Finalmente un segnale di vita, mia madre ha cominciato a respirare. Siamo in ospedale, sbircio dalle fessure della porta dove c'è mia madre che lotta tra la vita è la morte. Sento dietro di me passi veloce e una mano mi cinge la spalla, quando mi giro vedo mio padre e le lacrime mi rigano il volto e istintivamente lo abbraccio. "Oh, papà finalmente sei qui."Mio padre mi tira su il viso con aria di scuse mi dice
- Mi dispiace di non essere potuto venire prima Kira, ero in sala intervento, vedrai mamma starà bene.
Mi stringe ancora a se, visibilmente dispiaciuto per non essere arrivato prima. Quando allenta la stretta vediamo il medico di fronte a noi. Alto moro, con uno sguardo dolce ci dice.
- Salve sono Mattia signor....
Porgendogli una mano verso mio padre, mio padre porge la sua presentandosi.
- Josh! Come sta mia moglie dottore? Mi dica la verità?
- La signora Micchele Logan ha preso una quantità' di pasticche, ci vorrà un po' perché smaltisca tutto, le abbiamo fatto una lavanda gastrica, ancora le sue condizioni sono incerte, ma per il momento i parametri sono stabili. Se volete vederla potete vederla, ma non stancatela troppo, sta riposando. Solo 5 minuti. Ancora è molto debole.
"Oh, mamma" mi avvio da lei. Mio padre parla ancora con il dottore.
-La ringrazio dottore! Ma perché ha preso tutte quelle pasticche?, mi sembrava serena.
Il dottore a sua volta dice.
- È successo qualcosa che l'abbia potuta portare a fare questo?
- In realtà dottore un giorno prima stavamo parlando del nostro divorzio.
Si ferma un attimo con le lacrime agli occhi.
- È tutta colpa mia l'ho trascurata troppo in questi anni, non gli ho dato le giuste attenzioni. Il dottore prova a tranquillizzarlo.
- Non faccia così! Vada da sua moglie, ha bisogno di lei in questo momento.
- Grazie dottore, vado da lei.
In lontananza si sente il dottore che dice.
- Solo 5 minuti.
Papà entra in stanza e si siede accanto a me, vicino al letto. Mi stringe la mano e guardiamo mamma con gli occhi chiusi e che respira appena, sta dormendo. Siamo senza parole, rimaniamo a fissarla. Quando dopo cinque minuti entra l'infermiera che ci dice.
- Devo controllare la cartella, l'orario della visita e scaduto potete tornare domani.
Con un gran sorriso aspetta che usciamo dopo aver dato un un bacio in fronte a mamma. Siamo disorientati, non vorremmo andarcene, ma papà mi dice.
- Andiamo a casa Kira, mangi ti fai un bagno, ti riposi e domani veniamo di nuovo qui a trovare mamma. Avviso io la scuola, ok?
- Ok papà.
Lo tengo per mano e ci avviamo alla macchina. Quando siamo a casa mi viene un brivido. L'acqua è ancora sul pavimento.
Papà si affretta a pulire, per potermi fare un bagno nel frattempo guardo il mio cellulare che avevo lasciato sul tavolo del salone in preda alla confusione. Guardo che ci sono 10 chiamate perse 8 messaggi sul cellulare e 4 messaggi su whatsaap. Guardo le chiamate perse, sono di Brooke e Sophia. "Ora le chiamo, ma non ce la faccio. Da dove inizio?".
Quando chiamo Sophia mi risponde subito.
- Ma dove eri finita? Io e Brooke ci stavamo preoccupando e tutto il pomeriggio che ti chiamiamo.
- Mia madre è in ospedale.
- Cosa? Cosa è successo?
Mi dice seriamente preoccupata.
- Sì è presa un barattolo di pasticche l'ho trovata in bagno priva di conoscenza.
- Oh mio dio! Perché l'ha fatto?
- Vorrei saperlo anch'io.
- Avviso Brooke veniamo da te, dove sei?
- A casa.
Le parole mi muoiono in gola, ho bisogno di avere le mie amiche vicino.
-Arriviamo!
Mi dice Sophia e riattacca. Rimango a fissare il cellulare, quando mio padre mi distoglie dai pensieri e mi dice.
-Kira vai a lavarti è tutto pulito. Io vado a prepare da mangiare. Lo vuoi un piatto di pasta al pesto, il tuo preferito?
- Ok papà.
- Bene.
Mi risponde con un sorriso.
Ma non ho tanta fame, glie l'ho detto per farlo contento. Vado a lavarmi anche se non ne ho voglia. Li dentro ho visto mia madre.
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Al di là del tempo e della distanza
RandomIl coraggio di rischiare, sopravvivere ma soprattutto vivere la propria vita oltre il tempo delle scelte.