5 -Capitolo

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È già mattina mi sveglio d'assalto, prendo il cellulare dal comodino guardo che ore sono. Sono ancora le 06:00. "Come starà mamma? Voglio vederla!"
Prendo dall' armadio al volo una maglia e un pantalone di tuta, mi vesto a volo, vado a lavarmi i denti. Mi guardo allo specchio ho gli occhi arrossati, metto un po' di matita e un lucido per colorire il viso. Vado in camera e mi allaccio velocemente le converse nere. Quelle bianche sono ancora bagnate. Scendo velocemente al piano di sotto e sento odore di cibo, vedo papà che ha comprato i croissant. Prima di andarcene, mi dice stupito.
- Tesoro già sveglia? Stavo preparando la colazione e poi ti avrei chiamato. Mangia qualcosa, e poi andiamo da mamma.
Mi sento ottimista!
- Ok papà.
Mi siedo a tavola, prendo un croissant, quando l'ho finito bevo un bicchiere di latte. Papà mi guarda soddisfatto. Siamo pronti per andare ci avviamo alla macchina. Mi suona il cellulare lo guardo è Brooke. Rispondo.
- Pronto, Brooke ciao.
- Ciao Kira io e Sophia stiamo andando a scuola, ti volevamo fare un in bocca al lupo per tua madre, poi facci sapere. Baci.
"Le mie amiche".
- Grazie ragazze a dp.
E riattacco. Papà mi guarda e mi dice.
- Ho già avvisato scuola, hanno capito.
- Grazie papà.
Siamo arrivati in ospedale, quando entriamo ci avviamo alla hall e mio padre parla con l'infermiera, per sapere se possiamo vederla. Guardo l'infermiera parlare con mio padre che le indica la stanza con la mano. Possiamo andare. Attraversiamo il lungo corridoio e andiamo alla camera a destra e lì che si trova entriamo e guardiamo mamma già sveglia. Corro ad abbracciarla e con poco fiato mi dice.
- Ehi sto bene.
E mi da un delicato bacio in guancia. Poi si rivolge a papà.
- Josh che ci fai qui, non sei a lavoro?
Papà si avvicina alla mamma e la prende per mano.
- Volevo stare vicino a te, ma che ti era venuto in mente di fare? Oh mi dispiace così tanto, è tutta colpa mia. In questi 25 anni di matrimonio ti ho trascurata....Il lavoro...
- Ora sei qui.
- Perdonami cara.
Guardo mamma che stringe la mano di papà, e per un'attimo mi sento così felice.

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