P.O.V. PERCY
Un'altra giornata scolastica finita.
Con la mia dislessia e iperattività era ancora piú difficile stare al passo del programma. Per non parlare del deficit dell'attenzione.
Di questo passo mi sarebbe toccata come minimo, un'intera settimana di studio intensivo per recuperare. Addio allenamenti in piscina.
Il solo pensiero mi faceva vomitare.
Schizzai fuori dalla classe con lo zaino in spalla. Avrei aspettato Annabeth in corridoio.
Nemmeno due secondi che la vidi arrivare.-Ciao Percy-
-Ciao Annabeth-
Mi sorrse
-Com'è andata la giornata?-
-Malissimo- borbottai.
-Dai, non essere pessimista, siamo a scuola non in un carcere.- disse sistemandosi una ciocca dietro un orecchio. Cercai con tutte le mie forze di non rimanere pietrificato da quella fantastica visione e cercai di mettere insieme una frase.
-Preferirei stare in un carcere che sorbirmi le lezioni della Dodds di cui non seguo niente-
-Niente?- mi guardò severa
-Nulla- risposi con un'alzata di spalle
Non mi andava di raccontarle anche dei miei problemi di attenzione, mi avrebbe preso per un idiota.
-Andiamo dai- disse
Dopo un quarto d'ora eravamo nell'ingresso di casa sua.
Mi disse di entrare e di fare come se fossi stato a casa mia.
Risi tra me, e cercai di non prenderla troppo sul serio. Se l'avessi ascoltata, la casa non sarebbe durata un minuto.- Molto bene, cominciamo?-
-Certo-
Si sedette sulla scrivania affianco a me e mi spiegò attentamente ogni singolo passaggio. Era impossibile non starla ad ascoltare con quella bellissima voce e quel delicato profumo di vaniglia.
Passò cosí mezz'ora e con mio grande stupore scoprii di aver fatto tutto giusto.-Per oggi basta, cosa vorresti fare?
-Quello che fai tu-
Sorrise e si alzò per andare verso uno scaffale. Tirò fuori un oggetto che non riuscito a vedere perchè se lo nascose dietro la schiena.
-Ti piacciono i videogiochi?-
-A chi non piacciono?-
-Di guerra?-
Spalancai gli occhi. Annabeth che giocava ai videogiochi di guerra? Quella ragazza era meglio di un film.
-Tu hai dei videogiochi di guerra?-
-Ci gioco anche sai?- disse sarcastica.
-Non è proprio una cosa da ragazze- replicai
-Senti, giochiamo e vediamo chi vince- disse lanciandomi un'occhiata di fuoco.
-Ottimo-
Dopo venti minuti stavano facendo ancora la prima partita e nessuno dei nostri due eserciti cedeva.
-Non sei niente male Percy - disse Annabeth dall'altro capo del divano senza perdere la concentrazione.
-Come posso non darti ragione-
Distolsi lo sguardo dallo schermo per farle l'occhiolino. La guardai divertito scuotere la testa sbuffando.-Ti faccio vedere io chi ha ragione- disse concentratissima.
In quei secondo non capii niente perchè aveva sbaragliato tutto il mio esercito. Non lo stava sbaragliando, lo massacrava.
Cercai di contrastarla ma non c'era niente da fare. Davanti ai soldati esultanti di Annabeth c'era scritto il totale dei suoi punti, non guardai nemmeno i miei. Avevo perso.
Quella ragazza era un genio anche in fatto di strategie militari.-Allora Percy??-
-Che c'è?-
-Nulla da dire??- disse con le braccia incrociate al petto.
E che petto... Disse una vocina dentro la mia testa. La misi a tacere e risposi:
-Va bene... Nemmeno te sei male a giocare-Si voltó e mi guardò sottecchi
-Come non darti ragione-
Scoppiammo entrambi a ridere come due schizzati.
-Dai, a parte scherzi non ho mai visto una ragazza giocare come te-
Il suo sopracciglio si era sollevato
-Ok... Nemmeno un ragazzo, contenta?-
-Ora sí.-
- Ok ma ora voglio la rivincita-
-Sarai accontentato-
Era incredibile come parlavano già da amici di vecchia data.
Appena Annabeth accese di nuovo la televisione si spense tutto quanto, comprese le luci: era saltata la corrente.
Come faranno ora i nostri intrepidi eroi a giocare senza corrente?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo!!!Ok, la smetto. Grazie a tutti i miei lettori!