capitolo 12

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È sabato.
Non voglio andare a scuola.
Non voglio più vedere nessuno.
Mia mamma non mi chiede perché voglio stare a casa.
Non devo neanche fingere di essere malata.

Lui non mi vuole più.

Sto tutta mattina nel letto.

A pranzo non ho fame.

Mia mamma mi chiede se ho la febbre.
No. Non ce l'ho.

Io le dico che non mi sento bene comunque.

Credo di aver dormito per tutto il pomeriggio.

Ho ignorato tutti i messaggi tanto Genn non mi ha scritto.

Sono quasi le 20:00.
L'ora di cena.
Mi faccio la doccia.
Mi cambio.
Mi metto il vestito a fiori.
La coroncina di fiori.
Le all star rosse.

I miei sono fuori per lavoro da quando hanno saputo che lui non verrà.
Un impegno improvviso gli ho detto.

I miei tagli.
Me ne ero dimenticata.
Si vedono ora.
Non importa.

Lui non mi vuole più.

Ho preparato il tavolo.

Sono le 20:23

Inizia a scendere una lacrima.

Il campanello.
Ho sentito bene?
Era il campanello?
Rimango in ascolto.
Ancora.
Magari è Veronica.
O Michele.
Apro la porta.
Forse grido.

È lui.
È lui.

Gli corro incontro.
Gli salto in braccio.
Non era pronto a prendermi.
Cadiamo sull'erba.
Non mi importa.
Lo abbraccio forte.
Non lo voglio più lasciare.
Il suo profumo.
I suoi capelli.
I suoi occhi.
Il suo naso.
Il suo sorriso.
Sta sorridendo.
Si.
Ora ride.
Anche io sto ridendo.
Probabilmente tutte le persone che stanno passando a piedi ci prendono per scemi ma non mi importa.
La sua bocca.
Le sue labbra.
Sto piangendo mentre rido.
Siamo ancora in terra.
Io sopra di lui.
Non ce la faccio.
Lo bacio.
Prendo il suo viso tra le mani.
E lo bacio.

Il mio primo vero bacio.

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