ricambiando l'abbraccio, era molto giovane, e ben vestita << ma no Sara, figurati siamo appena arrivati >> le disse, e sentì il ragazzo borbottare. Poi mi avvicinai ero un pò in suggestione e insicura << buona sera >> dissi avvicinandomi a lei stringendole la mano, lei mi salutò gentilmente ma poi spalancò gli occhi guardando mia nonna, " ma che ho fatto? Ho sbagliato qualcosa forse? " pensai guardandole. Vidi la signora guardare suo nipote, poi sentì << aio >> disse lui, io risi senza farmi notare, sicuramente gli avrà tirato un calcio. E si alzò rumorosamente, io guardai mia nonna come per dire, ti prego no, farò di tutto, ma lei mi guardò male facendomi segno di girarmi, sbuffai di nuovo e mi girai, avevo lo sguardo basso. Non avevo intensione di passare una serata con un ragazzo che non conoscevo e anche scorbutico, lui mi avvicinò la mano << ehi ma >> sentì, la voce mi era familiare, alzai lo sguardo e mi abbracciò, pensavo di sognare lo spostai << ma che ci fai qui? >> dissi abbracciandolo, era Mimmo ero sorpresa e felice di vederlo. Poi gli tirai uno schiaffo sulla spalla e lo guardai male, << perché non mi hai detto che eri qui? >> dissi, lui sorrise e mi prese per i fianchi facendomi alzare << volevo farti una sorpresa domani mattina, ma la mia zietta voleva farmi conoscere qualcuno, non pensavo che fossi tu >> disse abbracciandomi di nuovo e mi strinse forte, appoggiai la testa sul suo petto e sorrisi, ero così contenta di vederlo che gli misi le braccia intorno ai fianchi, e mi strinsi tra il suo abbraccio. Sentì sorridere mi spostai ero imbarazzata, << vi conoscete >> disse Miranda << grande scoperta zia, da cosa l'hai capito >> disse ironicamente, io sorrisi e gli diedi una gomitata << Seri finalmente ti vedo sorridere >> disse mia nonna, io abbassai leggermente la testa << si ci siamo conosciuti, dopo il mio incidente con la moto, ricordi che te lo dissi >> dissi guardando mia nonna, che annui sorridendo. Mimmo mi fece posto facendomi sedere, iniziammo a parlare e a ridere, ignorando completamente mia nonna e sua zia. Poco dopo ordinammo qualcosa, mia nonna ordinò del pesce e anche Miranda, io non avevo fame << io un insalata, grazie >> dissi al cameriere, sentì mia nonna sbuffare << solo un insalata, ci porti anche due antipasti misti insieme a due costate, grazie >> disse Mimmo, e il cameriere se ne andò, io lo guardai << con te non posso mai decidere io, non cambierai mai, vero? >> dissi e scossi la testa, mia nonna invece sorrise << no, infatti non cambierò mai, finché aspettiamo vieni >> disse prendendomi la mano e ci alzammo andando verso il karaoke, << no, Mimmo io non canto >> dissi cercando di tirarlo, << dai su ci divertiamo >> disse così mi arresi e vidi mia nonna chiacchierare con Miranda. Cantammo più di una canzone mi divertì davvero molto. Vidi arrivare il cameriere, con le nostre ordinazioni, e ci andammo a sedere, << le devi parlare >> disse Miranda seriamente, guardando mia nonna mi sedetti e la guardai << scusate non voglio essere indiscreta, ma di cosa stavate parlando? Cosa mi devi dire nonna? >> dissi guardandole, Mimmo guardò sua zia << Seri dopo.. >> diceva mia nonna, ma la interruppi << nonna odio quando mi chiami Seri, per favore mi dici >> dissi arrabbiata e nervosa, << wao che caratterino, ne parleremo dopo >> disse Miranda, io non capivo vidi Mimmo sorridere, " ma cosa? Lui lo sa? Ma come? E cosa? " pensai mi alzai di scatto guardando tutti e tre << mi dite cosa succede? E tu invece? >> dissi alla fine guardando Mimmo, lui sospirò e abbassando la testa << Serena non.. >> diceva Miranda ma la bloccai, << no, non mi volete dire niente, se non è la verità, non mi interessa sentire altro, io vado >> dissi andandomene uscendo dal ristorante, e feci due passi. " ma che cazzo mi nasconde mia nonna? E Mimmo cosa c'entra? " pensavo toccandomi la fronte ero confusa, continuavo a camminare non sapevo dove stavo andando, ma volevo risposte. Mi fermai e guardai intorno era buio non sapevo dov'ero " ma dove cavolo sono finita? " pensai, qualcuno mi mise una mano sulla spalla, mi spaventai gli presi il braccio e lo sbattei a terra bloccandolo, non vedevo chi era non c'erano luci ne lampioni. << Serena stai bene? >> era Mimmo che corse verso di me, nello stesso momento << Serena mi fai alzare? Sono Richard >> disse lo feci alzare, << scusami ero spaventata, non ti avevo riconosciuto >> dissi mortificata, lui rise << sto bene tranquilla >> disse e in quel momento mi raggiunse Mimmo mettendosi di fronte a me << ehi stai bene? >> disse guardandomi, poi si girò e guardò Richard << sto bene, ti presento Richard >> dissi e loro si strinsero la mano, << wao sono stupito di vedere che sei uscita, ma sei forte >> disse Richard, io sorrisi << scusami ancora, si mia nonna mi ha buttato fuori casa, ora devo andare, salutami gli altri mi raccomando >> dissi e lui mi abbracciò << ha fatto bene, certo ma tu riguardati >> disse, ci salutò e se ne andò, e vidi Mimmo sorridere. Mi girai verso Mimmo, e lo guardai era arrabbiato come lo ero io, << mi hai fatto preoccupare >> disse era preoccupato, << tu invece, mi hai fatto incazzare >> dissi girandomi, e feci qualche passo. Lui mi afferrò il braccio fermandomi, gli presi la mano e lo feci cadere a terra standoli a dosso bloccandolo con le ginocchia, spingendolo a terra, ero furiosa quando non mi si diceva la verità << tu mi hai visto nel mio periodo peggiore , ma non sopporto quando non mi si dice la verità >> gli dissi guardandolo, lui sorrise e mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio << sei molto forte >> disse, << Mimmo che vuoi? per favore, non prendermi in giro >> dissi alzandomi e spostandomi da lui, lui si alzò << aspetta, ti racconterò tutto insieme a mia zia e tua nonna, andiamo a casa di tua nonna loro ci aspettano li, avrai molte domande ti prometto che ti racconterò tutto >> disse gentilmente, " non sopporterei un'altra delusione, non in questo momento " pensai mi avvicinai a Mimmo e mi appoggiai a lui che mi abbracciò << sai essere così dolce e forte, avevo ragione >> disse accarezzandomi la schiena, << su cosa? >> chiesi alzando leggermente la testa, standoli sempre vicino. Lui mi mise un braccio intorno alle spalle e ci incamminammo verso casa di mia nonna << che sei la ragazza perfetta >> disse semplicemente, << no, non direi, devo avere qualcosa che non va >> dissi tristemente, lui si fermò di colpo mi afferrò le braccia e mi guardò intensamente << non dirlo neanche per scherzo, sei una ragazza magnifica non ho mai conosciuto una come te >> disse dolcemente, cercai di spostarmi << non cercare di rassicurarmi, tanto >> dissi girando la testa, guardando il marciapiede, lui mi prese il viso con un dito e lo girò verso di lui << è solo la verità, non e quella che volevi sentire, ora accettala >> disse seriamente alzando un sopracciglio e sorrise, lo guardai negli occhi non riuscivo a smettere di guardandolo, mi lasciò e continuò << sei anche testarda >> disse mentre continuammo a camminare << senti chi parla >> dissi guardandolo con la coda dell'occhio, e ridemmo, poco dopo arrivammo a casa di mia nonna ed entrammo. Vidi lei e Miranda in cucina, avevano fatto il caffè, respirai profondamente quel dolce profumo di caffè che si sentiva per tutta casa, non so come mai ma mi rilassava, guardai Mimmo e sorridemmo entrambi << caffè >> dicemmo insieme e ridemmo, li raggiungemmo sedendoci a tavola e mia nonna ci passò una tazzina << zucchero? >> chiese lei guardando Mimmo, lui stava per rispondere ma lo feci prima io << no, lo prende amaro >> dissi e mi imbarazzai leggermente, e strinsi le spalle e sorrisi guardando Mimmo che sorrideva, << scusa >> dissi, e rise << vi conoscete bene >> affermò Miranda, << dicia.. >> dicevo ma continuò Mimmo << si abbastanza, è molto forte prima mi ha persino buttato a terra >> disse girandosi e mi guardò mordendosi il labbro, non riuscì a sostenere il suo sguardo, il suo viso, le sue labbra, e abbassai la testa. Mi feci subito seria e guardai tutti e tre << voglio delle spiegazioni? >> dissi, << ok ora ti spiego, sai quella voglia che hai sulla spalla >> disse mia nonna e io annui, vidi Mimmo fissarmi, << quel simbolo significa che tu sei una guard caccial >> disse Miranda, " cosa sarei? " pensai confusa, non capivo << scusa cosa? >> dissi, << Serena i guard caccial proteggono le persone, >> disse Miranda << ma da.. >> dicevo ma mi interruppe Mimmo << hai presente il motivo perché dopo il tuo incidente ti sentisti male >> disse, io spalancai gli occhi e abbassai la testa piengandola leggermente di lato, e mi scappò una lacrima me l'asciugai subito. Mia nonna si alzò di scatto guardandomi appoggiando le mani sul tavolo << Serena perché? >> disse alterata << era.. >> diceva Mimmo ma lo bloccai, << nonna ero molto scossa, avevo scoperto che Robert, faceva parte del consiglio insomma era un.. Licantropo >> dissi e guardai Mimmo lui mi capì subito e mi mise un braccio sulle spalle, riusciva a capirmi anche da un solo sguardo << non mi è mai piaciuto quel ragazzo >> disse mia nonna arrabbiata sedendosi, << allora gia parte della storia la conosci >> disse Miranda << si più o meno >> dissi, << allora tra vampiri e licantropi c'è sempre stata una guerra, poi subentrò il consiglio che doveva proteggere gli umani che spesso venivano messi in pericolo, ma poi col passare degli anni nel consiglio furono aggiunti anche dei licantropi, perché erano molto forti, ma ora e il contrario sono pochi gli umani che ne fanno parte, per questo molti secoli fa una strega molto potente che ebbe una visione di cosa sarebbe successo creò i guard caccial, proprio per proteggere >> disse io rimasi leggermente scioccata " io sono una guard caccial, oh mamma " pensai << aspetta ma è ereditario, allora mia madre e mio padre >> dissi ma vidi mia nonna guardare Miranda e sbuffai << cosa c'è adesso? forza >> dissi, mia nonna abbassò leggermente la testa << tesoro tuo padre si ne faceva parte, ma.. tua madre era un licantropo per questo la tua luna ha le spine, però, no non so >> disse guardando Miranda << deve sapere >> disse fermamente, io non dissi nulla volevo sapere << allora, tuo padre ebbe una storia di poco conto con una donna, infatti subito si lasciarono, dopo un paio di settimane conobbe tua.. madre, e se ne innamorò subito, non so di preciso come accadde ma vennero entrambi aggrediti e trasformati in vampiri dopo qualche mese decisero di sposarsi, visto che avrebbero passato l'eternità insieme. Dopo qualche mese, non so se tua madre questo lo sapeva, tuo padre mi disse che ti trovò avvolta in una coperta dietro la porta di casa con una lettera e c'era scritto " questo è il frutto del nostro amore, anche se è durato poco, io purtroppo non riuscirò ad accudirla occupatene tu ti prego, voi sarete degli ottimi genitori amatela e protegetela " tua madre sapeva solo che ti aveva trovata, loro ti amarono subito, un giorno però, questo me l'ha raccontato un guard caccial, voi sicuramente eravate usciti per una passeggiata ma vi trovaste in mezzo ad uno scontro tuo padre e tua madre cercarono di proteggerti in tutti i modi perché ti amavano, ma erano troppi, provarono a proteggerti ho a portarti via di li ma nel farlo, un licantropo.. >> diceva mia nonna io non smettevo di piangere sentendo le sue parole, facevo fatica respirare, la bloccai << n...no b.basta >> dissi con la voce spezzata dalle lacrime, mi alzai e corsi in camera mia chiusi la porta e mi buttai sul letto mettendo la testa sul cuscino e continuavo a piangere non potevo crederci " no no " pensavo. Sentì aprire la porta e si sedette sul letto vicino a me, e mi accarezzò la schiena, << non è vero, è impossibile >> dissi continuando a tenere la testa sul cuscino e piangevo, << Serena c'è la farai sei forte, purtroppo è la verità, io ti starò sempre accanto >> disse era Mimmo, mi alzai e mi sedetti accanto a lui, che mi strinse fronte a sé << ci sono io, non preoccuparti, >> disse teneramente, appoggiai la testa sul suo petto e continuavo a piangere non riuscivo a smettere. Dopo un bel pò che piansi mi fermai, non avevo più lacrime respiravo a fatica << ehi >> mi disse Mimmo cercando di consolarmi, << s..scu..sa n.no >> dicevo ma non riuscivo neanche a parlare, << non preoccuparti sh, tranquilla >> disse continuando ad accarezzarmi i capelli e la schiena cercando di calmarmi, socchiusi gli occhi ero troppo sconvolta, tra un respiro fannoso e un sospiro spezzato chiusi gli occhi e mi addormentai.

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