1 -Capitolo

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Kira giovane ragazza dai lunghi capelli mori, occhi cerauli di un grigio intenso, alta 1,60, fisico in carne, ma non troppo. Veste sempre sportiva e oggi è il suo primo giorno di scuola dal rientro dalle vacanze alle Maldive con i suoi genitori. Si trova in camera sua, indecisa su cosa mettere con l'armadio pieno di felpe, canotte, jeans, leggins e tute. Alla fine opta per: una this shart bianca con un disegno di: un labbro enorme, e leggins aderenti in pelle neri e converse bianche in tinta alla this shart. Ci troviamo a New-York in piena estate e dalla sua finestra si può vedere benissimo il grande caos del traffico di New-York. Una ragazza abituata a quella che è la sua vita, umile e di buona famiglia. Scende al piano di sotto, sul salotto, a destra sopra il muro, si intravede un orologio a forma di quadro, guarda che ore sono. Sono le 7:45. "Merda! Devo fare presto o perderò il bus." In casa non c'è nessuno, mamna è in ufficio a sbrigare le sue solite pratiche, papà in ospedale con i suoi soliti interventi. Prendo al volo una brioche dal tavolo e mi chiudo velocemente la porta alle mie spalle. Finalmente dopo 10 minuti è arrivato il bus. Salendo guardo velocemente l'orologio, sono le: 8:05 "Posso ancora farcela, oggi non mi è suonata la sveglia, avrei dovuto cambiare le batterie!". Finalmente il bus è arrivato davanti all'ingresso della scuola. Scendo velocemente e mi affretto ad entrare in aula. Quando arrivo alla porta ormai chiusa, busso. L'insegnante d'italiano, una donna molto giovane e simpatica, bionda con occhi verdi, di nome Shila. Al di là della porta, risuona la sua voce leggera.
-Avanti.
- Buongiorno professoressa, mi scusi per il ritardo, ho avuto un contrattempo con la sveglia e ho dovuto aspettare il bus!
- Capisco, tranquilla capita. Vai a prendere posto.
- La ringrazio professoressa.
"Che sollievo."
Andando a prendere posto, sull'ultimo banco rimasto libero, guardo Brooke e Sophia davanti a me che saluto con un cenno della mano e mi siedo. Brooke bionda e occhi azzurri, un po' goffa ridacchia e Sophia dagli occhi grandi marroni e capelli castani visibilmente magra cerca di farmi rilassare stringendo la mia mano con affetto. "Inizia la lezione, ma non ci sto con la testa, penso a mia madre che ho sentito parlare con mio padre ieri sera. Vogliono divorziare ed io non voglio scegliere con chi andare a stare, è difficile per me!". L'insegnante mi distrae dai miei pensieri.
-Kira, dimmi cosa hai studiato in questi giorni di vacanza.
-Mmm... professoressa, ho ripassato la storia.
-Bene.
La professoressa continua dicendo
-Voglio che ripassate pag. 8,9,10 dal libro di storia. Un coro di alunni dice
-Ok professoressa.
Suona la campanella, gli alunni cominciano ad uscire.
"È già suonata la campanella di ricreazione, sono le 10:45. "Mi sono salvata, oggi non ci stavo con la testa." Sophia e Brooke mi prendono a braccetto e ci dirigiamo alla menza davanti scuola. "Non ho fame, quindi prendo solo una mela." Sophia inveve si riempe il vassoio di: frittata con patate e amburgher, con una lattina di coca, le piace il cibo. Invece Brooke prende solo un po' di insalata e un succo alla fragola, la madre le ha imposto di mangiare grassi, se vuole diventare una modella. Quando trovo un tavolo libero mi siedo, e sono ancora con la testa tra le nuvole, non voglio ferire né mamma né papà, con chiunque sceglierò di andare a vivere. Sophia interrompe i miei pensieri. Con la bocca piena mi dice:
-Kira c'è qualcosa che non va? Brooke interviene.
-E da stamani che sei strana, a noi puoi dirci tutto, che succede? "Sono le mie amiche, a loro non posso nascondergli nulla, mi devo liberare da questo peso che mi rende triste."
- Ragazze ieri sera per caso ho sentito i miei genitori... parlavano di voler divorziare!
Brooke è sinceramente stupita.
- Mi spiace così tanto Kira, noi siamo qui per te!
Trattengo a stento le lacrime.
Sophia deglutisce a fatica.
-Non immaginavo, li ho sempre visti perfetti insieme i tuoi genitori, puoi contare su noi. Non ti lasceremo sola, qualsiasi cosa, noi siamo qui!
Non riesco a frenare le lacrime.
-Grazie Sophia, Brooke, sono felice di avere voi.
Brooke con affetto mi dice
-A cosa servono le amiche? A questo.
Sophia quasi grida
-È così, noi siamo con te! "E ne sono felice."
-Grazie ragazze, vi voglio bene, non so cosa farei senza di voi.
Ci abbracciamo tutte e tre. È l'ora di andare a casa, sono così confusa.

Al di là del tempo e della distanzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora