»chapter eight.

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"Harry. È qui e mi sta fissando."

***

"Dimmi che stai scherzando." mi fissa negli occhi.

Scuoto la testa in segno di negazione. "Era meglio."

Qui o sono io che lo seguo senza volerlo oppure è lui che si trova ovunque mi trovi io.

Oppure è il destino.

Destino una ceppa di minchia. Meno lo voglio vedere e più lo vedo. È una cosa snervante.

"Se si avvicinasse?" chiedo mordendomi le unghie nervosa.

Kate mi allontana le mani dalle labbra. "Meglio. Ti vedrà vestita così e capirà che imbecille è a lasciarti andare." dice sicura si sé.

"Un cazzo!" quasi urlo. Dovrei darmi una calmata. "Non si deve avvicinare. Mi fa uno strano effetto quando mi è vicino. Mi confonde. Non mi fa capire niente." gesticolo con le mani.

Kate mi guarda con occhi sognanti. "Questo è amore."

Socchiudo gli occhi incenerendola con lo sguardo. "Questo fa schifo. Perché lui per me non potrà mai essere quello che voglio." le spiego mentre volto nuovamente lo sguardo verso di lui. Ha ancora lo sguardo fisso su di me. Mi scruta. Guardo nuovamente Kate notando che anche lei si è voltata. Le tiro una patta e lei gira velocemente accarezzandosi il posto poco prima colpito da me e guardandomi male. "Perché ti sei girata?" le domando.

"Volevo vedere dove stava guardando." mi spiega. "Non capisco perché dici che non potrà mai essere quello che tu vuoi che sia." mi dice. "Perché non potreste stare insieme?" chiede infine.

"Ma l'hai visto?" lo indico cercando di non farmi notare. Lei annuisce. "Hai visto me?" questa volta indico me stessa. Lei annuisce nuovamente. "Ecco perché non possiamo. Lui è tipo, wow e io sono tipo ew." spiego.

"Smettila di dirlo. Non è vero." mi ammonisce.

Alzo le spalle. "Senti io esco fuori, ho veramente bisogno di una boccata d'aria. Questo posto inizia a starmi stretto."

Lei annuisce. "Vuoi che venga con te?"

"Non ti preoccupare. Sta pure qui e fai strage di cuori." ridacchio facendole l'occhiolino. Lei sorride mentre mi dirigo verso l'uscita.

Appena esco fuori il vento fresco di ottobre mi fa leggermente riprendere dal rossore di poco prima. Mi siedo su una panchina poco distante e mi accendo una sigaretta. Aspiro ed espiro facendo uscire il fumo in piccole nuvolette.

"Stasera sei particolarmente bella" chi volete che sia che piomba alle mie spalle? Ovviamente, voglio dire non ve lo aspettavate?

Non alzo nemmeno lo sguardo e continuo a fumare.

"Hai intenzione di non rivolgermi la parola?" prova a chiedermi.

Rimango ancora in silenzio e lo sento sbuffare. Si siede vicino a me. Alzo leggermente lo sguardo e alzo un sopracciglio. Lui mi osserva. "Ok. Facciamo questo gioco del silenzio." mette le mani sulle ginocchia e raddrizza la schiena. Mi volto per osservarlo.

"Che ci fai qui?" gli chiedo.

Mi punta un dito. "Ah! Hai perso!" ridacchia mentre io socchiudo lo sguardo. "Sono sempre stato bravo a questo gioco."

"Perché non sei dentro con Chloe?" chiedo anche se non ha risposto alla prima domanda.

"Dentro faceva caldo, avevo bisogno d'aria." mi spiega.

Mugolo in segno di assenso.

"Comunque stai davvero bene." riprova con il complimento.

"Non dire cose che non pensi veramente."

i will try to fix you » h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora