Capitolo 8º

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Correvo.
Correvo e piangevo, queste cazzo di gambe mi avrebbero potuto portare ovunque.

Solo che.. Non potevo scappare.

Ero imprigionata fisicamente e moralmente.

Non posso andarmene.
Cuore e mente oramai stanno impazzendo.
No ma non sono pazza.

Sono solo triste.

Come si fa ad amare qualcuno così tanto?
Non lo so ancora, ma lo sto imparando, sono disposta ad uccidere per lei.

Uccidere..? E se..
No no.
Ma tentare?

Bene si, ho in mete di scrivere una lettera di minaccia a Mattias.

Corro verso la mia camera.

Cerco un quaderno e ci strappo un foglio a righe, afferro la penna blu, e tremando incomincio a scrivere.

"Caro Mattias.
Ops, forse dovrei dire:
Figlio di puttana.
Lascia perdere Mary!
Non la devi toccare!
Chiaro?
No è? Haha so che non
Darai retta ad una lettera di minaccia,
Ma t'avviso,
Potrei crearti molti
problemi se non
Te la levi dalla mente.
E se hai così tante palle
Per lei, voglio sfidarti
A scherma.
Anonimo"

{Pov Mary}
Cazzo! Tutta colpa mia eh? Si lo è.
3 ore soltanto, devo parlarci, devo digli come stanno le cose.

Mi tremano le gambe.

Con lo sguardo fisso nel vuoto sento scorrere sul mio volto un qualcosa di bagnato e tiepido..
Proprio così, sto incominciando a piangere.

{pov Polly}
Ascolto fisso il mio passo.
Trac trac
Trac trac
Il rumore nel momento in cui la mia camminata si scontra con le foglie ormai secche dell'autunno.

-Ipnotizzante.
Sussurro a me stessa.
-il suono delle foglie?
Mi blocco.
Voltandomi osservo lo sguardo della professoressa di letteratura avvicinarsi a me.

Non faccio fuoriuscire una parola.
Dopo qualche secondo dico.

-si.
-beh io adoro questo soave rumore, ma chiamarlo rumore sarebbe errato, più che altro, dolce sinfonia.
Risponde la professoressa.
-esatto, quando sono nervosa ascoltare tutto questo rilassa.
Dopo qualche secondo dico
-tutto quello che ormai non riesco a levarmi dalla testa.

-cosa hai Polly? Perché ti compirti in questo modo? Sicuramente è un periodo difficile per te, ma vorrei me ne parlassi.

Osservo l'asfalto coperto di foglie a testa bassa, stringevo piano piano il pugno della mano, ma senza rispondere.

-sei triste.

Non era una domanda, era un affermazione "sei triste" come se lo sapesse già.

-il tuo cuore è pieno di amore che contrasta la rabbia, continuerà questo circolo vizioso all'infinito, finché diventerai "amore" o "rabbia".

Alzai lo sguardo verso di lei, spalanco gli occhi e subito dopo si impietosì, il mio volto era completamente bagnato dalle mie lacrime che scendevano in continuazione.

Abbasso lo sguardo e singhiozzando cammino in avanti, mi giro poco dopo e dico:

"Spero che quel giorno arrivi subito."
《》《》《》《》《》《》《》

Ma ciao piccole gelateee, sono tornata, eeeh già dopo quasi un anno di assenza, ecco che continua questa storia, io chiedo scusa a tutte le ragazze che stavano seguendo il testo, finalmente continuerò a scrivere.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 06, 2016 ⏰

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