Capitolo 24

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Piume. Grandi, candide e morbide piume uscivano dalla mia schiena. Non capivo cosa stesse succedendo ma quelle ali circondavano me e Jeff facendoci stare vicini. Troppo. Arrossimo di colpo entrambi. Ci mettemmo spalla a spalla e combattemmo. Le mie grandi ali sbattevano, lanciando folate di vento, scaraventando via quei fantocci mentre Jeff continuava a combattere col suo singolo coltello (non capivo come lo avesse dato che li avevamo sequestrati tutti). Un rumore metallico irruppe nel combattimento facendo cadere in ginocchio i fantocci che si tappavo le orecchie, poi ci ritrovammo nel bosco, lontano da casa.
«Ragazzi, tutto bene?!» la voce di Slendy era marcata da una nota di preoccupazione.
«Si...» in quel momento Sally mi saltò addosso piangendo e le accarezzai i lunghi capelli che, stranamente, erano lisci come seta. Le mie gambe non riuscirono a reggermi e caddi stesa sul prato bagnato dalla rugiada di primo mattino, Jeff mi si avvicinò e mi aiutò ad alzarmi.
«Sam, ora ho capito...Ho capito come mai non sono riuscito a controllarti...Credo che tu debba conoscere la tua vera storia» Slender era triste e preoccupato. Entrammo in quella che era la vera Creepyhouse e tutti ci abbracciarono, Masky rivolse uno sguardo a Slender che fece un cenno con la testa. Poi si girò alla sua destra, dove vi era Doppia T. Toby sospirò ma poi venne verso di me
«Sam, vieni con me» disse prendendomi per il polso. Ero confusa, non sapevo cosa mi avrebbe fatto Toby.
«Vedi Sam...Tu...Non sei umana»
«Non si era capito-.-"...»
«No, io intendevo...Che sei un demone dell'equilibrio.» disse tutto di un fiato. Sapevo di essere un demone o cose simili, lo avevo intuito, ma cosa fosse un demone dell'equilibrio proprio non lo sapevo. Vidi un sorriso espandersi sul viso di Toby, un sorriso divertito, probabilmente dovevo avere una faccia da ebete
«Vuoi sapere cos'è un demone dell'equilibrio?» annuii, in fondo, volevo sapere cosa diavolo fossi.
«Esistono tre tipi di creature. Demoni, angeli e demoni-angeli dell'equilibrio. Tu sei dell'ultima categoria, ne nasce solo uno ogni miliardo di anni, quindi é raro incontrarne uno. Questi sono divisi in demoni della morte e angeli della vita e, a quanto pare, tu non appartieni a una sola categoria.» si fermò per riprendere fiato. Demone io, era bello da sentire, ma come era possibile? In quel momento caddi a terra per la sorpresa... Una vita da normale studentessa cambiata in una sola giornata, quella del mio rapimento. Ma a quanto pare, sono sia un demone che un angelo, quindi vita e morte.
«Wow» era l'unica che riuscii a pronunciare guardando quella cosa nera-bluastra dove vi erano attaccate tante piccole lucciole (tanto per citare la mia amata Disney "preso da Il Re Leone")
«Cosa?» Toby sembrava confuso. Volta il volto verso il suo spaesato, era così tenero quando faceva quella faccia. Mi ricordava il mio vecchio amico Toby.

«Toby! Hai fatto sparire tu la mia collana?!» mi diressi verso il moccioso. Ultimamente mi innervosiva. Aveva scoperto che avevo avuto un appuntamento e quindi mi aveva fatto sparire varie cosa.
«Forse si forse no» disse sorridendomi ma un tic alla spalla lo tradì
«Questa sai come si chiama?
GE-LO-SI-Alui negò e il tic alla spalla tornò.
«Dannati Ticcominciai a rincorrerlo per tutta casa fino a quando non cadde esausto sul letto. Mise sotto al cuscino la mano e prese il mio ciondolo, aiutandomi a mettermelo.
Una lacrima mi rigò il viso mentre Toby la spazzava via col pollice. Doveva aver capito che stavo pensando ai vecchi tempi, perché mi abbracciò assicurandomi che questa volta non mi avrebbe abbandonata.

Innamorata di un assassinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora