Il pasto di mezzogiorno fu semplice ma delizioso. Quel mattino il sole aveva fatto capolino per pochi minuti prima di venire nuovamente coperto dalla spessa coltre di nubi. Le ragazze si erano cambiate e pettinate. Perfino lady Winifred si era tolta il fieno dai capelli.
Alla fine del pasto, Daniel piegò il tovagliolo e si schiarí la voce. Come si aspettava, le ragazze e il signor Pettigrew deposero le posate e si volsero a guardarlo.
- Mi chiedevo chi si occupa della vostra istruzione.
- Mamma Gillianne - risposero all'unisono. Daniel non si era aspettato una risposta così entusiasta. Fu felice di scoprire che le sue sorelle non consideravano lo studio come un peso.
- La mamma aveva un libro che consultava spesso - spiegò Winifred - diceva che lá avrebbe trovato la risposta a ogni domanda. Quando è morta, abbiamo continuato a servircene noi.
-Ci chieda quello che vuole - lo sfidò Margaret, troppo impaziente per aspettare il suo turno. - Specialmente sugli ortotteri. Sono le cavallette e i grilli - si sentì in dovere di spiegare al fratello.
- Oh, Maggie, a lord Chantry non interessano le tue bestiaccie - esclamò Mary arrossendo per l'audacia di sua sorella.
- Non le dia retta, milord, non fa che ripetere quello che le ha detto il dottor Mac Dougal.
- Ah, ma m'interessa tutto quello quello che avete imparato - asserí Daniel, felice di aver trovato il modo di far parlare le sue sorelle.
- E chi è il dottor Mac Dougal, Margaret?
- Un entomologo dell'università di Edimburgo - rispose lei - E il nostro libro parla anche degli insetti - aggiunse lanciando un'occhiata eloquente a Mary.
- Sono contento di sapere che frequenti persone così colte. Bè, che cos'altro avete studiato? Avete letto un po di storia, per caso?
- Oh, si - rispose Winifred
- Sappiamo tutto dei popoli antichi, dei re, delle regine...
- Abbiamo imparato anche a contare - lo informò Mary con entusiasmo.
- E come comportarci - aggiunse Ruth annuendo.
- Sappiamo ballare tutte le danze illustrate sul libro - dichiarò Georgette ridendo, perché quella parte le piaceva più di tutte e non vedeva l'ora di partecipare ai balli di Londra.
Ora parlavano così rapidamente che Daniel faticava a seguirle. Soltanto le due gemelle brune rimanevano in silenzio, ma a giudicare dai loro occhi sfavillanti e dalle labbra adorabilmente increspate, sembravano d'accordo con tutto quello che dicevano le loro sorelle.
- Antoinette e Babette sono bravissime nel ricamo - rivelò Ruth gentilmente, non volendo escludere le sue sorelle dalla conversazione.
- Stanno facendo un arazzo per il caminetto.
- Il ricamo è una delle più importanti arti femminili - sentenzió Daniel.
Era felice di scoprire che le sue sorelle possedessero così tante doti e un sorriso gli illuminò il volto.
- La mamma ci ha parlato anche della legge- aggiunse Winifred.
Daniel non potè fare a meno di ridacchiare.
- Bé, vi assicuro che non dovete affaticare le vostre testoline con questioni legali,. Per tutto quello che riguarda la legge, d'ora in poi potrete contare su vostro fratello- Poi divenne serio e aggiunse quasi fra sé:- E vi assicuro anche che, se qualcuno vi ha fatto un torto, puniró il colpevole. Forse nostro padre ha trascurato la vigilanza, ma vostro fratello non sarà altrettanto negligente. Chiunque abbia ingannato le mie sorelle, ha ingannato anche nostro padre.Durante il resto della settimana Daniel fu sorpreso dal fatto che le cose andassero così bene. Lunedì mattina a colazione annunciò che sarebbero partiti per Londra di lì a due giorni. La carrozza di Knocktigh necessitava di qualche riparazione; Parks aveva trovato dei buoni cavalli e Hartshorn un noleggiatore di carrozze disposto a portarli a Londra con il suo veicolo.
Daniel ebbe una sola delusione: malgrado le ricerche, nè lui né il signor Pettigrew erano riusciti a scoprire la persona incaricata di amministrare la tenuta. Non si era trovato alcun documento e Daniel non poteva fare più niente prima di arrivare a Londra.
Il giorno seguente Maggie irruppe nella stanza di Winifred con un fascio di fogli.
- Posso entrare qui per scrivere una lettera al signor Mac Dougal? Mary continua a stuzzicarmi e non mi lascia in pace.
- Certamente, mia cara - rispose Winifred ridendo - Avrai la stanza tutta per te, perché stavo per andare da nonna Eizel a dirle che partiamo domani. Usa pure il mio scrittoio. Ho già tolto tutto tranne il calamaio. Credo che ci sia anche una penna.
- Grazie - mormorò Maggie con un sospiro - Voglio dire al signor Mac Dougal che penserò sempre a lui e che cercherò nuovi insetti da conservare. Non puoi immaginare come sia difficile scrivere una lettera con una gemella impertinente come Mary. Aspetta che s'innamori anche lei.
Alla vista dell'espressione rapita di sua sorella, Winifred dovette nascondere un sorriso. Il dottor Mac Dougal, un esimio studioso e un uomo straordinariamente brillante, aveva incoraggiato Maggie a seguirlo nelle sue spedizioni con l'acchiappafarfalle, ma Winifred dubitava seriamente che ricambiasse i sentimenti della ragazza. Tuttavia non intendeva metterla al corrente dei suoi sospetti.
- Bé, scrivi pure la lettera e prenditela comoda - disse in tono comprensivo.
Poi lasciò la stanza e richiuse delicatamente la porta, percorse il corridoio e giunse alle scale che conducevano ai piani superiori. Continuò a salire finché giunse all'angusto corridoio che conduceva alla soffitta. Nonna Eizel si trovava a Knocktigh da tempo immemorabile. Lei e Agnes, l'antica balia della mamma, erano arrivate quando la mamma aveva sposato Frederick Hendry, il quarto figlio del Conte di Bellingham. La famiglia di Frederick abitava nel Northumberland. In seguito a un disaccordo, la coppia era fuggita per sposarsi clandestinamente. Winifred non sapeva altro, perché sua madre si era sempre rifiutata di parlare del proprio passato. Aveva detto soltanto di essersi chiamata Gillianne Hendry finché era morto il padre di Winifred e lei aveva destato l'interesse del Conte di Chantry, vedovo da pochi mesi, diventando la sua terza contessa. Così aveva ricevuto il dono di otto bimbe da crescere. Un giorno aveva detto a Winifred che sperava che gli Hendry la riconoscessero come figlia di loro figlio.
Ora Winifred giunse davanti all'antica porta e alzò il pugno per bussare, ma prima ancora che potesse toccare il legno, dall'interno venne un'esile voce.
- Entra, monella.
Winifred aprí la porta. Dato che lei e Agnes erano le uniche due persone autorizzate a far visita alla nonna, Winifred capí che Eizel si era rivolta a lei. Agnes non aveva niente di una monella, essendo un'assennata signora di mezz'etá.
- Così sei venuta a salutare la nonna, eh?
La stanza era buia, ma due punti luminosi guidarono Winifred fino alla canuta vecchietta tranquillamente seduta in una sedia a dondolo con le spalle coperte da uno scialletto. Gli occhi della nonna sembravano rifulgere come braci ardenti ed era quello il bagliore che aveva guidato Winifred.
- Il Conte mi crede sua sorella.
- Che cosa ne pensi di quel giovanotto... il figlio di Lord Chantry? - domandó Eizel.
Winifred inclinó la testa di lato mentre rifletteva.
- Non sembra il tipo che si lasci ingannare facilmente, nonna.
- Dovrai tenerlo a mente, bambina, se vuoi che le tue sorelle si sposino felicemente. Una persona è come un libro. A volte la copertina non rivela la sua vera storia, quindi bisogna aprire il libro e leggerlo per conoscere la verità. È quello che dobbiamo fare con il Conte di Chantry.
- Ma se scoprisse che non sono sua sorella? Mi rimanderá qui? E in questo caso, che cosa faranno le ragazze senza di me?
- Non aver paura, bambina, a suo tempo riveleremo tutto. Dovete debuttare a Londra, non rimanere isolate in campagna. Dimmi, che cosa ne pensano le ragazze di questo viaggio?
- Sono eccitatissime... meno Maggie, forse si è infatuata del dottor Mac Dougal da quando lui ci ha fatto visita, tre anni fa.
- Non preoccuparti per la sua infatuazione - suggerì nonna Eizel. - Dovete andare a Londra,. Fa come ti ho detto. Ricordati di rigare dritto, bambina, e andrà tutto secondo i piani.
- Rigo sempre dritto, nonna.E le ragazze seguiranno il mio esempio. - dichiarò Winifred fingendosi offesa.
L'anziana signora ridacchió.
- Ah, si. Dimentichi che ti conosco bene, bambina.
- La mamma ci ha detto che non si possono scordare le proprie radici. Una carota piantata in un campo di patate rimarrà sempre una carota.
- Si, ma per farsi prendere sul serio dagli uomini, le donne devono fare qualcosa di straordinario. Perché gli uomini ascoltano le donne con un orecchio solo, bambina. Tua madre ha chiesto al suo secondo marito di prometterle che, se mai le fosse accaduto qualcosa, lui avrebbe fatto sì che tutte le ragazze debuttassero in società a Londra, fossero presentate a corte e partecipassero a una stagione mondana. Io ero là e l'ho obbligato a giurare che avrebbe mantenuto la promessa, altrimenti...
- Altrimenti?
- Gli avrei fatto un incantesimo.
- Oh, nonna! - esclamò Winifred ridendo.
- E quale sarebbe questo incantesimo?
- Gli ho detto che, se non avesse mandato tutte le ragazze a Londra, non sarebbe andato in paradiso. Sarebbe diventato una lepre e i cani gli avrebbero dato la caccia per sempre.
- Poveretto, devi averlo terrorizzato! - rise Winifred.
- Non avevo scelta. Se non li spaventi, gli uomini non ti danno retta.
- Che cosa farò, quando non sarai nelle vicinanze per consigliarmi?
- Dimentichi che vedo attraverso i muri. Andrà tutto bene, non preoccuparti. Tua madre e tuo padre saranno orgogliosi di te.
- Parlami della famiglia di mia madre, nonna.
- No, tua madre aveva giurato di non parlare mai più di loro e io rispetto la sua volontà.
- Ma la mamma è morta - insistette Winifred. - Non puoi dirmi almeno chi erano i suoi genitori?
- Ogni cosa a suo tempo, bambina. Ogni cosa a suo tempo. Per il momento andate a Londra e divertitevi.
- D'accordo, nonna. Ti prometto che a Londra ci divertiremo.
- Così va bene, bambina - approvò
Eizel ridacchiando.
- E non preoccuparti per il futuro. Ogni problema si risolverà da solo, vedrai.
Winifred si chinò a baciare la guancia grinzosa della nonna, poi si volse e lasciò silenziosamente la stanza.