Capitolo 27

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Mi addormentai in macchina e mi ritrovai nel letto di casa mia. La finestra era sbarrata, le porte chiuse con delle assi. Se pensavano di aver fermato Jeff, si sbagliavano.
-Hai voglia di rivederlo-
Ma dai! Stupida coscienza...
-Non sono la tua coscienza-
Allora sei un fantasma
-Stupida mocciosa-
Sparisci!
Qualcuno bussò alla porta ma non risposi. Fred aprì lo stesso e si mise sul letto accanto a me, accarezzandomi i capelli. Mi sposai con uno scatto, facendolo rattristire.
«Sam sa...»
«Lo so chi é morto ieri, era l'assassino di Ester. Se lo é meritato...» mio fratello mi guardò triste
«Jeff non é un killer» continuai
«Cosa?»
«Jeff non é un killer... Alla fine é costretto a uccidere» lo sguardo di mio fratello era perplesso e curioso
«Non ti dirò niente, devo andare al cimitero adesso» qualcuno bussò alla mia porta.
Fred prese in mano la pistola e andò ad aprire. Il cuore mi stava saltando fuori dalla gola, speravo che non fosse Jeff. Fred aprì la porta. Alto, castano, occhi verdi-azzurri, una sciarpa a righe, giacca verde, maglione marrone, jeans. Era....
«Liu!» corsi ad abbracciarlo e lui ricambiò l'abbraccio mentre mio fratello sgattaiolava fuori.
«Come stai Sam» era diventato più alto, i suoi occhi più chiari e un sorriso dolcissimo.
«Bene grazie» 
«Volevo chiederti se ti andava di venire al cinema con me e una mia amica» ero un po' delusa- per cosa non lo sapevo- ma non lo diedi a vedere
«Ovvio!» mi diede un biglietto per il cinema e mi salutò con un bacio sulla fronte. Di nuovo quella strana sensazione. Jeff era in pericolo! Presi una mantella e corsi giù per le scale della casa di mio fratello, la porta era chiusa a chiave, così cercai di uscire dalla finestra. Mi diressi di nuovo verso la stessa casa e l'energia veniva sempre da sotto la cantina. Jeff dormiva, senza graffi, era steso per terra.
«S-Sam?» mi stava chiamando, mi avvicinai a lui cadendo in ginocchio.
«Jeff, sono qui» dissi poggiandoli la testa sulle mie gambe.
«Scappa, é una trappola» gli feci cenno di no col viso e lo feci sollevare da terra fino a metterlo quasi seduto. La polizia stava arrivando e lo avrebbe ucciso.
«Jeff the killer, sei condannato a morte per sequestro di persona e omicidio multiplo premeditato!» gridò Fred impugnando la pistola. Mi misi a fare da scudo a Jeff mentre mio fratello mi ordinava di togliermi di mezzo
«Non lo lascerò morire! O tutti e due o nessuno!» Jeff sembrava sorpreso da quel gesto, ma non voleva che mi facessero del male. Ero stretta a lui, che si alzò in piedi tenendomi stretta a sé. I poliziotti non osarono avvicinarsi per paura che mi potesse fare qualcosa.
«Samantha! Staccati da quel killer!» non lo avrei fatto per tutto l'oro del mondo.

Innamorata di un assassinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora